TU VEDI QUALCOSA CHE IO NON VEDO
A volte, Signore, mi chiedo come fai a sopportare il dolore del mondo.
Come fai ad assistere al tuo sogno infranto,
diventato ostaggio dell’avidità e dell’io umano.
Come riesci ad udire pianti e fame, senza pentirti di averci creati.
Fossi stata al tuo posto, avrei cancellato il file “creazione”.
Stop.
Basta.
Esperimento fallito.
Pensavo a tutto questo ieri, mentre tornavo, solitaria, da un Eremo.
Poi, mentre scendevo dalla montagna
ancora avvolta nell’ombra della valle,
ho visto il sole spuntare alle mie spalle.
Non l’ho visto con gli occhi.
Ho semplicemente iniziato a sentire
un calore diverso alle mie spalle
e la mia ombra si è, pian piano,
stagliata davanti a me.
Camminavo, guardavo la mia ombra
e sentivo che mi rammentava:
“Tu hai il Signore alle tue spalle.
Non lo vedi, ma Lui c’è sempre”.
Allora mi sono voltata.
Ho visto la luce.
Limpida.
Calda.
Ho sorriso.
Ho pensato che se tu sei sceso
su questa terra di dolore,
è perché sapevi che ne valeva la pena.
Tu vedi qualcosa che io non vedo.
Se sei diventato come la nostra carne e la nostra debolezza, è perché non ti fermi a guardare le nostre ombre.
Noi non siamo solo brutti e cattivi.
Tu vedi qualcosa che io non vedo.