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MARIA, FAMMI BRILLARE ED IL DRAGO ROSSO NON TEMERÒ
Maria, tu sei vestita di sole ed io ne sono felice!
Ora capisco perché amo così tanto il sole: la sua luce mi narra l’abito con cui Dio ci vestirà tutti quanti!
Lo intuisco.
Lo sento.
Ma il tuo abito sarà il più bello di tutti perché in paradiso, ad ogni tuo passaggio, ci farà brillare tutti!
Maria, stasera guardo la luna e so che i tuoi piedi la sfiorano.
Guardo le stelle e ne immagino dodici come corona su di te.
Poi guardo le mie gambe stanche e mi chiedo se tu sei qui, seduta accanto alla mia debolezza.
Sono certa che tu non sei lontana.
Vedo la luna, vedo le stelle e vedo anche te.
Qualcosa vedo con gli occhi e qualcosa con la fede.
Maria, noi donne sappiamo cosa sono le doglie del parto.
Tu sei incinta.
Urli di dolore.
Sei in pieno travaglio e quell’enorme drago rosso vorrebbe divorare il tuo bambino.
Che lotta c’è tra il bene e il male!
Che dramma c’è nell’universo!
Che battaglia c’è in ogni cuore d’uomo!
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Quando lei mosse gli occhi a Fabriano (e non solo)
Torna indietro nel tempo, fino al 1796.
Napoleone ha 27 anni ed è nel pieno delle sue conquiste.
La campagna d’Italia, iniziata proprio quell’anno, gli sta facendo collezionare tante vittorie e il generale francese sta dimostrando le sue grandi capacità di stratega e di condottiero.
Dal 1796 al 1797 Napoleone instaurerà il dominio francese, su gran parte dell’Italia settentrionale e centrale.
E Fabriano è nell’Italia centrale.
Per la precisione fa parte dello Stato Pontificio.
E poi, come se non bastasse il problema francese, i fabrianesi stanno anche affrontando una grave crisi economica; una crisi che ha indebolito fortemente il popolo rendendolo facile preda di nemici ed invasori.
Tutto sembra andar male.
Tutto sembra in decadenza.
L’industria della carta, che aveva reso noto il nome della città in tutta Italia, era in declino.
Basti pensare che le fabbriche, da 27 che erano nel 1711, si erano ridotte a 8 nel 1777.
E non finisce qui perché, dal 1778 al 1783 (cioè in soli 5 anni), le fabbriche rimaste saranno soltanto due.
Due!
Alla gravissima crisi della carta si è aggiunta un’altra crisi: quella delle concerie.
A proposito: lo sai che proprio questa era la zona delle Conce? La zona più povera della città.
Nel 1796 anche l’economia delle concerie era oramai in rovina, soprattutto a causa del Papa. Infatti Clemente XI, nel 1703, con un decreto, aveva tolto a Fabriano il compito di rifornire l’esercito pontificio delle divise militari.
Insomma: un periodaccio!
Per risolvere la situazione e risanare le finanze vengono perfino tassati i luoghi religiosi.
In questo contesto è facile comprendere come fosse la popolazione fabrianese di allora: povera, ignorante, analfabeta, superstiziosa… Una popolazione ingenua e facile preda di coloro che, negli anni a seguire, combatteranno per il predominio sulla città.
E’ in questi tempi difficili che arriva quel mercoledì 13 luglio 1796.
Due donne (madre e figlia) si sono alzate presto e sono uscite di casa, non immaginando neanche lontanamente quel che, di lì a poco, avrebbero visto.
Stanno transitando nella Contrada dei Tintori.
Camminano lungo la sponda del fiume Giano e stanno passando davanti a un umile locale adibito a magazzino (per l’appunto, la chiesa della Madonna delle Grazie di oggi).
Lì c’è un ponte; il ponte del Salnitro.
Quel ponte è l’unico ingresso per i contadini che, con i birocci, portano le derrate alimentari ed i loro prodotti agricoli nelle cantine dei signori che vivono nella parte di Castelvecchio.
Non potevano passare per Via Marimengo (chiamata poi, dal 1864, via Cialdini) perché poi al Ponte dell’Aèra si sarebbero dovuti fermare. Al di là di quel ponte ci abitavano i signori. Tanto per capirci, per andare a fare una visita alla Madonna del Buon Gesù, uno si doveva vestir bene.
Qui invece, in questa zona, i contadini passavano vestiti di povertà e con i loro birocci carichi di merce.
Attraversavano il Ponte del Salnitro.
Avanti e indietro.
Questa stessa gente semplice aveva pensato bene di mettere l’immagine della Madonna sul muro di quel magazzino, posto proprio vicino a quel ponte di passaggio.
Un magazzino semplice, simile ad una capanna. Su un muro esterno ci stava una specie di sportello che si apriva e si poteva vedere il dipinto della Madonna.
Loro passavano, vedevano lo sguardo della Madonna su di loro e speravano (probabilmente ne avevano la certezza) che Lei li avrebbe seguiti e protetti.
E’ in quest’atmosfera di lavoratori sudati, affaticati e sporchi, che accadde un fatto strano.
E’ mercoledì 13 luglio 1796. Continua a leggere Quando lei mosse gli occhi a Fabriano (e non solo)
LA CHIESA DELLA VISITAZIONE: LA GIOIA DI AFFACCIARSI AL BALCONE DEL NOSTRO FUTURO!
Il “sogno di Dio” ha chiuso gli occhi e li ha riaperti in Cielo
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l’amore per lo cui caldo ne l’eterna pace così è germinato questo fiore».
Solo la poesia e l’arte può raccontare il sogno di Dio chiamato “Maria”.
Un’adolescente ha camminato per le strade di un paesino piccolo e insignificante di questa nostra terra, incinta di Colui che l’aveva prima sognata e poi posata sulla terra.
La Parola divina che crea e risorge, non ha disdegnato di farsi suo figlio.
E la carne di Maria ha tessuto la carne del Figlio di Dio, durante nove mesi di poesia perfetta.
Poi lui nasce, cresce, lavora, parla al mondo, guarisce, abbraccia, ama ed infine viene arrestato, torturato, ucciso.
Poi risorge.
E Maria?
Con Maria la poesia continua.
Lei invecchia nell’amore per quel figlio di cui sentiva un’immensa nostalgia ed infine torna in Cielo per riabbracciarlo con il suo cuore di “madre per sempre”.
Ma come muore?
E come è in paradiso, ora?
Teologi e cristiani se lo sono chiesto per tanto tempo, partendo da una premessa importante: Maria è nata senza peccato originale.
La morte (così come la viviamo noi) è tremendamente ancorata al “peccato originale”, cioè è diventata un’esperienza terribile, scaturita con quell’allontanamento dalla Fonte della Vita che la creatura umana ha voluto testardamente provare fin dall’inizio.
Da quel momento ogni cespuglio per nascondersi da Dio è stato cercato, ogni dubbio sul suo amore è stato provato, ogni possibile foglia di fico per coprire la nostra nudità (e non mi riferisco al corpo fisico) è stata inventata.
Ne è nato uno squilibrio del creato che ancora oggi, purtroppo, vediamo sotto i nostri occhi.
Ma poi ecco Maria, la poesia di Dio.
L’antico sogno divino di unire la volontà del cielo e della terra, facendone un paradiso terrestre, era di nuovo sotto i nostri occhi.
Un sogno nato senza peccato originale e che, quindi, non poteva passare dalla terra al Cielo con quel dramma chiamato “morte”.
Cioè: la morte c’è stata, ma non come la conosciamo noi.
Tutto è avvenuto com’era nel sogno iniziale di Dio.
Da qui, mille domande che i cristiani si sono fatti per secoli.
Com’è stato il passaggio con Maria?
Come ha raggiunto il Paradiso?
Come mai, sulla terra, non è stata mai trovata la tomba di Maria?
Dove è morta?
Chi era accanto a lei nel passaggio dalla terra al Cielo?
Il 1º novembre 1950, papa Pio XII proclama al mondo un dogma: «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo» (costituzione apostolica Munificentissimus Deus).
Parole che volutamente non chiariscono se l’Assunzione di Maria (cioè il suo essere entrata in paradiso anche con il suo corpo) sia stata preceduta o meno da sonno profondo o da morte naturale (Dormitio Virginis, espressione che in effetti può riferirsi sia ad un sonno che alla morte naturale).
Allora oggi voglio rileggere, insieme a voi, la visione che ebbe la beata Anna Caterina Emmerick.
E’ la descrizione di questo grande mistero chiamato “Assunzione” o “Dormizione”
Ho preso questo scritto da un libro che acquistai anni fa: “La vita della Madonna secondo le contemplazioni di Anna Caterina Emmerick”
Buona lettura a chi vorrà. Continua a leggere Il “sogno di Dio” ha chiuso gli occhi e li ha riaperti in Cielo
Ultima apparizione e poi via!
E’ il 16 luglio 1858.
Per la diciottesima ed ultima volta un’adolescente francese di nome Bernadette sente la misteriosa chiamata interiore a raggiungere la grotta.
Intanto però la polizia ha vietato l’accesso e chiuso l’area della grotta con un’inferriata.
Bernadette allora si reca sulla sponda opposta del Gave, di fronte alla grotta, nella prateria.
Dichiarerà tuttavia di aver visto la signora vicina come le altre volte, come se fosse stata davanti alla grotta. “Mi sembrava di essere dinanzi alla grotta, alla stessa distanza delle altre volte, io vedevo soltanto la Vergine, non l’ho mai vista così Bella!”. Continua a leggere Ultima apparizione e poi via!
25 marzo: Annunciazione!
Come ti senti Maria?
Maria legge e Giuseppe culla il bambino
Lei è Maria e sta leggendo (forse la Torah o un libro di preghiere o, magari, un bel romanzo)
Lui è Giuseppe e sta cullando un bambino.
“Il” bambino.
Quella che state guardando è una miniatura in tempera e oro che racconta l’amore. In tutte le sue sfaccettature.
Un padre che accarezza ed una madre che legge.
Animali complici tenerissimi di una nascita.
La fantasia della vita che sorpassa l’immaginazione umana.
L’armonia perfetta e la serenità affascinante.
Non sappiamo di preciso chi ne sia l’autore.
L’immagine è tratta da un Libro d’Ore composto a Besançon, in Francia, nel 1450 circa ma ora si trova in Inghilterra, al Fitzwilliam Museum di Cambridge (MS 69 folio 48r,The Nativity).
Giuseppe, Giuseppe!
Fino al V secolo nessuno lo aveva mai raffigurato nei presepi.
E sì che credo non sia stato facile per lui: fidanzato innamorato e con la “quasi” moglie incinta.
Di chi?
E come?
Noi raccontiamo tutto come una favola, ma una favola non è stata.
E’ stato un difficile scontro tra la piccola mente umana e la fantasia di Dio; tra la programmazione terrestre e la progettazione celeste; tra le fede normale (che arriva fino ad un certo punto) e la fede luminosa (che sorpassa l’orizzonte e sconfina fino alle stelle).
I vangeli ci dicono che è dovuto intervenire un angelo per rassicurarlo: “Non ti ha tradito Maria!”
Solo dal V secolo iniziano a raffigurarlo, ma lo fanno apparire addormentato (vabbè che gli angeli gli parlavano in sogno, ma mica avrà dormito sempre!), oppure seduto da una parte a contemplare la nascita misteriosa (avrà certo contemplato, ma avrà inevitabilmente anche agito, perchè un neonato ha bisogno di tutto). Continua a leggere Maria legge e Giuseppe culla il bambino
Il Logos nasce sul bordo degli inferi
Classe prima (avete presente quei quattordicenni che non s’augurano a nessuno?)
Rublëv (avete presente quel sommo iconista russo che in pochi conoscono?)
Natività (avete presente quella durissima tenzone tra Luce e Tenebre che abbiamo quasi tutti superficialmente riassunto in un semplice dolce evento?)
DAD (avete presente quelle lezioni fatte al pc che ora, però, chiamiamo DID perché ci piace più la parola “integrata” che “distanza”?)
Ecco.
Ci siamo.