“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici” scriveva il poeta Khalil Gibran.
Ed è vero.
Il dolore può trasformarci.
Il nostro potere è sfruttarlo per evolvere o dargli il permesso di cambiarci in peggio.
Il dolore non è una sconfitta.
Le lacrime non sono una resa, ma il segnale di una trasformazione.
Qualcosa sta andando via e qualcos’altro sta nascendo.
Una nuova nascita è preceduta dal dolore, ma non bisogna averne paura.
Chi rifiuta la vita e ogni sua forma di crescita interiore, rischia di rendere sterile e infruttuoso il potere rigenerante del dolore.
Sul Golgota ci si sta solo 3 ore.
Poi si risorge e non si è più come prima!
M.C.