
Il peso a cui si sottopone la propria anima, è enorme.

l Museo dell’Olocausto o Yad Vashem è un vero e proprio simbolo in memoria dei sei milioni di ebrei assassinati durante la seconda guerra mondiale.

È stato creato nel 1953, ristrutturato nel 2005 ed i lavori continuano ancora.

Per non dimenticare gli orrori dell’Olocausto, sul pavimento della
cripta sono scolpiti i nomi di tutti i campi di sterminio costruiti in Europa nella seconda guerra mondiale.

Il Memoriale dei bambini è l’unico luogo dove ho fatto un filmato.
https://www.facebook.com/100044259082466/videos/pcb.626488152169815/600417524761224
Per i miei studenti…
Per il mio cuore…
Per chiunque voglia emozionarsi 


Questo grande memoriale onora la loro memoria attraverso una grotta sotterranea con piccole luci che lampeggiano nel buio, mentre una voce elenca i nomi di tutti i bambini.
Quelle luci emozionano e raccontano che il buio avrebbe voluto inghiottirli tutti ed invece loro sono diventati stelle più luminose che mai!
Quella grotta risplende proprio grazie a milioni di stelle che oramai brillano nel Cielo della Vita.
Quei bambini non saranno mai dimenticati sulla terra e non saranno mai più doloranti in Cielo.
Il Monumento ai Deportati è senza dubbio uno dei monumenti più agghiaccianti del museo Yad Vashem con quel vagone ferroviario sospeso sul fianco della montagna.


Una lunga strada composta da più di duemila alberi che rappresentano tutte le persone non ebree che hanno salvato migliaia di vite durante l’Olocausto.

Qualcuno ce l’ha fatta a restare dalla parte dell’amore.
In questo viale c’è anche l’albero dedicato a padre Rufino. Ricordate la bellissima storia accaduta ad Assisi?


Ho visto un insegnante che raccontava ai suoi concentratissimi ragazzi la storia di questo coraggioso genio dell’Amore.

È stato mezzo secondo.
Un attimo in cui ho scattato e mi sono allontanata per non disturbare.
Poi, quando ho visto la foto, mi sono emozionata.
Lascio a voi ogni libera interpretazione 

Che il coraggio di Korczak sia una benedizione per tutti noi! 

P.S. Janusz Korczak – nome d’arte di Henryk Goldszmit – è ricordato per non aver mai abbandonato i 200 orfani che erano sotto le sue cure nel Ghetto di Varsavia. Li ha protetti fino alla fine – a costo della propria vita. La mattina del 5 agosto 1942 fu deportato nel campo di sterminio di Treblinka insieme a tutti i bambini ospiti dell’orfanotrofio. Riconosciuto dagli ufficiali nemici venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma egli si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Korczak nacque in questo giorno nel 1878.
Che il suo ricordo sia di benedizione











