Per risorgere dalle paure…

Esco dall’auto appena parcheggiata e vedo una croce conficcata nel verdissimo prato, con su scritto “Via della resurrezione”.

Già mi piace.

 

 

Chi di noi non ha mai passato momenti in cui non abbia avuto bisogno di risorgere dalla sofferenza, dalle paure, dall’insicurezza, dalla malattia o dalle lacrime?

Chi di noi non ha mai faticato a sperare ancora, in certi giorni?

Dove ritrovare se stessi, quando la vita ci ha lasciato solo la nostra ombra su cui appoggiarci?

 

 

Sono in Toscana, in un sogno chiamato “Fraternità di Romena”.

 

 

Mi guardo intorno e mi sento circondata da tutta bellezza: i colori, i fiori, la chiesa romanica che sboccia da quasi 900 anni nel verde della campagna toscana, il silenzio rilassante, le panche accoglienti, il campanile che svetta nel cielo azzurro…tutto è ARMONIA.

 

   

E poi, quando si entra nella chiesa, continua l’ondata di serenità e tu diventi una delicata anfora che si ri-riempie di profumi antichi di cui hai un’innata nostalgia.

Una musica delicatissima accompagna la tua apertura all’Infinito; i tappeti sparsi dappertutto sono lì per accogliere qualsiasi posizione tu voglia scegliere per pregare; intorno a te ci sono icone e simboli fatti con tutto ciò che proviene dalla natura o dagli arnesi del lavoro dell’uomo; e poi i colori caldi, le tante piccole stanze abbellite per porgerti l’intimità con Chi ti ha creato e ti sta aspettando… tutto è SPIRITUALITA’.

 

     

Quando esco dalla chiesa inizio a girare dappertutto e dappertutto ricevo tanti “buongiorno” fatti con sorrisi vestiti di ospitalità.

E’ la prima volta che vengo qui, nessuno mi conosce ma ho come la sensazione che questo non importi a nessuno.

Quel che importa invece, è che oggi io sia qui. Delle ragazze stanno pulendo una stanza, degli uomini vanno sui campi per accompagnare la trasformazione della terra circostante, in bellezza e fiori; tutto è ACCOGLIENZA.

Vado poi a vedere le tantissime iniziative che si fanno in questo luogo di sogno.

 

Giornate per le famiglie, appuntamenti, incontri, concerti, corsi sulle emozioni, preghiere di lode, testimonianze, momenti di benedizione, libri, audio, veglie, giornalino, arte…tutto è VOGLIA DI CAMMINARE INSIEME.

 

 

 

Sono qui solo perché una sera di un po’ di mesi fa, mi fermai ad ascoltare don Luigi Verdi, ospite della trasmissione (bellissima!) “Beati voi” di Tv2000.

Doveva parlare su “Beati i misericordiosi”.

Iniziai ad ascoltarlo distrattamente, mentre facevo altro in cucina; finii per seguirlo commossa, seduta sul divano. Le sue parole ( https://www.youtube.com/watch?v=fSo9Z3ZwsvY ) mi entrarono dentro, superando tutti i déja vu già sentiti su questa beatitudine.

 

Ricordo che lo feci ascoltare anche ai miei studenti del quinto anno.

Un ragazzo mi disse: “Questo prete sì che ci crede in quello che dice”.

Mi venne in mente quell’Evangelii Nuntiandi del 1975, dove Paolo VI ci ricordava che: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”.

E lì, nella “Fraternità”, tutti i passanti sono testimoni di un po’ di vita e, contemporaneamente, cercatori di semi lasciati da altri fratelli.

 

 

“Ognuno di noi è un pugno di terra, ma ognuno è anche un seminatore che cammina nel mondo gettando semi, spesso senza accorgersene” ha scritto Ermes Ronchi.

Percepisci che lì, chiunque si sia perso, può ritrovarsi e iniziare a risorgere.

“In questo piccolo spazio vorrei che ogni uomo si sentisse a casa sua e, libero da costrizioni, potesse raggiungere la conoscenza di sé stesso e incamminarsi nella sua strada forte e fiducioso. Vorrei che fosse una sosta di pace, di riflessione per ogni viandante che vi giunge, un posto dove l’ideale diventa realtà e dove la gioia è il frutto spontaneo“ (Piero Vannucci).

 

Dal 1991 nella Fraternità di Romena si custodisce e si coltiva questo sogno.

Chiunque qui è accolto tra spazi semplici e riscaldato con profondo rispetto per la sua storia personale.

Ognuno può incamminarsi fin qui, per riprendere in mano sé stesso e, se vuole, aprire anche la porta a Dio (il quale, si sa, entra senza mai buttar giù la porta).

Chiunque si senta un viandante della vita, un cercatore di senso, un ferito stanco di sanguinare, un danzatore col ritmo del silenzio… qui è a casa sua.

Ogni ciuffo d’erba ed ogni panchina, ogni angolo della Pieve ed ogni icona, porta scritto: “Fermati pure e riprendi forza. Rifocillati e guarda quant’è bella la tua unicità!”

 

Su un cartello in legno c’è scritto: “Ognuno di noi è alla ricerca di un po’ di pane, un po’ di affetto e di sentirsi a casa da qualche parte…”. L’ho fotografato e amato dal primo istante.

L’ho messo come sfondo del mio pc e sulla mia pagina facebook.

Poi ho acquistato un libro di don Luigi Verdi.

Mi ha attirato sia il titolo che il sottotitolo: “Mendicanti di luce – Risorgere dalle paure”.

La sera, ferma in macchina in attesa dell’apertura di un negozio, l’ho aperto a caso ed ho letto a pag.31: “E’ proprio nelle ombre dei nostri battuti sentieri che ci sorprende la luce, nelle lotte e nelle fatiche di ogni giorno, ma anche nelle sue speranze e nei suoi sogni… Ciò che cerchiamo non è distate come un paradiso vago e lontano, ma ci è accanto, abita in noi, è parte del nostro quotidiano: basta solo un po’ di attenzione, un po’ di passione, quel minimo di capacità di ascolto che raggiunge la fecondità di un gesto, di un dono, di un piccolo amore. A volte la verità delle cose essenziali ci è tanto vicina da diventare per noi quasi invisibile, e ci sfugge”

Forza allora!

Perché siamo in tanti a non aver più bisogno né di teorie e né di filosofie.

C’è un’esigenza antica che serpeggia in tanti animi; è voglia di silenzio, di una pausa, di un tempo per ricongiungerci con l’originalità che è in noi.

C’è voglia di Infinito!

 

 

 

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