In questi giorni sto leggendo la biografia di Patch Adams.
“Sono nato nel 1945 e le guerre si erano prese l’anima di mio padre, uomo dell’esercito che abbiamo seguito in varie parti del mondo. Avevo 16 anni quando se n’è andato, ma non posso dire di averlo conosciuto veramente, non c’era rimasto molto di lui dopo la seconda guerra mondiale. Per fortuna mia mamma mi ha fatto
il dono più grande, quello dell’autostima, e mi ha insegnato l’importanza di amare indistintamente tutte le persone.
come un pazzo e dicevo: voi ditela pure, ma io non posso fare a meno di urlare.
Funziona ancora, sai.
grossa con le ragazze. Se assisto a scene del genere non faccio l’indifferente ma mi tiro su i calzoni, mi allargo la bocca con questo divaricatore (lo indossa), metto i denti finti (di plastica, galli) e attacco al naso questo moccio finto (abbastanza disgustoso) e ti assicuro che quando mi avvicino conciato così qualsiasi cosa facciano smettono di farla. Funziona.
Ho 73 anni e me ne sento 35, perché mangio bene e faccio attività fisica, ma tutto parte molto prima.
Volevo un mestiere dove fosse facile tramettere amore. Ma all’università mi sono accorto che la maggior parte dei medici erano degli arroganti del tutto indifferenti ai loro pazienti. Mi hanno insegnato che in sette minuti dovrei essere in grado di capire quello che il paziente soffre e somministrargli una cura. Per me era inconcepibile, così ho deciso di fare a modo mio.
sono anche il motivo n.1 per cui si perde la casa. Inaccettabile. Qualche tempo fa mi ha scritto una famiglia: hanno perso la casa per cercare di curare il figlio, malato di leucemia, che poi è morto. È terribile, e lo è ancora di più il fatto che per sempre il ricordo di quel bambino sarà legato alla perdita della casa.
da allora s’era chiusa in se stessa. La prima volta che l’ho vista non c’erano espressioni sul suo volto, non sapevo che fare. Ho deciso di tornare da lei per parecchi giorni, e pian piano ha fatto dei progressi. Qualche mese dopo mi hanno mandato delle foto ed era irriconoscibile. Per il resto, come dicevo, cerco di rallegrare chi ho davanti, nulla di più.
lasciato coinvolgere, gli altri quattro si sono divertiti tantissimo. Tu, se sapessi di morire domani, non vorresti passare il tempo che ti resta divertendoti? Che poi dovrebbe valere per tutti. Dato che tutti moriremo dovremmo goderci la vita, e divertirci.
“Sinceramente sono un po’ stufo di sentir parlare di preghiera e preghiera del cuore…. ma cos’è la preghiera?
Chi scrive è Pasquale, una persona di passaggio nella pagina facebook
tante cose perché il loro Dio li ascoltasse. E invece Elia stava zitto e il Signore si rivelò ad Elia. I pagani pensano che parlando, parlando, parlando, si prega. E anche io penso a tanti cristiani che pensano che pregare…scusatemi eh… sia parlare a Dio come un pappagallo. No! Pregare si fa dal cuore. Da dentro
A dire le preghiere, sì.
























