







Questa foto l’ho scattata il 2 marzo 2023 a San Patrignano. Sono alcuni miei studenti intenti a guardare i colori arcobalenati (come direbbe Giorgia, la mia nipotina) nella parte della comunità dove si lavora sulla grafica.
Eravamo in 86, ma domani ci tornerò con quasi 150 studenti liceali.
Il 2 marzo, tra le tante storie ascoltate, una mi è rimasta particolarmente impressa.
Ve la voglio raccontare.
Maria (la chiamerò così) ha 21 anni ed oramai la sua vita è una discesa verso l’inferno. La droga e la prostituzione l’hanno schiacciata e lei ha dimenticato di essere un essere umano.
Una sera di pioggia e vento è accasciata per terra, avanti ad un portone, nel maldestro tentativo di ripararsi dalla pioggia battente.
E’ in quel momento che arriva un signore. Sui sessant’anni. Abita lì, in quel palazzo. Le chiede come sta. Le domanda se vuol salire per asciugarsi.
Lei sale. Non le pare vero.
Lui le chiede se vuole farsi una doccia e dormire in casa, al caldo.
Lei si lava. Non può credere a tanta tenerezza.
E siccome non ci crede perché la vita le ha insegnato questo, si prepara a pagare il prezzo dell’inaspettata ospitalità, con le prestazioni sessuali che oramai sono diventate l’unica moneta che lei usa, per avere qualcosa in cambio.
Continua a leggere Un gesto d’amore e tutto cambia
E’ giovedi 2 maggio 2019 ed io sono a San Patrignano con circa 90 miei studenti.
Da sempre sono fortemente attratta dai luoghi dove si raccolgono creature che cadono e si rialzano.
Dentro le vene di San Patrignano scorre sangue rosso vita.
E’ un sangue che si racconta.
Come il sangue rosso vita che ci ha donato Marco (non è il suo nome vero, ma non è questo l’importante del racconto). Non posso farvi sentire le sue pause, il suo tono pacato, il silenzio concentratissimo che ha accompagnato i 35 minuti del suo racconto. Ma posso farvi leggere quello che ha detto, riprendendolo parola per parola, dalla registrazione che ho fatto quel giorno.
Potrete leggere e farvi anche voi la vostra dose quotidiana di coraggio e rinascita.
Buona lettura a voi e buona vita a Marco!
Mi chiamo Marco e sono di ********. In famiglia i miei mi hanno sempre ricoperto di attenzioni ed amato. Anzi, mia sorella era pure gelosa di me per le attenzioni che avevo…. Ma quand’ero piccolo non riuscivo a stare fermo, ne combinavo una dietro l’altra, finché un giorno ne ho combinata una talmente grande che la maestra mi ha preso per i capelli e me ne ha date talmente tante… e poi mi ha messo sotto la cattedra. Quest’episodio mi ha un po’ cambiato perché, da lì in poi, io non sono più stato vivace. Mi sono rinchiuso in me stesso. Non parlavo più. Tornavo a casa, mia mamma mi vedeva strano ed io non dicevo niente. Ero silenzioso. Però dopo alcuni giorni stavo talmente male che mi son messo a piangere ed ho raccontato a mia mamma tutto quello che era successo con la maestra… lei mi ha cambiato scuola. La seconda classe elementare l’ho fatta in un altro istituto. Ma quando sono arrivato lì, io oramai non ero più lo stesso. Se prima ero di compagnia e scherzavo, lì stavo in un angolo, da solo, perché avevo paura delle reazioni degli altri. Non riuscivo ad interagire con gli altri. Ero sempre da solo e venivo preso di mira. Ricordo che anche quando mi chiedevano qualcosa io non riuscivo a parlare tranquillamente. Balbettavo. Sono cresciuto così fino alla quinta. Continua a leggere Una storia vera. Perchè la realtà supera la fantasia e i sogni raggiungono la realtà.
“Mio padre è morto ed io, in quel momento, ho “ricevuto” la forza di cambiare, scegliendo di vivere. Il suo più grande desiderio si è avverato con la sua morte”
Claudia, dopo aver pronunciato questa frase, si ferma e si commuove.
Anche le mie alunne si fermano.
Come quando nella liturgia del venerdì santo si arriva al: “Allora Gesù, chinato il capo, morì”.
Il lettore si ferma.
Tutto si ferma perché tutto è compiuto.
Si sente che c’è nell’aria qualcosa di misterioso.
Si intuisce che un sacrificio grande si sta trasformando in un’esplosione di vita senza confini.
La “fine” sta diventando “inizio”.
Il fallimento si sta cambiando in vittoria.
Il sogno sta diventando realtà.
Il padre di Claudia è morto da “fallito”, ricco solo della speranza che quel “Tutto è compiuto” diventasse anche per lui anticipazione di una vita nuova.
La vita di sua figlia.
Le sue lacrime, le sue notti in bianco, il suo rincorrere la figlia, le preghiere bisbigliate per lei in ogni dove… tutto era arrivato alla scommessa finale: “Scommetto che non è stato tutto inutile. Scommetto che Dio prenderà i pochi pani e pesci che ho e ci realizzerà il mio sogno!”
Ed effettivamente, caso o non caso, dopo il suo ultimo respiro un vento di vita ha preso la direzione più impensabile, arrivando fino al centro del cuore di Claudia.
Dalla “fine” del padre, è partito un “inizio” per lei. Continua a leggere Quando una ragazza di San Patrignano mi raccontò la forza del padre