“Piacere, sono lo Spirito Santo” “Chi, scusi? Può ripetere…”

CresimaSenti, ti va di fare un incontro con i ragazzini della cresima?”.

“Iooo? Io non sono capace di parlare ai preadolescenti… io sono sempre in contatto con ragazzi più grandi… non sono la persona giusta don Gabriè!”

“Allora vorrà dire che verrai e ci darai la prova di non essere la persona giusta”.

Sono in Francia e non posso permettermi telefonate lunghe. Chiudo il cellulare ed ho la sensazione di essere stata fregata alla grande. Ma che si deve dire ai ragazzini della cresima?

dopocomunione2Per caso sono quegli stessi ragazzini che, secondo le statistiche, scappano dalla parrocchia appena fatto il sacramento? Quelli che arrivano alla cresima in overdose di prediche e spiegazioni teologico-spirituali sui sette doni dello Spirito Santo? Quelli che “Finalmente è arrivata ‘sta domenica e poi…cciaooo belli!!!La parrocchia non fa più per me!

Sono arrivata al punto di chiedermi (seriamente!) se abbia un senso far fare il sacramento della Confermazione in un’età in cui tutto grida ribellione verso il mondo degli adulti.

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E così, con questo bagaglio di dubbi educativo-catechistici, per l’incontro con questi ragazzini ho fatto una scelta: racconterò tutte storie realmente accadute che testimonino la presenza dello Spirito Santo nella vita di ciascuno di noi. Voglio evitare il più possibile di ridurre la Terza Persona della Trinità ad una specie di fantasma inafferrabile, una realtà evanescente, una forza misteriosa ed indecifrabile.

 

cropped-tree-of-life-2011-002-woman-walking-towards-sun-back-s1E’ una persona divina! Ha una volontà di bene per noi! E’ Dio! Ci circonda tutti come il vento leggero, ci sostiene in vita come l’ossigeno.

Non lo vediamo ma lo “sentiamo” intorno a noi: esattamente come il vento e l’ossigeno.

a02a16a2b1301b96640a9d6f980019ce-300x177È paradossale ma vera l’affermazione del teologo protestante Karl Barth nel suo commento alla lettera ai Romani: «Dello Spirito Santo è impossibile parlarne, impossibile tacere».

Lo Spirito Santo è presente e molto dinamico! Santifica, consiglia, consola, sostiene e guida il nostro cammino spirituale. È Dio eterno, infinito, onnipotente, della stessa sostanza del Padre e del Figlio.

canne al ventoE’ il respiro di Dio.

Noi viviamo dentro il respiro di Dio! Ogni Sua inspirazione ed espirazione fa circolare Amore Creativo in ogni angolo del creato!

 

a02a16a2b1301b96640a9d6f980019ce-300x177E’ un respiro amoroso che fa nascere quella stella alpina sulle Dolomiti; fa capire la cosa giusta da fare a quella donna; fa ritrovare il coraggio a quel ragazzo; fa scrivere la poesia a quel poeta; fa innamorare quell’uomo; fa partorire quella gattina; fa volare alto quell’aquila; fa pregare quella bambina; fa rasserenare quel malato; fa cucinare con amore quella nonna; fa cantare la ninna nannaa quell’ostetrica; fa scoprire un farmaco nuovo a quello scienziato; fa immaginare un vestito nuovo a quello stilista; fa fare la pappa reale alle api; fa rischiare la vita a quel vigile del fuoco; fa desiderare un figlio a quella coppia; fa morire da martire coraggioso quell’adolescente…

vento-vangoghNon è mica un caso se nella Bibbia, per dire “Spirito” si usa la parola ebraica ruach che significa vento, alito, soffio, spirito, vapore, fumo, respiro. Spira dappertutto!

Nel significato originario indicava l’effetto del movimento dell’aria prodotto dall’azione del respiro o dal soffio forte oppure lieve del vento

Ogni respiro di Dio soffia Amore nell’universo e l’universo stesso vive grazie a questo Suo respirare.

 

 

doni-spirito-santoDalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio (ruach) della sua bocca ogni loro schiera (Sal 33,6).

Lo Spirito del Signore venne su di me e mi disse: “Parla, dice il Signore…” (Ez 11,5).

«Se egli richiamasse il suo spirito e a sé ritraesse il suo soffio, ogni carne morirebbe all’istante e l’uomo ritornerebbe in polvere» (Gb 34,14-15).

«Se togli il respiro muoiono e ritornano nella polvere, mandi il tuo spirito e sono creati» (Sal 104,29-30).

«Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,7-8)

“Soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,22)

«Soffiò nelle narici un soffio vitale» (Gn 2,7)

«Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano» (Ez 37,9).

robertocarrara_net_bkumbria_1301636881A questi ragazzi racconterò storie di vita. Nessuno, infatti, entra mai in overdose di vita. Anzi, più ce n’hai e più ne vuoi! Con lo Spirito Santo è la stessa cosa: più ce n’hai e più ne vuoi!Vi regalo una delle storie vere (verissime!) che racconterò domenica, nella speranza che anche a voi faccia lo stesso effetto che ha fatto a me: un’ondata di grande fiducia in Dio!

Franciscaini Rinovati à Corleone (Sicile)“Aiutami fratello! Ho una fifa boia!”.

Alle due del mattino, Jason, portoricano diciottenne, tira giù dal letto frate Martin de Porres.

“Sono stato arrestato per traffico di droga, devo essere processato la prossima settimana. Vieni con me. Non voglio andare in prigione!”.

Frate Martin e Jason giocano insieme nella squadra di basket di San Crispino.

Il giovane bollo scoppia in lacrime, terrorizzato all’idea di finire in carcere.

Otto giorni dopo, il francescano si rechi in tribunale, presso la Corte Penale, all’angolo tra Sheridan Avenue e la 161a Strada, non lontano dal Grand Concourse, gli Champs Elisées del Bronx. Quel tempio della giustizia umana è un monolito di pietra chiara dall’aspetto di mausoleo. Inghiotte e vomita ogni giorno migliaia di persone, condannati in manette scortati da poliziotti, avvocati in camicia bianca e giudici in abito nero, uomini con facce da patibolo, il cappello a rovescio, donne dalle volte estenuato…

Gli imputati fanno la fila dall’alba contro il muro bianco, sul marciapiede che circonda la Corte penale. Molti delitti minori vengono sbrigati in cinque minuti; i chiamati sfilano alla sbarra. Assistono al loro processo, da soli o accompagnati da familiari e amici.

Martin de Porres comincia a disperare di rintracciare Jason in quel formicaio, quando si imbatte nel giovane all’angolo di un corridoio. Si abbracciano e si recano insieme dal giudice istruttore incaricato del caso. Martin de Porres viene a sapere che Jason è già stato condannato a due anni di prigione con la condizionale per le stesse impostazioni. La seconda condanna sarebbe più pesante è il giudice istruttore non vuol sentir parlare di attenuanti. “Andrai a Spofford, questa volta non te la passeranno liscia”, dice al terrorizzato Jason.

abraham-houseFacendo scorrere il suo rosario, Martin de Porres propone al giudice di affidare Jason al Abraham House. Si tratta di un centro di recupero non lontano dalla Fraternità di San Crispino, fondato da un sacerdote della missione francese, Pierre Raphael, per evitare ai giovani condannati, d’accordo con il Tribunale, il trauma della prigione. Padre Raphael è un ex cappellano di Rikers Island. Questo anticonformista discreto sostiene che “è paradossalmente più facile dire il Vangelo a Rikers Island che nella cattedrale di San Patrizio, nei quartieri alti”. Sa anche che la prigione corrompe e rende marci.

Il giudice istruttore rifiuta la proposta di frate Martin: “Troppo tardi, non cambierebbe niente, lui è spacciato”. La madre di Jason si torce le mani della disperazione.  Martin le sussurra all’orecchio, sorprendendo sì per la sua stessa audacia: “Abbi fiducia, tutto è possibile a Dio”. Si affida alla corona del rosario. Viene fissato il giorno del processo.

abraham-houseUscendo dall’ufficio, Martin dice a Jason:

“Vieni con me, andiamo a trovare padre Raphael. Devi tentare Abraham House…”.

“Ma il giudice istruttore ha detto che non servirebbe a niente!”

“Anzitutto, servirà a te. E poi non si sa mai. Qualcuno mi suggerisce di provare…”.

Abraham House si trova in Mott Haven Station, nel Bronx. L’edificio di tre piani era in rovina quando nel 1993 fu donato a padre Pierre Raphael per la Catholic Charity of New York. Dopo il restauro fu chiamato Abraham House.

abramo564481“Abramo era un uomo anziano” spiega padre Raphael con il suo accento dell’Aveyron (suo padre era postino a Millau). “Aveva tutta una vita dietro di sé, come i carcerati. Nonostante tutto, Abramo ebbe fiducia; accettò di cambiare radicalmente vita, di cambiare direzione”.

Padre Raphael e le Piccole Sorelle del Vangelo, che collaborano con lui, propongono ai carcerati di scontare la pena fuori del carcere, in un clima di preghiera e fiducia che consente loro di rimettersi in piedi e cominciare una nuova vita.

prodigal-737242Dal 1993, una cinquantina di condannati è già passata, e con successo, per Abraham House. Alcuni giudici sostengono l’esperienza. Tre ex agenti di Rikers danno il loro aiuto: “In sostanza, vedevo i prigionieri, appena liberati, tornare subito” afferma uno di loro, William Sutton. La chiamavo “La sindrome della porta girevole”. Molti di loro avrebbero solo bisogno di un piccolo aiuto che in prigione non viene assicurato: disintossicazione, psicoterapia, formazione professionale… All’ingresso di Abraham House una grande bacheca espone i nomi di tutti quelli che, nel mondo, si danno il cambio ogni mezz’ora, per pregare per gli ospiti della casa. C’è anche questa frase della parabola del figlio prodigo: “Mio figlio era morto ed è tornato in vita”.

Incoraggiato da frate Martin e frate Shawn, Jason inizia il programma di Abraham House. Le attività gli piacciono. Si inserisce bene nel gruppo di padre Raphael. Cosa dirà il giudice istruttore di questa iniziativa? Martin de Porres ricorre al suo rosario.

Il giorno del processo, il francescano raggiunge Jason e sua madre in tribunale. Il procuratore è assente e il processo è rimandato. “Meno male” sospira frate Martin, “tempo guadagnato”.

Al secondo appello, i documenti d’accusa sono introvabili. Il processo è rimandato ancora.

cateneQuando si riuniscono per la quarta volta, nasce una discussione tra il francescano e l’avvocato di Jason. Quest’ultimo gli consiglia di dichiararsi non colpevole, frate Martin gli suggerisce il contrario: “Devi dire la verità, riconoscere il male e dichiarati colpevole. Con la menzogna non si guadagna niente. Se rimani nella verità, il Signore lavorerà per te”.

Jason è incerto. L’avvocato è furioso contro quei rivali ingenui che indossano un vestito lungo come il suo ma danno consigli gratis: “Ci guadagneremo di più a dichiararci non colpevoli”, afferma, forte della sua esperienza.

liberiMartin e Shawn  ribattono, forti della Parola di Dio: “Sul piano giuridico, lei certamente ragione, ma è una visione a breve termine: se mente, ne trarrà un vantaggio momentaneo, ma cosa dirà al Giudizio eterno? Diamo fiducia a Dio. Lui è la verità”.

Il cancelliere interrompe la discussione: le carte sono ancora introvabili. La seduta è rimandata ancora una volta.

Questo nuovo aggiornamento consente a Jason di riflettere e, contro i consigli del suo avvocato, decide di ascoltare la sua coscienza. Il giorno del processo, Jason segue ancora una volta l’interminabile coda della Corte Penale, con una fifa boia in corpo. Nonostante il terrore che gli ispira la prigione, si dichiara colpevole. Con grande stupore di tutti i presenti, il giudice dichiara: “Se si fosse dichiarato non colpevole, l’avrei mandata immediatamente a Spofford. Ma lei ha riconosciuto i suoi torti e avviato un programma di recupero. Le concedo quindi una prova con l’obbligo di continuare il programma di Abraham House. I suoi liberta-di-pensierorisultati decideranno la fine del programma: la seduta è tolta!”.

Frate Martin e frate Shawn si strizzano l’occhio e corrono ad abbracciare Jason e sua madre.

Quest’ultima piange di gioia, stringendo a sé il figlio. L’avvocato raccoglie le sue carte con cura e poi si volta verso il giovane: “Non capisco cosa sia successo. Non ho mai assistito a uno sviluppo simile. Avevi tutte le probabilità di finire in prigione. Il classico colpo di fortuna ha appena cambiato il tuo destino. Non sprecare questa occasione per venirne fuori; sicuramente è l’ultima!”.

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