“Cara Cri, ogni anno come in tutti i cambi di stagione (mi dice il medico che capita) mi faccio sopraffare dal panico, paura allo stato puro…. La paura che blocca che ti impedisce di fare le cose e che ti fa fare pensieri ossessivi. La paura che mi capiti qualcosa, paura di morire…arriva a stancarmi fisicamente questa paura tanto è balorda. Chiedo continuamente al Signore più fede, forza e gioia. Non so come fare, mi sento completamente inerme e vedo buio. Cris ieri sono stata ad Assisi e questo stato d’animo non ti fa godere di nulla…”
“Ciao Dio, dove sei?
Io sono qui.
Non è che mi potresti abbracciare?
Io non ti chiedo di parlarmi o di rivelarmi verità nascoste.
Ma di abbracciarmi, sì!
Mio Signore, io lo so che questi sono stati d’animo che vengono e vanno…ma che fatica quando si fermano!
Padre mio…abbracciami e sussurrami che sono figlia tua.
Ho bisogno di sentirmi protetta da te, come la pupilla del tuo occhio.
Io sono la tua figlia sgangherata.
Sono quella che insegna la fede agli altri, per poi tornare a casa e, nel buio, implorarti di aumentare la sua.
Sono la tua creatura che legge libri e libri di storie di santi, per vedere se anche loro sono stati devastati da paure ed alti e bassi, come me.
Padre mio… soffro per i miei travagli interiori e soffro perché soffro dei miei travagli interiori.
Perché va bene il cambio di stagione…va bene l’emotività caratteriale…va bene la fragilità umana… ma è mai possibile che la serenità di fondo non si possa raggiungere?
Ti prego: fammi appoggiare il viso sulle tue ginocchia ed accarezzami la testa.
Liberami da tutte le paure e le pre-occupazioni che rendono fragile ogni mio passo. Continua a leggere C’è speranza per i fragili e gli impauriti