“Gesù ha detto: “chiedete e vi sarà dato”, “bussate e vi sarà aperto”, “cercate e troverete” ma come mai io sono anni che mi raccolgo in assidua preghiera chiedendo cose che poi non arrivano? È possibile che il Signore non mi ascolti o non voglia aiutarmi? Io concludo sempre le mie preghiere con: “sia fatta la tua volontà” ma le cose che io chiedo sono la base stessa della vita…due cose senza le quali la vita non avrebbe senso…capisco che i piani del Signore spesso sono diversi dai nostri così come i Suoi tempi sono diversi dai nostri, ma davvero a volte non dico di avere dei dubbi ma tendo a perdermi…”
Caro Stefano, io ogni volta che cerco di capire il misterioso atto del pregare, vado in tilt.
Tendo a perdermi come te. Mi sento disarmata.
Intuisco che il mio cervello non è lo strumento adatto per capirci qualcosa.
E’ come voler sentire il sapore dello zucchero col naso.
Per quanto ci sforziamo, non è possibile comprendere quel che succede durante un momento di preghiera.
E’ un contatto misterioso tra la creatura ed il suo Creatore.
La bellissima frase “Prega non fino a che Dio ti ascolti, ma fino a che tu ascolti Dio” risulta spiritualmente profonda a tutti noi ma, nella pratica, ci sganciamo con grande difficoltà da quella specie di speranza faidate basata sul “Ti prego Signore, fai la mia volontà”
Søren Kierkegaard diceva che “La preghiera non cambia Dio, ma cambia colui che prega”.
Pregare è un atteggiamento (del cuore, della mente e del corpo) che ci fa sentire, sempre e comunque, abbracciati da Dio e protetti dalla Sua Volontà.
E’ dire a Dio “Tu vedi più lontano di me. Per me ciò che ti sto chiedendo è vitale ma se non succede come dico io, mi fiderò della Tua Volontà”.
Eccoci arrivati al punto: confidare in Dio è possibile?
Quando leggiamo le parole del Salmo 50 “Invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria”, stiamo entrando nel mondo delle illusioni o stiamo scoprendo il segreto della vita?
Un familiare che viene portato d’urgenza in rianimazione…una madre che piange da anni per il figlio tossico…la propria azienda che attraversa un pesante crollo economica…una crisi matrimoniale che toglie la voglia di vivere… un sogno andato improvvisamente in frantumi…quanta sofferenza abbiamo nella vita?
Il dolore è talvolta improvviso, traumatico e devastante; in altri casi, l’avversità è cronica, persistente ed apparentemente studiata per logorare lo spirito con il passare del tempo.
Vogliamo parlare poi dell’ansia che ci assale ogni sera ascoltando il telegiornale? Guerre, pericoli nucleari, attentati, crisi economica, corruzione, ingiustizie, inquinamento… tutte cose che si verificano giornalmente.
Viene da chiedersi: “Dov’è Dio? Non gli importa niente di ciò che sta succedendo sulla terra?”
Dagli enormi problemi mondiali alle nostre piccole vicende quotidiane, le frustrazioni, le delusioni e le preoccupazioni ci rincorrono senza tregua ed il dubbio che rinasce in noi è sempre quello: “Posso fidarmi di Dio?”
Questa domanda è come un prezioso disco di vinile con i suoi due lati.
Nel lato A si può ascoltare “Posso aver fiducia di Dio? E’ davvero degno di fiducia, quando l’avversità colpisce?”.
Nel lato B si può udire “Sono in grado di fidarmi di Dio? La mia fede è capace di superare il potere della dimostrazione? Ho un rapporto tale con Dio da credere che, anche nella disgrazia, lui è con me?”
Quando si è nel dolore, lo si vorrebbe alleviare il prima possibile.
Tutti lo facciamo.
Persino l’apostolo Paolo, per ben tre volte, prega Dio di togliere quella misteriosa “spina” dalla sua carne, prima di scoprire che Dio gli aveva regalato sufficiente Grazia per sopportare e superare tutto.
Giuseppe implora il capo dei coppieri del faraone affinchè lo faccia tornare subito libero (Gen 40,14) e l’autore della lettera agli Ebrei afferma, con grande onestà, che “Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza” (Eb 12,11)
Se nella Bibbia si legge “Osserva l’opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che Egli ha fatto curvo?” (Qo 7,13) e se Gesù dice: “Non temere, continua solo ad aver fede” (Mc 5, 21-43), vuol dire che Dio ha tutto sotto controllo e che fidarsi di Lui vale la pena.
Di più: Dio si addolora di più per la nostra mancanza di fede che per la nostra disobbedienza. Quando il popolo di Israele era affamato, si lamentò con Dio dicendo: “Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?… Potrà forse…preparare carne al suo popolo?”. I due successivi versetti del Salmo 78 affermano: “All’udirli Il Signore ne fu adirato…perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza” (Sal 78, 19-22).
Noi tutti intuiamo che a fidarsi di Dio ci si guadagna sempre.
Per questo rimaniamo affascinati da una Chiara Luce Badano che, di fronte alla morte, non rimane schiacciata della rabbia o del dolore, ma dice con serenità: “Gesù mi aspetta. Quando viene a prendermi sono pronta”.
Ed è per lo stesso motivo che la lettera di Chiara Petrillo scritta al figlio piccolissimo poco prima di morire, è una grande arcobaleno sulle nostre vite, con su scritto: “Niente è imperfetto di quanto ci accade”.
Le sue parole al piccolo Francesco, riscaldano il cuore di tutti noi, riversando quell’Essenziale che ci rende forti e santi.
Chiara scrive: “Qualsiasi cosa tu faccia nella vita, non scoraggiarti mai, figlio mio: se Dio ti toglie qualcosa, è per darti di più…il Signore t’ha voluto da sempre e ti mostrerà il cammino da seguire se apri il cuore. Dagli fiducia, ne vale la pena”.
La poetessa Alda Merini, in una meravigliosa intervista, ha detto:
“La vita non ha senso.
Anzi; è la vita che ci dà un senso, sempre che noi la lasciamo parlare. Perché prima dei poeti parla la vita.
Dobbiamo ascoltarla la vita…è bello accettare anche il male. Una delle prerogative di un poeta (ed è anche stata la mia) è non discutere mai da che parte venisse il male. L’ho accettato ed è diventato un vestito incandescente. E’ diventato poesia. Ecco: il cambiamento della materia che diventa fuoco. Fuoco d’amore per gli altri. Anche per chi ci ha insultato”
Caro Stefano, buon cammino di fede a tutti noi!
Chi desidera essere avvisato su Facebook dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere MI PIACE nella pagina IN TE MI RIFUGIO https://www.facebook.com/intemirifugio
Ciao,
il problema è che tutto quello che accade oggi (con particolare riguardo alle tragedie legate alla crisi economica) sembra seguire un’unica logica:hai messo al primo posto il denaro ed il profitto?Ok,allora hai buone possibilità di cavartela…sei un “piccolo”?Allora sono guai…
NOn si vede nessuna Provvidenza all’opera,ma semplicemente le leggi del profitto e dell’economia.E’ questo che ti fa dubitare della presenza di un Padre amorevole.Non accade nulla che mi sorprenda e l’aiuto che ci si da l’un l’altro non basta perchè poi,paradossalmente,i più disponibili ad aiutarti sono persone che si trovano in situazioni simili alla tua e quindi ci si limita alla vicinanza emotiva.Ho un’amica rumena che ha perso da poco il marito,sono brava gente,ha due figli piccoli improvvisamente si trovano senza sostegno economico e con l’affitto da pagare,soffro e prego per loro ma sai cosa mi ha detto lei l’altra volta:”l’affitto non si paga con i Rosari”.Il tono non era polemico o pretenzioso,era rassegnato e mi ha fatto riflettere…..
La tua amica rumena non ha tutti i torti. Spesso preghiamo per gli altri ma se li incontriamo nel cammino, non possiamo fermarci solo al pregare ed a consigliare preghiere.
La Divina Provvidenza non agisce direttamente.
C’è una famosa storia di un uomo che ha chiesto a Dio di salvarlo da un’inondazione. Prima sono venuti i vigili del fuoco, ma l’uomo si è rifiutato di entrare nella loro barca perché aveva chiesto aiuto a Dio. Poi è arrivata la protezione civile, ma neanche nella loro imbarcazione l’uomo osa entrare, perché è a Dio che ha chiesto aiuto. Infine viene raggiunto da un elicottero della polizia, ma l’uomo si rifiuta ancora una volta. Quando muore, l’uomo va in cielo e chiede a Dio: “Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Al che Dio risponde: “Uomo, ti ho mandato prima i pompieri, poi la protezione civile e infine la polizia, e tu li hai rifiutati tutti!”
In sintesi la provvidenza di Dio passa attraverso le nostre mani.
La tua amica rumena sarà certamente aiutata da qualcuno che, oltre a pregare, saprà riconoscere in lei una sorella mandata sul suo cammino da Dio stesso.
Preghiera ed azione…insieme!
Come darti torto? Anche io spesso faccio questi pensieri. E arrivo a dire che le preghiere non bastano; ci vuole l’azione. Ma nel caso della tua amica, come si fa a donarle un lavoro? Siamo in una situazione difficile, dove, come dici tu, regna la legge del profitto.
Pensa che, finché due anni fa lavoravo, tutti erano amici, tutti erano con me; poi sono spariti tutti, tranne qualche messaggio ogni tanto da ex colleghe, ma senza un vero interesse di sapere come sto; anzi, erano più curiosoni e gente meschina che cercavano di sapere qualcosa di me.
E, come dici tu, si ci aiuta tra “noi”: tra quelli che soffrono come noi, che hanno patito e patiscono la fame e la disperazione; purtroppo, rimane solo un sostegno emotivo, ma per fortuna c’è.
La sofferenza, anche se non ci piace, ci permette di “aiutare e confortare gli altri” anche se solo ascoltando o con una parola: so che è dura, ma cerchiamo di non perdere mai la speranza.
Dio c’è, anche se in questo momento non riusciamo a scorgerlo.
Cara Tania, è una lotta interiore continua riuscire a vincere sull’angoscia e sulle preoccupazioni della vita. Riuscire a vedere Dio sempre vicino. Eppure, ogni giorno, la provvidenza di Dio sorge prima del Sole. Anche ora…in questo momento…Dio è accanto a noi. Egli ha il controllo assoluto della nostra vita fino nei minimi dettagli, poiché ha contato perfino il numero dei capelli della nostra testa. Quindi: forza e coraggio!!! Non siamo figli abbandonati a noi stessi ma a Dio!
Cara Tania, è una lotta interiore continua riuscire a vincere sull’angoscia e sulle preoccupazioni della vita. Riuscire a vedere Dio sempre vicino. Eppure, ogni giorno, la provvidenza di Dio sorge prima del Sole. Anche ora…in questo momento…Dio è accanto a noi. Egli ha il controllo assoluto della nostra vita fino nei minimi dettagli, poiché ha contato perfino il numero dei capelli della nostra testa. Quindi: forza e coraggio!!! Non siamo figli abbandonati a noi stessi ma a Dio! Viva la vita
Cara Tania, è una lotta interiore continua riuscire a vincere sull’angoscia e sulle preoccupazioni della vita. Riuscire a vedere Dio sempre vicino. Eppure, ogni giorno, la provvidenza di Dio sorge prima del Sole. Anche ora…in questo momento…Dio è accanto a noi. Egli ha il controllo assoluto della nostra vita fino nei minimi dettagli, poiché ha contato perfino il numero dei capelli della nostra testa. Quindi: forza e coraggio!!! Non siamo figli abbandonati a noi stessi ma a Dio!
Questa bella meditazione di don Dolindo Ruotolo ci guida nella scoperta dell’intervento divino nel nostro quotidiano,esistono i miracoli ma non dimentichiamoci che esistono anche piccoli ed a volte quasi invisibili interventi le grazie
Siamo troppo abituati a confondere il soprannaturale con ciò che è straordinario, e perciò non diamo importanza ai continui interventi soprannaturali che sono frutto della preghiera.
Read more: http://sursumcorda-dominum.blogspot.com/2016/04/la-nostra-arma-e-la-preghiera.html#ixzz4Fc9wNlxA
I