Sono in piazza Masaccio a san Giovanni Valdarno e sto facendo una delle cose che amo di più: scattare foto intorno a me.
Ad un certo punto, la sento!
Sento l’altra cosa che amo senza misura e che ha il potere di farmi salire il senso di solennità e di bellezza in ogni cellula: la musica d’organo.
Come nella favola del pifferaio magico, mi guardo intorno, la cerco, mi ci avvicino, salgo una scalinata e vi entro dentro: sono nel bel mezzo della “Toccata e fuga” di quel Bach appena ventenne.
Cammino lentamente nella basilica di Santa Maria delle Grazie e mi sento la donna più fortunata del mondo: posso strisciare nello spazio tra le note, sentendomi protetta da ogni affanno.
E’ quella giovane musicista cinese che, con la sua delicata gentilezza tutta orientale, mi si avvicina e mi spiega la storia di quella chiesa.
Un po’ capisco ed un po’ intuisco: però mi diverte che sia una cinesina ad aprirmi la strada verso una storia antica tutta italiana.
E’ il 1296 e la Repubblica di Firenze fonda il Castello di San Giovanni Valdarno contro gli Ubertini di Arezzo.
Il castello ha ventiquattro torri, quattro porte di accesso e solidissime mura di cinta.
Insomma, tutto deve dire agli aretini: “Non ci provate con noi fiorentini, che non scherziamo”.
Dal 1375 al 1478 Firenze è in continua espansione e, quindi, in continue guerre. Anche la terra di San Giovanni, suddita ed alleata di Firenze, ne è di conseguenza coinvolta.
La guerra è come un terribile drago che sputa, ovunque passi, carestia, fame e peste.
Il 1478 sarà ricordato proprio per una peste particolarmente virulenta.
I morti sono in ogni dove, le tragedie si susseguono e le storie piene di sofferenza si moltiplicano. Una di queste ha un nome: Lorenzo. Continua a leggere “Provvedi tu a questa creatura innocente”