Quel crocifisso a san Damiano

Me lo ricordo perfettamente.
Era martedì 6 luglio ed io ero in giro per Masada (dico solo 40 gradi e non aggiungo nient’altro🥵).
Una persona stava cercando di fare una salita su roccia insieme a me e mi diceva: “Ti ricordi quando a novembre siamo venuti ad Assisi con te, Cri?”
“Certo”
“Ecco; ti volevo dire che quel giorno, ad Assisi, avevo chiesto un aiuto per il mio lavoro. Avere una famiglia numerosa ed un lavoro precario era la mia preoccupazione insopportabile. Quel giorno ad Assisi io pregai per questo: un lavoro. Poco dopo, tornati da quel viaggio, come un sogno, firmai il mio contratto a tempo indeterminato con … E’ stato come un arcobaleno tra la pioggia. Io l’ho visto come una risposta alle mie preghiere di quel giorno ad Assisi”
“Come sono contenta!!! Felice che tu abbia un lavoro sicuro. Io non so se sia un caso o no, ma certo che la vita è un gran bel sogno ad occhi aperti ed anche gli incubi hanno una fine. Oltre che un fine”.
E così, filosofeggiando un po’ tra le rocce di Masada, scherzammo anche sul fatto che stavamo nella terra di Gesù ed a lui era capitato sempre il nr.33.
Camera n.33.
Poltrona in aereo n.33
Biglietto d’entrata n.33
………
Nessuno di noi saprà mai con assoluta certezza il mistero che c’è dietro gli eventi della nostra vita.
Certo è che ieri, a san Damiano, ho fatto notare un commovente crocifisso di cui quasi nessuno ne conosce la storia.
Tutti vanno sempre nella chiesa “principale” per vedere il famoso crocifisso bizantino che ha “parlato” a san Francesco (e che comunque è una copia perché l’originale è nella basilica di s. Chiara) e quasi nessuno fa caso ad un altro crocifisso che è nella cappellina antecedente all’entrata della chiesa di san Damiano.
E’ un crocifisso con una storia molto affascinante!❤️

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“SCENDO DAL CIELO SULLA TERRA, PER FARE DELLA TERRA UN CIELO”

Sto guardando la puntata di Ulisse dedicata alla Giordania (la potete rivedere in questo link: https://www.raiplay.it/video/2023/09/Ulisse-il-piacere-della-scoperta—Petra-e-i-tesori-della-Giordania-32a41729-cec7-4f8a-8d19-27fe8245308e.html )
e sono al 28esimo minuto circa, quando Alberto Angela è nel punto del Giordano dove si presume sia stato battezzato Gesù da Giovanni Battista.
Il punto preciso, ovviamente, non si conosce. Ma quel punto del Giordano è interessante perché lì intorno l’archeologia ha scoperto almeno otto chiese (che tra l’altro operavano anche in epoca islamica, simbolo di tolleranza dell’epoca), cinque fonti, un monastero e delle vasche battesimali (in una ancora oggi i pellegrini possono immergersi).
Ma in tutta questa storia, la cosa che più mi colpisce è il fatto che Gesù si sia fatto battezzare nel punto più basso della terra.
Forse non è un caso.
Il nome “Giordano” significa “che scorre sempre più giù”.
Forse la Parola di Dio è scesa proprio nel Giordano per raccontarci che non si allontanerà mai da nessuna nostra “bassezza” (geografica o umana).

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IL MURO DEL PIANTO (tutto quello che state per leggere e vedere, è assurdamente vero )

Ogni volta che sono andata al Muro del Pianto, ho sempre pensato ad un racconto vero che conobbi tanto tempo fa.
Era un’estate difficilissima di circa vent’anni fa e stavo cercando di capire se la fede in Dio fosse un ingenuo ripiego per nutrire la nostra voglia di consolarci con le favole… oppure il Segreto della Vita che muove il sole, le stelle e le storie, abbracciando ed amando tutto e tutti.
Insomma: c’è Qualcuno che ci ascolta?????
Illusione o realtà?????????
Ricordo che una sera una persona mi parlò di un libro che gli era piaciuto tanto, intitolato “Piccoli miracoli: coincidenze straordinarie di vite ordinarie”.
Le autrici erano due donne, entrambe figlie di due sopravvissuti agli orrori dell’Olocausto: Yitta Halberstam e Judith Leventhal.
Sin da bambine entrambe avevano ascoltato più e più volte i loro padri raccontare i piccoli e grandi miracoli che avevano salvato la loro vita; così in loro era nata l’idea di cercare altre testimonianze e raccoglierle in un libro.
Ne nacque uno scrigno colmo di eventi piccoli e grandi, quotidiani e straordinari, commoventi e appassionanti, che insegnavano a seguire l’intuito e ad ascoltare il proprio cuore.
La mattina dopo acquistai quel libro nella libreria lungo mare e lo divorai. Insieme a tanti altri libri, mi aiutò ad alzare sempre gli occhi verso il Cielo.
Come ha scritto Massimo Gramellini: “In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo”.????
Quando, poche settimane fa, ero avanti al Muro del Pianto, raccontai alle mie amiche d’avventura la storia che voi state per leggere.
E siccome questo libro non si trova più, credo che troverò il modo, man mano, di pubblicare tutte le sue storie. Che poi c’è solo un modo: mettersi con la santa pazienza scriverlo!????
Nella copertina del libro si legge:
“Le coincidenze: avvenimenti casuali o fortuiti? La lunga mano di Dio? Espressioni della divina provvidenza? Comunque le si consideri, sostengono le autrici, le coincidenze sono sempre un’opportunità per cambiare, chiavi vitali per espandere la nostra consapevolezza. Questo libro, che raccoglie sessanta storie di coincidenze fuori dal comune capitate a gente qualunque, intende insegnare a riconoscerle e a ‘vederle’.????
Intanto ringrazio la mia amica d’avventura che, senza farsi accorgere e con molta discrezione, mi ha fotografata nei luoghi che io tanto amo e mi ha mandato tutte le sue foto alla fine del viaggio.
Non sapevo…
Non mi ero mai accorta…
E’ stato il regalo più bello che avessi potuto ricevere.
Solo per questo post, pubblicherò una di queste foto.
Mentre toccavo quelle pietre, pensavo a tante persone ed ero follemente emozionata, anche (o forse “soprattutto”) per questo racconto di vita vera.
Buona lettura!
M.C. ????

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La chiesa di sant’Anna a Gerusalemme!

La chiesa di Sant’Anna è nel quartiere musulmano della città vecchia.
Si trova nei pressi della piscina di Bethesda (o Piscina Probatica), riportata alla luce durante scavi condotti soprattutto nel XX secolo (ma iniziati già nel 1871).
Ve la ricordate la storia del primo miracolo compiuto da Gesù a Gerusalemme?
La guarigione del paralitico?
“Ora a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici …
Là c’era un uomo che da trentotto anni era infermo.
Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?»
L’infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l’acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me».
Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
In quell’istante quell’uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.”
Ogni volta che passeggio tra quei resti, penso a quell’uomo paralizzato da 38 anni che, all’improvviso, cammina.
Mi emoziona sapere che Gesù andava parlando di un Padre che ci ama, ci abbraccia e ci perdona e, per farci credere anche con gli occhi a questa verità invisibile, guariva anche.

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LA BASILICA DEL SANTO SEPOLCRO

La prima volta che ho visitato la Basilica del Santo Sepolcro sono rimasta a bocca aperta.
Io mi aspettavo una chiesa…una basilica…un silenzio…una calma…e invece mi sono ritrovata dentro una cosa simile ad un bailamme di umanità, di religioni, di candele, di profumi, di arte, di pietre, di litanie, di confini …
Ricordo che ero stordita e mi guardavo intorno meravigliata e incuriosita.
Ora, sarà che qui mi aspetto sempre il peggio in termini di file e folle, che ancora non ci credo che siamo entrati al Santo Sepolcro per due volte di seguito nell’arco di pochi minuti o che siamo saliti al Golgota nel bel mezzo di una preghiera tranquilla di alcuni frati e monache.
Questo è stato l’aspetto sorprendente di questo pellegrinaggio: abbiamo incontrato (quasi) sempre il momento giusto.????
La Basilica si trova all’interno delle mura della Città Vecchia, al termine della Via Dolorosa, e ingloba sia quella che è ritenuta la «collina del Golgota», luogo della crocifissione, sia il sepolcro scavato nella roccia, dove il Nuovo Testamento riferisce che Gesù fu sepolto, sia la grotta di sant’Elena.
Come non bastasse, la Basilica è anche la sede del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, il quale, al centro della chiesa vi ha il proprio Katholikon, ossia la propria cattedrale, e la propria cattedra.
Aggiungete anche la chiesa dove possono celebrare i cristiani cattolici.
Metteteci anche…
Insomma: questa Basilica io l’ho sempre vista come un grande quartiere spirituale…un grande mercato di religioni…un luogo di preghiere e liti, di buone intenzioni e di vergognose contraddizioni …e qui, proprio qui, il Re dell’Universo è stato ucciso e sepolto.
Proprio qui, in mezzo alle incoerenze umane, il Cielo ha raggiunto la terra facendo risorgere con un’esplosione di Luce Colui che gli uomini avevano appena ammazzato.
Non a caso il grande Mario Luzi quando scrisse la Via Crucis del Venerdì santo del 1999, volle che il libriccino si intitolasse: “Il cammino dell’uomo verso la Luce”.????

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Lo scatto di luce!

Di tutti gli scatti fatti in Terra Santa, questo è quello che più mi piace.
Perché?
Perché non è opera mia.
È davvero frutto del caso.
Io ero lì, ferma, per fotografarlo come compagno d’avventura in giro per Masada, quando lui ha spiccato il volo.
È volato via proprio quando ho scattato.
Io ho esclamato: “Nooo!!!”????
E invece, quando sono andata a vedere la foto, mi sono accorta che le sue ali brillavano di luce riflessa.
Erano ali di luce!????
E tutto è avvenuto grazie a quel suo spiccare il volo.
Mentre io dicevo delusa il mio “Nooo!”, la vita mi faceva vedere qualcosa di ancora più bello!????

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Un cancello azzurro cielo a Gerusalemme

Lo vedete questo cancello azzurro cielo?????
L’ho fotografato al volo mentre passavamo con il pullman.
Lo considero un luogo profetico.
Quello è il cancello d’entrata dell’ospedale Saint Louis.
E’ un ospedale cristiano cattolico della Congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione. Lì si donano cure palliative ai malati terminali ed assistenza a pazienti cronici ed anziani.
L’ospedale si trova all’esterno della Citta Vecchia, vicino alla Porta Nuova e non lontano dalla Porta di Giaffa.
Quell’ospedale dai cancelli azzurro cielo, ospita pazienti provenienti da famiglie ebree, musulmane e cristiane. Anche il personale è misto e ognuno si prende cura di tutti senza distinzioni.
L’amore e la protezione circolano dappertutto.
E’ un luogo profetico dove ci si lascia baciare dal Cielo.
Poi la terra brilla un po’ di più e si diventa una particella dell’Anima del mondo!????
M.C.????

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LA CHIESA DELLA VISITAZIONE: LA GIOIA DI AFFACCIARSI AL BALCONE DEL NOSTRO FUTURO!

Siamo ad Ain Karem (l’antica Ebron), a circa sei chilometri a sud-ovest di Gerusalemme.
Qui c’è una chiesa che ricorda un incontro gioioso di duemila anni fa, avvenuto tra due donne.
Non vi erano cellulari allora, eppure quando si abbracciano è come se l’una già sapesse tutto dell’altra.
Una si chiama Maria ed un angelo le ha appena detto che sua cugina, oramai avanti con l’età, è incinta.
A dir la verità le ha anche detto che anche lei aspetta un bambino e l’ha chiamata “piena di grazia”.
Quella ragazzina ebrea sarà l’unica donna ad essere “figlia del suo figlio”.
L’altra si chiama Elisabetta e da sei mesi porta in grembo Giovanni Battista. Una gravidanza strana che a raccontarla potrebbe sembrare il frutto di una fantasia spropositata; e invece quel figlio nascerà sul serio.
Maria non va da Elisabetta per aiutarla nel parto. Tant’è vero che lei se ne ritorna via prima.
Lei va per condividere felicità e gioia per il Mistero che le ha visitate, rendendole l’una la madre del “più grande tra i nati di donna” e l’altra la madre dell’unico che lascerà la propria tomba vuota di morte ma piena di risurrezione.
Maria va per abbracciare, raccontare e scambiarsi benedizioni.
Che gioia!
Quanto Cielo è entrato in loro!

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NON DIMENTICHEREMO

Visitare sul Monte Herzl o Monte del Ricordo il Museo Yad Vasham, significa entrarvi dritti con le proprie gambe ed uscirne deboli e con le gambe claudicanti.
Il peso a cui si sottopone la propria anima, è enorme.
Eppure non è uno schiaffo in faccia ma una mano che ti accompagna tra lacrime e morte, sussurrandoti con decisa delicatezza: “Non li dimenticare!”
l Museo dell’Olocausto o Yad Vashem è un vero e proprio simbolo in memoria dei sei milioni di ebrei assassinati durante la seconda guerra mondiale.
Occupa un’area di 4.200 metri quadrati.
È stato creato nel 1953, ristrutturato nel 2005 ed i lavori continuano ancora.
Tra le foto riconoscerete la Cripta del Ricordo: una grande cripta di cemento che contiene solo una fiamma eterna in onore di tutti gli ebrei assassinati.
Per non dimenticare gli orrori dell’Olocausto, sul pavimento della cripta sono scolpiti i nomi di tutti i campi di sterminio costruiti in Europa nella seconda guerra mondiale.
Il Memoriale dei bambini è l’unico luogo dove ho fatto un filmato.
https://www.facebook.com/100044259082466/videos/pcb.626488152169815/600417524761224
Per i miei studenti…
Per il mio cuore…
Per chiunque voglia emozionarsi ❤️

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ATTIMI E ANGOLI DI GERUSALEMME

“Cri, ma perché è la quarta volta che vieni a Gerusalemme?”
Ci siamo appena lasciati il Monte degli Olivi alle spalle e lei è una splendida “pellegrina” che ho conosciuto in questi giorni.
Rimango in silenzio.
“Se non ti va di dirmelo non fa niente. Non volevo essere invadente” mi dice con affetto.
“No, no!” la rassicuro subito ????
“Non ti rispondo subito perché sto pensando”❤️

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