Gentile Cristina, sono finita sul suo blog cercando l’ispirazione per un regalo da fare ad una cara amica. Cercavo una tela dipinta ispirata ad Isaia 54.8 e pensavo a Chagall. Ed ecco che nella ricerca ho trovato l’immagine del pescatore che va verso riva, verso il padre e la citazione di Chagall: “lo so che un giorno mi accoglierai”. Ho letto intorno al tema Chagall sul suo blog e poi la rubrica “Chi sono”.
Mi e venuto voglia di mandarle un abbraccio. Mi chiamo Brigit e anche a me qualcuno dice “Brigit….devi scrivere”. Allora quest’oggi il suo piccolo racconto era lì che mi aspettava. Sono tedesca e vivo con mio marito e mia figlia piccola di 7 anni a Firenze. Da circa due anni ho cominciato a riscoprire o scoprire il mio bisogno di fede e di cammino. Quest’anno in quaresima ho scritto quattro articoletti sul foglio parrocchiale e ho scoperto la gioia dello scrivere sulla fede. In questi giorni cerco di convincermi ad affrontare un progetto a me molto caro da un po’ di tempo. Ma per qualche motivo quel “sabato pomeriggio d’agosto” non è ancora arrivato per me. Vorrei creare un ascolto guidato di musica leggera come invito alla lettura della scrittura. Sono riuscita a incuriosire il nostro parroco… Adesso devo cominciare! Sono contenta di aver letto la sua “storia” e mi riconosco nel suo essere generosamente gioiosa.
Le mando un forte abbraccio… Brigit
Cara Brigit, Cesare Pavese affermava “E’ bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla” (da “Il mestiere di vivere”). Ecco il motivo per cui si scrive: per parlare in ambedue le direzioni.
Scrivi dunque, perché, comunque vada, sarà un successo! Che sia una lettera che non consegnerai mai o un post nel tuo blog … che sia un diario personale che leggeranno solo i tuoi nipoti o un libro che acquisteranno in tanti… scrivere ti farà bene!
Ci sono almeno sei motivi per spiegarne il “perché”.
- Scrivere fa bene alla salute! C’è qualcosa di meglio che dare il via libera alla propria creatività? C’è qualcosa di più salutare che dare forma ai propri stati d’animo e sciogliere le tensioni emotive? Scrivere è un cammino di liberazione interiore fatto di due fasi: prima si dà un nome alle nostre emozioni e poi, in modo creativo, ce ne distacchiamo. Un po’ come se ci guardassimo dal di fuori. Quando facciamo questa camminata intima, apriamo le porte anche ai linfociti T Helper, le cellule cioè che ci aiutano a sviluppare le difese immunitarie. Sembra che questi simpatici amici aumentino di numero quando curiamo il nostro giardino interiore… scrivendo!
- Scrivere fa bene alla mente! Ogni parola a cui diamo una forma su un pezzo di carta, ci ringrazia dandoci calma ed ordine mentale. Che sia una poesia, un post o un appunto preso al volo, noi diamo un senso ai fatti della nostra vita. Chiariamo a noi stessi ciò che stiamo ascoltando. Annotare ricordi, riflessioni, conferenze od intuizioni, significa prendere del tempo per noi stessi. In quel momento, cioè, ci fermiamo e ci concentriamo su ciò che stiamo scrivendo. Sono minuti dedicati a noi!
- Scrivere fa bene ai ricordi! Ti è mai capitato di rileggere un tuo scritto passato e dire: “Ma te guarda! Mica me lo ricordavo!”. Oppure pensare: “Ma come ero diversa! Come sono cambiata!”. Ecco: questo è contemplare il nostro “divenire” che, per la sua lentezza quotidiana, quasi sempre ci sfugge. La nostra vita, infatti, è molto più ricca, varia ed intensa di quanto noi riusciamo a ricordare. Ogni ventiquattrore ricomincia una nuova avventura: come fare a ricordarle tutte? Semplice: scrivendo. E’ a questo gesto che noi affidiamo le sfumature ed i dettagli che, altrimenti, dimenticheremmo. Scrivere è, per i ricordi, una boccata d’ossigeno. E’ dare un respiro più ampio alla nostra vita.
- Scrivere fa bene alla rabbia ed all’ansia! Le attenua. Hai mai provato ad essere arrabbiata con qualcuno e scrivergli una lettera? Ed hai mai provato a “de-scrivere” la tua ansia? Il solo atto di scrivere, ti obbligherà a guardare con occhi “esterni” il tuo stato d’animo, chiarendolo anche a te stessa. Vogliamo chiamarlo equilibrio interiore? Una cosa è certa: scrivere prima di “fare”, spesso ci permette di evitare rotture di cui poi potremmo pentirci.
- Scrivere fa bene alla vita di tutti! Mette in contatto il mondo di colui che scrive con il mondo di colui che legge. Ti pare poco? Combatte la solitudine, collega sogni, attenua fragilità che credevamo soltanto nostre, rilascia segreti, avvicina la guarigione terapeutica, allena l’intelligenza, consola l’anima ed insegna la comunicazione semplice. Quest’ultima cosa è importantissima. Perché se scrivi difficile e complicato, chi mai ti leggerà con piacere (a parte il tuo ego)? Se invece scriverai semplice e chiaro, arriverai a tanti. Karl Popper diceva: “Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile”
- Scrivere fa bene al cammino di “santità”! “A lei, Madre mia cara, a lei che mi è due volte madre confido la storia dell’anima mia… Quando lei mi chiese di farlo, pensai: il cuore si dissiperà, occupandosi di se stesso; ma poi Gesù mi ha fatto sentire che, obbedendo con semplicità, avrei fatto piacere a lui; del resto, faccio una cosa sola: comincio a cantare quello che debbo ripetere eternamente: “Le misericordie del Signore!”. Prima di prendere la penna, mi sono inginocchiata davanti alla statua di Maria… l’ho supplicata che mi guidi la mano: nemmeno un rigo voglio scrivere che non piaccia a lei! Poi ho aperto il Vangelo, e lo sguardo è caduto su alcune parole: «Gesù salì sopra una montagna, e chiamò a sé quelli che volle: e andarono a lui» (s. Marco, cap. III, v. 13).” Sai chi ha scritto queste parole? Santa Teresa di Lisieux nel suo “Storia di un’anima”. C’è bisogno di aggiungere altro? Scrivere il proprio cammino spirituale è fare il passa-parola delle cose di Dio, per condividere, incoraggiare ed arrivare tutti insieme alla meta. Come scriverlo? Senza grandi paroloni teologici o filosofici. Basta la semplicità.
“La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.”(Charles Bukowski)
Cara Brigit, non so se sono stata abbastanza chiara: scrivi!!!
P.S. A te che piace scrivere, vai a leggerti questa interessantissima (e semplice) intervista a Primo Levi sul “Perché si scrive”. E’ fantastica. http://www.interruzioni.com/perchesiscrive.htm
Se invece volessi leggerti “Storia di un’anima” di Teresa di Lisieux, puoi andare qui: http://www.parrocchiasanmichele.eu/phocadownload/buonastampa/santa%20teresa%20di%20lisieux%20storia%20di%20unanima.pdf
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Buongiorno, Cristina!
Ho appena finito di leggere questo nuovo post e mi è piaciuto un sacco perché parla di qualcosa a me familiare! 😀
Io ho sempre scritto diari; quando ero piccina mi divertivo ad inventare storie; trascrivo di tutto, possibilmente a penna.
Ma ho anche avuto una macchina da scrivere e ne andavo fiera!
Oggi uso il pc.
Poi crescendo, e iniziando il cammino spirituale, ho scritto interminabili diari in cui parlavo a Dio e lo faccio ancora oggi!
Non si contano più i diari che ho.
Ancora oggi se non scrivo, è come se non avessi “parlato” con Dio.
In più, trascrivo versetti della Bibbia o frasi di libri che mi colpiscono, come ad esempio con il tuo libro! 😉
A cadenza periodica, faccio una “revisione di vita”.
Prendo un qualsiasi diario, ad esempio agosto 2016, e lo confronto con il mio presente e così via con gli anni precedenti.
Mi piace rileggermi e mi piace rendermi conto se ho bisogno di migliorare o se posso esultare se ho conseguito qualche successo; e a volte, come dici tu, vengono a galla ricordi “sepolti”.
Che meraviglia! 🙂
Quindi, sì, cara Brigit! Scrivi! anche se lo dovessi fare solo per te stessa! Ma scrivi!
E’ terapeutico!
Un abbraccio e buon inizio di settimana!