Tutti i cuori irrequieti del mondo, cercano la strada di casa


6“Oggi nella pagina facebook “In te mi rifugio” state parlando di ferite. Io sono anni che cerco di guarire le mie ferite. Ho cominciato da sola, prendendone consapevolezza, poi ho capito che avevo bisogno di un MEDICO speciale. Ho pregato e prego ancora. A volte riesco a dimenticare, ma è sicuro che non sono ancora guarita dalle mie ferite. Ogni tanto e in modo impresto e subdolo, affiorano i dolori sopiti. Oggi è un giorno di quelli, mi sento sola, non mi fido di nessuno, non amo la vita e non amo neanche tutto quello che mi ha dato. E’ un peccato gravissimo quello che ho appena descritto, ma oggi è così. Ho fede, ma credo non basti in questi momenti. So che forse domani sarà migliore e diverso, ma per oggi è così. Grazie per aver raccolto il mio sfogo, non mi resta che lasciare una traccia scritta di tutti i miei tormenti. Emanuela”

Carissima Emanuela, non so se ti è mai capitato di vedere le prime sequenze del famoso film Patch Adams. patch-adams-4Tutto è molto triste e grigio. Il cielo, l’asfalto, gli occhi del protagonista e la musica di sottofondo. Sembra che la depressione di Patch ti entri nelle ossa.

Il film inizia con lui che sta accettando malinconicamente una sua scelta obbligata: ricoverarsi in un ospedale psichiatrico, per non morire di suicidio. E’ deciso ad entrare dentro quella sua angoscia quotidiana e vincerla. Non ne può più.

pensareIn questa scena tristissima, pensa una frase.

Una meraviglia di riflessione.

Un guizzo di lucida verità che buca lo schermo confuso della sua (nostra) tristezza.

 

 

Country-house-with-flowers-wide-iPer tutti la vita è come un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, agricoltori, mangiatori di spade, per tutti… tutti i cuori irrequieti del mondo cercano tutti la strada di casa. È difficile descrivere cosa provassi allora… immaginatevi di camminare in un turbine di neve senza neppure accorgervi di camminare in tondo: la pesantezza delle gambe nei cumuli, le vostre grida che scompaiono nel vento con la sensazione di essere piccoli… e immensamente lontani da casa. Casa, il dizionario la definisce sia come un luogo di origine sia come uno scopo o una destinazione… e la bufera, la bufera era tutta nella mia mente…

StressQuando abbiamo la bufera nella mente, ci sentiamo enormemente lontani da casa e ci scagliamo addosso tutti i cilici di questo mondo.

Schiacciati dall’amarezza, doloranti e deboli, ci sentiamo falliti, soli ed incapaci di reagire come dovremmo.

E come se non fosse già sufficiente tutta questa mole di sofferenza, vi aggiungiamo anche un altro enorme dolore: sentirci abbandonati da Dio perché traditori della vita.

Lo sguardo severo che abbiamo su di noi lo proiettiamo anche su Dio, aggiungendo dolore a dolore.

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Nella nostra mente avanza la bufera spirituale, con ondate di pensieri auto-distruttivi: Neanche Lui mi ama. Sono la sua delusione. Dovrei apprezzare la vita ed invece…Dovrei essere vicina agli altri ed invece…Dovrei ringraziarLo per quello che ho ed invece…”

Quell’invece è come un binocolo che ingigantisce e focalizza lo sguardo solo sulla nostra negatività. E’ per questo che del tuo scritto mi è rimasta impressa questa frase: “E’ un peccato gravissimo quello che ho appena descritto, ma oggi è così”. 


sofferenza-di-cristoXL“Un peccato gravissimo”

Allora sono tornata indietro per rileggere ciò che avevi “descritto” e invece che “peccati”, io ho letto  la descrizione di un cuore dolorante.

Se l’ho letto io, figurati Dio!

 

10245549_797018020309190_229388042_nPer fortuna il Signore dell’Universo ci ha regalato i poeti, i lottatori (i cristiani li chiamano santi, e non sono solo quelli del calendario), l’intelligenza ( con la medicina, la psicoterapia e tutto quel che ci aiuta a vincere meglio i dolori dell’anima) e la Bibbia: quattro doni per ridare ossigeno al nostro spirito e farci ritrovare la strada di casa.

 


1790560-bigthumbnailTutta la vita è come un ritorno a casa
diceva Patch Adams. Ed in effetti, se ci pensiamo bene, è questo lo scopo della nostra vita: ritornare a casa” ad essere felici e protetti tra persone che ci amano e che amiamo.

Ogni vacanza che organizziamo, ogni festa che celebriamo, ogni cammino che intraprendiamo… ha questo scopo: ritornare a casa per sentirci abbracciati dagli altri, dalla vita e da Dio (siamo tutti “figli minori” del Padre Misericordioso, anche quando non ne siamo consapevoli e cerchiamo amore in ogni dove).


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Sono “ritorni a casa quei faticosi tentativi di vedere il bene anche nel dolore, scoprire uno scopo finale anche alle lacrime e proclamare Considero valore tutte le ferite (come il poeta Erri de Luca).

Sono tutti coraggiosi passi in avanti verso casa, perché scopriamo che non stiamo girovagando a vuoto.

 


slide_1Dal punto di vista spirituale, c’è un altro ritorno a casa: sentirci perdonati dalla vita e da Dio.

Quando soffriamo, infatti, per difenderci e per tentare di stare meglio, qualche volta prendiamo illusorie scorciatoie. Ci chiudiamo in noi stessi,
ergiamo dei muri, diamo spazio al pessimismo, ci sentiamo creature riuscite male, tagliamo i ponti con Dio… 
La solitudine ci divora, anche se stiamo in mezzo agli altri.

Avere il cuore ferito infatti, è come avere le costole rotte; nessuno se ne accorge ma stai male ogni volta che respiri.

Dio-guarisce-il-cuore-spezzatoMa è sul quel cuore che possiamo puntare per star meglio, perché è lì che abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio pronto a rimettersi sempre in viaggio (G.Rodari).

E se il tuo cuore ti sta dicendo che tu sei un fallito, ricordati sempre che anche se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore. Egli conosce ogni cosa (1Gv 3,20).


cartoline_small_Dio_non_abbandonaAbbiamo alti e bassi?
E’ la fragilità umana

Indossiamo delle maschere? E’ la paura istintiva

Siamo pieni di cicatrici? E’ la vita su questa terra

Siamo abbandonati a noi stessi? No. Questa è la bugia del male (i mistici dicono che questa è la grande trappola di satana per tenerci in pugno)

Ogni famiglia divisa, ogni uomo disoccupato, ogni figlio insicuro, ogni persona malata, ogni scoraggiato con i sogni infranti, ogni prigioniero maltrattato, ogni alcolizzato distrutto…tutti…tutti vogliono e possono tornare a casa!


FILE_E36671-BDCE1B-87650F-62A6B6-6F5748-44D6D2Circondiamoci di cose belle e sane per accumulare la forza di rialzarci, quando il buio ci vorrà sovrastare (una chiacchierata con una vera amica, piantare un fiore, una passeggiata in montagna, un libro rigenerante…)

Banner-santitàIeri pomeriggio una mia amica mi ha detto: “Sai Cri, sto facendo un corso di analisi transazionale ed ho conosciuto una persona fantastica. Io la considero una santa ma lei neanche se ne rende conto. E’ di un’intelligenza e di una semplicità pazzesca. Un giorno l’ho provocata e le ho detto – scusa, ma tu come fai ad essere sempre così brava e serena…Gesù…Gesù… possibile che solo a me capita di non farcela più in certi momenti?”

Io ascoltavo la mia amica in silenzio ed aspettavo di sapere quale fosse stata la risposta di questa ragazza.

pastore_pecoreSai che mi ha risposto? Mi ha detto – Scusami, lo so che posso sembrare un ingenua, ma io quando non ce la faccio più entro in una chiesetta e mi metto in un angoletto il più vicino possibile a Lui, mi inchino per sentirmi abbracciata e Gli dico “Io non ce la faccio più. Per piacere, mi aiuti? Io non ci riesco proprio in questa cosa” e Lui mai mi ha lasciata sola –”

 

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Allora è vero!

E’ vero che vale la pena farlo!

E’ vero che vale la pena parlare con Dio per ritrovare la strada di casa.

 

Dicono che bisogna fare almeno cinque cose, per guarire un cuore ferito:


cuore-spezzato-21)   
affrontare il problema

2)    cercare una persona amica che ci aiuti

3)    perdonare chi ci ha feriti così profondamente

4)    cercare delle persone che hanno bisogno di noi

5)    concentrarsi sulla Persona che ci può guarire

Che dici? Iniziamo? Oggi… e poi domani…e poi dopodomani…a piccoli passi.

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«Il suo (=tuo) animo è saldo;
tu (=Dio) gli assicurerai la pace,
pace perché in te ha fiducia.»

(Isaia 26,3)

 

 

 

 

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6 commenti su “Tutti i cuori irrequieti del mondo, cercano la strada di casa”

  1. La lettera di Emanuela mi ha colpita molto perché avrei potuto scriverla anch io così .. Le ferite del cuore sono davvero dolorose.. Ogni tanto si assopiscono ma poi un giorno ti svegli e quel dolore e’ di nuovo li..forte.. E’ vero, il cuore ferito e’ come avere le costole rotte . Nessuno se ne accorge ma fa male ogni volta che respiri. Tutti i cuori irrequieti cercano la via di casa , ma quando quella via forse l hai persa e devi cercarne un altra? ti senti perso, senza una destinazione e senza via d’uscita e sola, nonostante intorno a te ci siano molte persone. Io prego ma forse lo faccio nel modo sbagliato. Io non riesco più a capire..ogni tanto è così faticoso..grazie

    1. Cara Stefania, le ferite del cuore fanno malissimo!!!
      Ma io ogni tanto leggo queste parole per rammentarmi alcune cose belle.
      ““Ti prego, piccola anima fatta di polvere d’infinito,
      lascia passare il vuoto della materia e rimani concentrata sulla tua meravigliosa essenza di luce. Luce che splende dal profondo dell’immenso,
      che si risveglia a nuova vita di fronte alle meraviglie dell’essere.
      Vieni con me, a scoprire ciò che di più puro il mondo ti vuol mostrare,
      vieni con me, per donare amore e per piantare nei cuori semi di speranza,
      vieni con me, per sentire il palpito dell’infinito,
      vieni con me, per percepire la vita in ogni momento,
      vieni con me, per sempre.”
      Buona giornata!!

  2. Cara “Principessa incantata”.. mi pare che hai amici buoni.. che ti hanno ben consigliata.
    Alcune delle parole che ho letto fra le righe dei “cuori che irrequieti che cercano la strada di casa” e nel tuo blog, appena scoperto, arrivano dritte all’anima.
    Sarà buona l’ispirazione, retto l’intento, bello il talento.. tuo dono.
    Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente diamo.
    Grazie per condividere il tuo, di tesoro che, sono sicura, aiuta e indirizza tanti a scoprire, nei Suo tempi, il tesoro nascosto e custodito nel proprio cuore. Di certo ha già dato una spolverata a quello silenziosamente rifugiato nel mio .. 🙂

    1. Cara Giulia, ognuno di noi ha un tesoro nascosto nel proprio cuore! L’altro giorno ho letto un racconto di Jorge Bucay su un tesoro nascosto: a Cracovia c’era un anziano pio che si chiamava Izy; per varie notti sognò di andare a Praga e di arrivare a un ponte su un fiume.

      Sognò che da un lato del fiume e sotto il ponte c’era un albero frondoso. Sognò che scavava un pozzo a lato dell’albero e che da quel pozzo tirava fuori un tesoro che gli portava benessere e tranquillità per tutta la vita.

      Dopo aver pensato molto si mise in cammino verso Praga. Non c’erano molti fiumi, né molti ponti. Trovò quindi rapidamente il luogo che cercava. Tutto era come nel sogno: il fiume, il ponte e, a un lato del fiume, l’albero sotto il quale doveva scavare.

      Lì, però, c’erano dei soldati di guardia. Izy non si azzardava a scavare finché il soldato era lì, per cui si accampò accanto al ponte e aspettò. La seconda notte il soldato iniziò a sospettare di quell’uomo.

      Lo interpellò e lui gli disse la verità. Il soldato iniziò a ridere a crepapelle e gli disse: “Da tre anni tutte le notti sogno che a Cracovia, sotto la cucina della casa di un vecchio pazzo di nome Izy, c’è un tesoro nascosto. Ma pensi che sia così folle da andare a verificare?”

      Izy tornò a casa animato. Aveva avuto bisogno dello scherno di un soldato senza fede per capire la verità. Il tesoro era molto vicino. Una volta arrivato, scavò un pozzo sotto la propria cucina e trovò il tesoro, che era stato sempre sepolto lì.

      A volte la vita è così. Cerchiamo fuori quello che abbiamo dentro, lontano quello che è vicino. Desideriamo trovare un tesoro che è sepolto nella nostra anima. Desideriamo trovare Dio all’esterno quando invece vive nel cuore.

      Quanto poco tempo investiamo a scavare nella nostra anima!

  3. Questa storia l’ho letta l’anno scorso. Non volevo rileggerla, ma poi ho l’ho fatto.
    Oggi ha un sapore diverso perché mi sento proprio come la cara Emanuela.
    E ogni volta mi sorprendo come i tuoi scritti arrivino al momento giusto e come ogni volta mi dicono qualcosa in più o di diverso, quando li rileggo; un pò come quando leggo le storie della Bibbia.
    Un abbraccio!

    1. Ogni ora, in noi, tante cellule muoiono e tante altre ne nascono. Figuriamoci come cambiano il nostro cuore e la nostra mente!
      E’ bello che un racconto, letto in un momento della nostra vita, ci dica A…e letto in un altro momento ci dica B! Siamo esseri in continua evoluzione! 🙂

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