Continua a leggere NON CERCO FORMULE O PREGHIERE, MA SOLO TE!
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Scrivere fa bene! Sei motivi per cominciare a farlo…
Gentile Cristina, sono finita sul suo blog cercando l’ispirazione per un regalo da fare ad una cara amica. Cercavo una tela dipinta ispirata ad Isaia 54.8 e pensavo a Chagall. Ed ecco che nella ricerca ho trovato l’immagine del pescatore che va verso riva, verso il padre e la citazione di Chagall: “lo so che un giorno mi accoglierai”. Ho letto intorno al tema Chagall sul suo blog e poi la rubrica “Chi sono”.
Mi e venuto voglia di mandarle un abbraccio. Mi chiamo Brigit e anche a me qualcuno dice “Brigit….devi scrivere”. Allora quest’oggi il suo piccolo racconto era lì che mi aspettava. Sono tedesca e vivo con mio marito e mia figlia piccola di 7 anni a Firenze. Da circa due anni ho cominciato a riscoprire o scoprire il mio bisogno di fede e di cammino. Quest’anno in quaresima ho scritto quattro articoletti sul foglio parrocchiale e ho scoperto la gioia dello scrivere sulla fede. In questi giorni cerco di convincermi ad affrontare un progetto a me molto caro da un po’ di tempo. Ma per qualche motivo quel “sabato pomeriggio d’agosto” non è ancora arrivato per me. Vorrei creare un ascolto guidato di musica leggera come invito alla lettura della scrittura. Sono riuscita a incuriosire il nostro parroco… Adesso devo cominciare! Sono contenta di aver letto la sua “storia” e mi riconosco nel suo essere generosamente gioiosa.
Le mando un forte abbraccio… Brigit
Cara Brigit, Cesare Pavese affermava “E’ bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla” (da “Il mestiere di vivere”). Ecco il motivo per cui si scrive: per parlare in ambedue le direzioni.
Scrivi dunque, perché, comunque vada, sarà un successo! Che sia una lettera che non consegnerai mai o un post nel tuo blog … che sia un diario personale che leggeranno solo i tuoi nipoti o un libro che acquisteranno in tanti… scrivere ti farà bene!
Ci sono almeno sei motivi per spiegarne il “perché”. Continua a leggere Scrivere fa bene! Sei motivi per cominciare a farlo…
“Credo che ogni cosa che avviene nel mondo è un millimetro del metro di Dio” (R. Vecchioni)
“Non so neanche se iniziare questo messaggio con un buongiorno, un buonasera o un buonanotte prof, vista l’ora…ma proprio non riuscivo a dormire.
Per la testa ho un pensiero che non riesco proprio a levare, un chiodo fisso che ho da qualche giorno.
Prima una premessa: ero alla stazione l’ultimo dell’anno mentre aspettavo mia sorella… ad un certo punto, mentre vagavo per la stazione, vedo una ragazza entrare con un grande sorriso: giuro che per qualche secondo ho creduto fosse Sara!(ndr: Sara è un’amica di Aurora, purtroppo deceduta improvvisamente alcuni mesi fa) Ne ero convinta, ci avrei scommesso qualunque cosa! Quel sorriso… una meraviglia! Un raggio di sole nel buio, l’arcobaleno dopo la pioggia…non so neanche come poterlo descrivere precisamente!
So solo che era quello di cui avevo bisogno in quel momento e di cui avrei sempre bisogno!
Quella ragazza avrà pensato che fossi pazza, visto che l’ho fissata per tipo una trentina di secondi: non potevo credere a quello che avevo visto! Era il SUO sorriso… erano mesi che non vedevo quel sorriso e, soprattutto, la sicurezza e l’allegria dietro quel sorriso.
Ma la cosa strana doveva ancora succedere! Esco dalla stazione e decido di andare a fare un giro per il corso per schiarirmi le idee… faccio pochi passi e la rivedo di nuovo nel viso di un’altra ragazza! Giuro che per un attimo ho pensavo che stessi impazzendo!
Ne ho parlato con alcuni amici, ma una soprattutto mi ha colpito perché mi ha detto: “E se fosse un segnale? Ci hai pensato?” … onestamente non ci avevo pensato.
Poi ho ricordato una cosa che avevo rimosso e cioè che una delle primissime volte che l’avevo vista, era stata proprio in quella stazione mentre andava all’università.
Io sono un disastro con i nomi, infatti dopo averci parlato solo qualche minuto, sono uscita e ho cominciato a pensare (questo me lo ricordo!) “Ma come si chiama sta ragazza? Boh la prossima volta che torno a calcio cercherò una ragazza con un grande sorriso e sarà lei di sicuro…tanto con quel sorriso non ci ho mai visto nessuno”.
Quello che le volevo chiedere alla fine è: secondo lei siamo costantemente circondati da segni che però non notiamo o succedono solo in certe situazione della nostra vita?
Va beh prof la lascio dormire, sperando di non averla disturbata (soprattutto perché le ho scritto un tema e non un messaggio) e buongiorno ????
Carissima Aurora, la maggior parte delle inquietudini umane derivano dalla brutta sensazione di sentirci proiettati per caso sulla terra, costretti a sopravvivere da soli, smarriti e senza un senso preciso da attribuire agli accadimenti. Continua a leggere “Credo che ogni cosa che avviene nel mondo è un millimetro del metro di Dio” (R. Vecchioni)
L’amore è quando non riesci a dormire perchè la realtà è migliore dei tuoi sogni. (Dr Seuss)
“Ok, ora le racconto questa storia: la storia di me e Bianca, una ragazza favolosa che ho conosciuto nel 2013, verso la fine della terza media. Lei mi piaceva, mi faceva perdere la testa ed ogni suo sorriso era una mia vittoria.
Un giorno prendo coraggio e le dico “Bianca devo parlarti…”
Risponde “anche io” e poi mi dà un bacio.
No, non un bacio qualsiasi. Il mio PRIMO bacio.
Un bacio infinito, il più bello della mia vita.
Inizio un favoloso cammino con lei. Ricordo le notti nel suo giardino ad abbracciarci e a guardare le stelle. Ho la fortuna di aver incontrato come prima ragazza, una ragazza seria. Cosi come la nostra relazione. Una relazione che purtroppo è durata solo 4 mesi. Noi ci amavano ancora, ma di mezzo c’era la madre che non sopportava che sua figlia stesse con me. Non ne capisco tuttora il motivo. Fatto sta che io e Bianca non avevamo la minima intenzione di lasciarci e così la madre decise di farla trasferire in un’altra città.
Per molti anni non ho cercato nessuna ragazza perché nessuna sarebbe stata degna quanto lei. Ora le cose son cambiate; ci sono delle ragazze che mi piacciono, alcune per un motivo altre per un altro. Ma io non dimenticherò mai nemmeno uno dei baci favolosi che ho ricevuto da Bianca.
Si ricorda quel giorno che ha fatto quella lezione sulla differenza tra “fare sesso” e “fare l’amore”? Mi ricordo una frase che lei quel giorno ha detto (col suo modo ironico che mi fa troppo ridere). Lei ha detto “fare l’amore non è un esercizio ginnico ma una danza sensuale fatta insieme“. Ci ha parlato di intimità, di amore… Beh, quel giorno dopo la lezione mi è scesa qualche lacrima perché tutta la sua lezione era stata semplicemente favolosa! Mi ha fatto ricordare l’amore che provavo per Bianca ed il nostro baciarci ogni secondo.
Ieri mi sono arrabbiato con una persona perche mi ha detto “Ma tu sei un coglione, la devi rimuovere dalla tua mente, devi dimenticarla”. Ho riflettuto un po’ e gli ho risposto “Dimenticarla? Spero solo che non farai cosi con Laura…“
Ecco qua prof, ci tenevo tantissimo a condividere questo mio vissuto con lei.
Mi piacerebbe (non so se sia possibile) se un giorno potesse fare una lezione su questa cosa che le ho raccontato, magari cambiando i nomi. Ha presente quelle lezioni sull’amore e l’innamoramento che lei ogni tanto fa… Gliene sarei molto grato.
Carissimo Federico, hai presente il famoso detto: “ L’amore non ha età”? Ecco: è proprio vero!
A 15 anni come a 60, l’amore accade, avvolge e sconvolge.
L’amore non aspetta che noi diventiamo maggiorenni, per arrivare. E neppure si allontana da noi all’età della pensione; cambia solo il nostro modo di percepirlo (esperienza e maturità lasciano un segno). Continua a leggere L’amore è quando non riesci a dormire perchè la realtà è migliore dei tuoi sogni. (Dr Seuss)
La volontà di Dio non è un copione prestabilito…
Carissima prof.ssa Corvo, le chiedo scusa se mi permetto di disturbarla, ma leggendo il suo libro mi sono sentita così coinvolta da sentirmi quasi una delle sue alunne e potermi permettere di farle un paio di domande. Per cominciare vorrei farle dei grandissimi complimenti per il suo libro, racconta storie nelle quali ognuno di noi si riconosce a pieno…pensi che a casa mia si fa a gara tra me e mia mamma per prenderlo prima quando abbiamo un momento libero (perchè lo stiamo leggendo insieme .)
Avrei due domande: come è possibile riconoscere la volontà di Dio nelle nostre vite e nelle nostre scelte?
Crede che esistano delle vocazioni a svolgere una determinata professione o esistono unicamente le vocazioni religiose?
Sono una studentessa di medicina al secondo anno, abbastanza in crisi! Ho intrapreso il mio percorso, con il desiderio di voler aiutare gli altri. Potrebbe sembrare una motivazione stupida, ma è proprio questo che mi ha spinto a provare il test che ancora non mi spiego per quale ragione, sebbene mi fossi preparata, sono riuscita a superare. Uscita da scuola non ero sicura di cosa avrei fatto da grande, non avevo particolari preferenze ed almeno fino a quel momento mi sembrava di non avere una particolare predilezione o predisposizione per nulla in quanto andavo abbastanza bene in tutte le materie. Mi immaginavo po’ pronta ad aiutare chiunque ne avesse avuto bisogno, un po’ stile medico senza frontiere. La mia idea di partenza era quella di fare la pediatra. Pian piano mi sono resa conto che forse la mia scelta sia stata un po’ influenzata da ciò che mi è successo: mio padre è morto a causa di un tumore quattro anni fa dopo una sofferenza di due anni. È stato un periodo di prova per la mia famiglia, ma ancora più di grande Grazia, in quanto grazie all’aiuto di Dio ci siamo riuniti ancor di più e l’Amore (è proprio necessario mettere la A maiuscola!) che i miei genitori hanno testimoniato è stato davvero grande. Ho iniziato quindi a credere che avendo avuto, nella sfortuna, questa grande fortuna, avrei potuto cercare di prendermi cura degli altri trasferendo loro questo amore.
Iniziata l’università, lontana da casa, non così convinta della scelta, non mi sono appassionata molto a ciò che ho fatto e spesso mi sono sentita estranea a tutto ciò che stavo vivendo. In particolare un esame non è andato bene per ben due volte e questo mi ha buttato molto giù poiché non mi era mai capitato che qualcosa andasse male a scuola. Ho iniziato a credere di essere incapace e inadatta.
La scorsa estate ho deciso di prendermi un po’ di pausa per ripensare alla scelta e, dopo un percorso, ho riacquistato un po’ di fiducia in me. Ad agosto non avevo ancora deciso cosa fare, tante cose mi attiravano e balenavano in testa, ma alla fine qualcosa da dentro mi ha spinto a provare a continuare. Adesso però mi ritrovo di nuovo in totale confusione. A volte credo che mi interesserebbe fare altro e che forse ho completamente sbagliato direzione; altre che magari non sono capace di abbandonarmi totalmente alla novità e lasciarmi affascinare; altre di essere incapace di fronteggiare la malattia nel caso in cui dovessi diventare un medico.
Sono un mix di sensazioni che non mi permettono di stare tranquilla e che generano grandissima confusione. In alcuni momenti mi vedo con il camice dare un sorriso e prendermi cura di chi ho vicino, altre volte penso di essere totalmente inadatta. In determinati momenti penso che potrei fare la professoressa, altre invece il magistrato…. La ringrazio e le chiedo scusa se dovessero esserci errori, ma ho fatto tutto di getto. La ringrazio di nuovo per ciò che fa …Elisa
Carissima Elisa, buttiamoci a capofitto nelle tue due domande iniziali:
1. Come è possibile riconoscere la volontà di Dio nelle nostre vite e nelle nostre scelte?
2. Crede che esistano delle vocazioni a svolgere una determinata professione o esistono unicamente le vocazioni religiose?
Inizio con la seconda, perché mi piace vincere facile. No, non esistono solo le vocazioni religiose. Ognuno di noi nasce con un libro della vita pensato apposta per lui. Lì ci sono scritti doni e talenti, eventi ed episodi, incontri ed esperienze… insomma: tutto quel che la vita gli regalerà per metterlo nelle condizioni di essere felice e di scegliere come realizzarsi nella vita.
Potremmo dire che ci sono tante vocazioni, quante sono le creature umane che arrivano sulla terra.
E fin qui è stato facile risponderti.
Ma ora passiamo alla prima domanda: “Come faccio a conoscere la volontà di Dio per la mia vita?”. Cercherò di essere il più concreta e spirituale possibile. Continua a leggere La volontà di Dio non è un copione prestabilito…
“Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta”
“Prof, ho visto quest’immagine ed ho pensato subito a lei… gli adolescenti spesso dicono di non credere in Dio perché succedono cose brutte alle persone brave, ecc…Allora ho pensato che questa foto poteva essere una perfetta spiegazione alla solita domanda che ci facciamo … è un modo semplice e creativo per spiegare a noi adolescenti (testardi e sempre sicuri di aver ragione!) la presenza di Dio nei fatti della vita… nonostante io stessa non credo in Dio… credo comunque in qualcosa di più grande e mistico che non solo ci accomuna e protegge, ma ci dà la forza di andare avanti… qualcosa di incomprensibile, che non deve essere studiato o capito, ma solo intuito…insomma: qualcosa ci sta…”
Carissima Samantha, quest’immagine mi era capitata sotto gli occhi già un paio di volte e, devo dire, è stato amore a prima vista!
Quel ragazzino che si lamenta per la pietra arrivata sulla testa, senza mai ringraziare per le altre non ricevute, mi è sembrato l’emblema dell’immagine nostra.
Viviamo ogni giorno travolti da una piacevole valanga di regali che la vita ci fa e mai una volta che ci sentissimo fortunati.
Per questo l’altra sera quando ho ascoltato la canzone di Fiorella Mannoia “Che sia benedetta” ci sono subito entrata dentro, amandola. C’è una frase che incanta:
“Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta”
Perfetta. WOW!
Questa mattina, in un negozio, ho sentito una persona che, sorridendo, diceva ad un’altra: “Buongiornooo!!! Come va?”
“Eeehhh…” ha risposto il tipo con l’aria leggermente malinconica “è ancora presto per dire che va bene… da qui a stasera chissà quante cose possono capitare…prima di dire che va bene, è meglio aspettare”
Ma io dico…!
Sei vivo.
Sei sano.
Sei in un negozio che vende cose piacevoli… e fallo un sorriso alla vita!!!
E ringrazia (Dio, il destino, il karma, la fortuna o chitipare!) per esser vivo!
Alessandro Mannarino finisce la sua canzone “Vivere la vita” con quella salutare provocazione “Sei vivo, cretino!”.
Lo capisci che anche oggi la vita ti ha protetto da tante “pietre” che avrebbero potuto colpirti?
Fiorella Mannoia ha continuato: Continua a leggere “Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta”
Elogio delle nostre bellissime lacrime!
“Prof, perché non possiamo mostrare le nostre emozioni, piangere se vogliamo farlo, senza paura che qualcuno ci giudichi? Sono due volte che scoppio a piangere dopo le sue lezioni e non so quanto volte sono stata sul punto di farlo.
E’ inutile che mi mostro sempre sorridente, se dentro ho come un fuoco che arde e non mi fa respirare.
Ho toccato ultimamente troppe volte quello che definiscono “il fondo del barile”, rialzandomi ogni volta, ma ho paura che tra poco non riuscirò più a farlo da sola. Si, da sola, perché per adesso non sono mai rimasta sola: i miei amici sono stati sempre lì, a sostenermi.
Circa una settimana fa però, ho litigato con un mio amico (che definirlo cosi è quasi un’offesa). Lo definirei più una colonna portante della mia vita. Da quel giorno non riesco più sfogarmi e sto scoppiando dentro.
Ora mi sento come se fossi seduta in quel barile, al buio, con la luce dall’alto che mi acceca, sola…Non sa quanto sarei voluta venire alla riunione per lo spettacolo, ma avevo paura di scoppiare a piangere.
Avevo bisogno di sfogarmi. Ho preso quelle sante cuffiette e ho cominciato ad ascoltare la canzone “Arcobaleno”, quella della mia prima fuga dalla classe in lacrime…
Non so perché sto scrivendo proprio a lei e sto ignorando tutti i messaggi e chiamate che mi stanno arrivando.
Prof. grazie di essere la nostra (e non mi sbaglio a dire “nostra” perché è veramente un sostegno per molti, forse anche per persone che non conosce ma che, attraverso il suo libro, hanno capito che grande persone c’è dietro) spalla sulla quale piangere ❤”
Tesoro, qualche volta è un bene che io sia subissata da lettere e non possa rispondere subito. Perché nel frattempo, tante lacrime si asciugano e tante angosce si trasformano in tranquillità.
Io non so, carissima Federica, se questo sia il tuo caso. Però lo spero. Ti vedo a scuola sempre apparentemente tranquilla. Fin dal primo anno ti ho osservata, senza farmi accorgere da te. Il tuo misterioso ed elegante sguardo da sfinge, mi ha sempre piacevolmente incuriosita.
E la tua uscita improvvisa dall’aula con le lacrime che ti rincorrevano, è stato un evento meraviglioso. Io ho continuato a fare lezione senza commentare, ma è stato bellissimo vedere il tuo cuore!
Ogni tanto, mi capita di vedere la commozione entrare in aula. Gli argomenti che affrontiamo sono “fatti della stessa sostanza dei sogni” (ho vergognosamente rubato questa frase che amo troppo) che ognuno di noi si porta appresso dalla nascita.
Ed aggiungo pure che è anche un gran bello spettacolo vedervi commossi e con il cuore teso come una corda di violino. Continua a leggere Elogio delle nostre bellissime lacrime!
“L’occasione che la madre dà al suo bambino, è ogni volta un miracolo” (Alda Merini)
“Sto leggendo il libro “In te mi rifugio”. Me lo sto proprio gustando, ma una cosa non riesco a mandarmela giù: la lettera sull’aborto. Io sono fermamente convinta che l’aborto debba essere un diritto. Ora mi spiego.
Sa benissimo quanto anche io sia credente (e non solo perchè lo dice il Papa). Credo che una vita mancata, sia più mancata per la madre (e per il padre, volendo) che per il figlio stesso che non ha avuto la possibilità di venire al mondo.
Però le donne devono essere libere; libere di vivere il proprio corpo senza dover rendere conto a nessuno. L’aborto lo vedo come un momento così intimo e profondo, in cui la donna deve poter parlare a qualcuno della sua paura. Perché credo che la decisione di abortire, sia frutto di una paura. La paura di rimanere per sempre da soli, con questo nuovo fardello a complicare le cose. Ma se non ci fosse la possibilità di dirlo a qualcuno, se fosse vietato, allora sì che si rimarrebbe veramente da soli.
Se magari si tenesse il bambino senza volerlo, ci sarebbero due vite obbligate e rovinate. E se invece si decidesse di passare per altre vie, ci si ritroverebbe con un po’ di candeggina tra le gambe e morte per intossicazione.
Come può non essere un diritto l’aborto?
Come può essere detto a qualcuno “No, tu non puoi abortire perché se lo fai sei una persona orribile, fuori da ogni legge e giustizia nel mondo; sei stata una sgualdrina e ora tieniti il frutto del tuo comportamento immorale”. Perché, diciamoci la verità, è questo quello che riuscirebbe a partorire il nostro mondo ancora più che maschilista.
Per quanto riguarda la storia della ragazza, che è stata indotta dai genitori, beh questo lo trovo inconcepibile. Io avrei lottato
fino all’ultimo per far andare le cose in modo diverso. Esistono
troppi aiuti, ad oggi, per cadere in queste stupide trappole.Sono pensieri che mi passano in testa mentre leggo e so che le fa piacere avere anche i feedback…”
Cara Veronica, il destino ha voluto che in questo mese, tre ragazze mi abbiano confidato che stanno per abortire. Non vorrebbero, ma… Continua a leggere “L’occasione che la madre dà al suo bambino, è ogni volta un miracolo” (Alda Merini)
“Credimi, figlio, quello è il mio velo, e mi servì per avvolgere il Bambino Gesù”
Se leggerete questo post, sappiate che scoprirete un tesoro che pochi conoscono.
Se siete pronti, entrate con me nella Basilica Inferiore di san Francesco, ad Assisi.
Fatto?
Lo so; il primo momento si rimane a bocca aperta.
Vi lascio tutto il tempo di lasciarvi piacevolmente travolgere dall’emozione.
Sappiate che “La chiesa inferiore ha la funzione di chiesa sepolcrale (è qui che c’è la cripta con il corpo del santo) e la cosa che più colpisce, rispetto alla parte superiore, è l’oscurità. Tutta la costruzione si presenta come una grave, potente, oscura struttura ad archi schiacciati, in netto contrasto con la Chiesa Superiore slanciata, spaziosa, ariosa, luminosa.” (tratto dal libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio”, Editrice IF Press)
Ora iniziate a camminare lentamente verso l’altare principale,
guardandovi intorno con la consapevolezza che state camminando lungo una storia antica,
scritta in una chiesa “iniziata nel luglio del 1228 sotto la soprintendenza di frate Elia e decorata dai più illustri artisti del tempo: da Giotto a Cimabue a Simone Martini” (tratto dal libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio”,
Editrice IF Press)
Se siete giunti di fronte all’altare maggiore, “potete alzare lo sguardo intorno a voi e lasciarvi andare al senso di meraviglia di fronte all’opera cosmatesca ricca di mosaici ed agli affreschi che ricoprono tutto il mondo intorno a voi” (tratto dal libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio”, Editrice IF Press).
Dirigetevi ora alla vostra sinistra e sappiate che, nel transetto dove vi trovate, state per fare un salto nel Trecento!
“Sulla grande volta a botte si trovano le Storie dell’Infanzia di Cristo e la Crocifissione con santi francescani di Giotto e collaboratori; in basso vi sono la Maestà con angeli e San Francesco
di Cimabue.
Osservate questa famosa immagine del santo e leggete ciò che ci dice Celano sull’aspetto fisico di Francesco: “Era di statura mediocre, accostantesi al piccolo; aveva testa regolare e rotonda, viso un po’ lungo e sporgente, piccola e piana la fronte, di giusta grandezza gli occhi neri, e pieni di semplicità, capelli neri, sopracciglia diritte, naso regolare sottile e diritto, orecchie staccate ma piccole, tempie piane, lingua insinuante ardente e acuta, voce vibrante dolce limpida sonora… Scarno, ruvidamente vestito, di poco sonno, di mano instancabile. Nella sua grande umiltà si mostrava dolce con tutti, uniformandosi saggiamente ai costumi di ognuno, più santo tra i santi, e tra i peccatori come uno di essi” (da Vita prima di San Francesco d’Assisi di Tommaso da Celano)” (tratto dal libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio”, Editrice IF Press) Continua a leggere “Credimi, figlio, quello è il mio velo, e mi servì per avvolgere il Bambino Gesù”
25 dicembre 1223: perfino il fieno guarì le persone
E’ il primo pomeriggio del 4 gennaio 2016 e nessuno (a parte il vescovo di Rieti) sa che Papa Francesco sta per arrivare al Santuario francescano di Greccio.
Il Santo Padre vuole pregare in quel cantuccio selvatico, nascosto ed amato dal santo di Assisi.
Desidera immergersi nell’intimità di
una preghiera personale nel luogo dove san Francesco volle “vedere” l’Amore Infinito, venuto sulla terra vestito di umanità.
Il Papa è sceso in quella grotta scavata nella roccia e ha baciato commosso il piccolo altare sul masso che servì da mangiatoia in quel primo presepe vivente della storia, fatto nel Natale del 1223.
Francesco d’Assisi aveva due eventi della vita di Gesù scolpiti nella sua contemplazione: l’umiltà dell’incarnazione e l’amore della passione.
Li memorizzava, vi si introduceva dentro il più possibile e difficilmente riusciva a pensare ad altro.
In questa sua perenne commozione trovava posto Greccio e questo famoso Natale, vissuto tre anni prima della sua morte.
Nella zona di Greccio c’era Giovanni, uomo nobile e buono, tanto amato dal santo.
Proprio a lui, circa due settimane prima del 25 dicembre, si rivolse san Francesco per chiedergli di preparare alcune cose per festeggiare il Natale.
Aveva le idee chiare su quel che avrebbe voluto: desiderava far “vedere” a tutti coloro che sarebbero arrivati a Greccio, il bambino nato a Betlemme, rendendo visibile i disagi e le difficoltà che avevano accolto il bambino Gesù.
La greppia su cui era stato adagiato, il freddo, l’asino e il bue… tutto doveva diventare il più visibile
possibile.
Giovanni ascoltò attentamente tutte le direttive dell’amico amatissimo ed iniziò subito a darsi da fare per organizzare questo Natale speciale. Continua a leggere 25 dicembre 1223: perfino il fieno guarì le persone