Quando entra in sala insegnanti o in classe non passa inosservata: è troppo simpatica ed allegra per non farsi notare.
Sportiva, spontanea ed amica mia.
Da tanti anni ci conosciamo ed il tempo ci ha piacevolmente legate. All’inizio abbiamo cominciato con il condividere i viaggi d’istruzione ed i progetti scolastici. Poi, pian piano, abbiamo condiviso anche i retroscena delle nostre vite, comprese confidenze intime e lacrime.
Anche quando la scuola ci ha divise, mandandoci in luoghi diversi, la nostra amicizia è rimasta.
Vera e spontanea come è sempre stata.
Quando insegnavamo nella stessa scuola, io l’ammiravo tanto per come riusciva a non farsi fagocitare dalla sua terribile vita privata, dando sempre un’immagine di spensieratezza ed alta professionalità.
Eppure…
Eppure, come tanti di noi, anche lei aveva la sua battaglia personale sconosciuta ai più.
Ancora ricordo le sue lacrime quando mi raccontava di aver trovato polizia ed ambulanza vicino casa sua perché …
Non vado nei particolari ma scrivo solo una parola: tossicodipendenza.
Un figlio bravissimo ed un figlio difficilissimo.
Lo scrivo questo particolare, perchè voglio proteggerla dai giudizi faciloni di chi, baciato dalla fortuna, crede che il proprio bravo figlio sia merito esclusivo della sua bravura educativa.
La crescita di un figlio dipende da così tanti fattori …
Quando si toccano questi tasti, è sempre troppo facile giudicare e sentenziare.
Un po’ di giorni fa la chiamo e lei mi dice: “Cri, ho scritto una lettera a Carolina. Anche lei ha avuto un figlio tossicodipendente e mi può capire. E sai una cosa? …” Continua a leggere “STAMMI VICINO”. “NON TI LASCIO” “MI VUOI BENE ANCORA?” “DI PIU’”