E’ impossibile non commuoversi nel guardarli e nella festa di battesimo della mia nipotina, loro due spiccano su tutto.
Elia, un bellissimo bambino di cinque anni (non vedente) sta abbracciando Linda, una meravigliosa bambina di tre anni (anche lei nata con la sua fragilità).
I loro genitori ed alcuni adulti li osservano estasiati e sorridenti.
Elia le tocca il viso con delicatezza, l’accarezza incuriosito e, con le sue mani, cerca di entrare il più possibile nel mondo di Linda.
Linda, seduta sul suo passeggino, non potendo ricambiare il suo abbraccio come vorrebbe, parla con i suoi occhi ed il suo sorriso. I suoi due splendidi occhi azzurri ricordano il Cielo che la ama in modo speciale e che ce l’ha mandata per rammentarci che ogni creatura giunge sulla terra per insegnarci qualcosa.
E così Elia e Linda, con il loro spontaneo desiderio di entrare l’uno nel mondo dell’altro, ci aprono il mondo delle cose vere. Mentre fotografo questo momento sacro, percepisco con emozione che sto assistendo a degli abbracci veri e ad una curiosità ben incanalata.
Gli abbracci veri sono quelli fatti per far nascere dialoghi d’affetto e la curiosità ben incanalata è quella fatta allo scopo di scoprire il dono che c’è per noi, nella vita degli altri (e viceversa, ovviamente).
Siamo così abituati a nascondere le nostre fragilità, che può diventare un problema anche un vestito che non copre abbastanza bene la pancia che lo specchio sadicamente ci mostra.
Siamo così addestrati alle risposte di circostanza, che alla frase “Come stai?” rispondiamo in automatico “Bene”, anche se quel giorno vorremmo piangere sulle spalle di qualcuno.
Tu pensa se al mondo fossimo tutti come Elia e Linda: fiori di rara bellezza che, spontaneamente, si avvicinano l’un l’altro per conoscersi e toccare le reciproche vite.
Quante fragilità ci portiamo appresso? Tante (almeno io ne potrei riempire un bel bauletto).
Ma non credo sia questo il problema. Sono convinta che la vera difficoltà inizi quando decidiamo di mascherarci da Zorro, pur non avendo neanche la spada per fare la zeta sul retro dei pantaloni degli altri. Continua a leggere La forza della fragilità