L’amore è il caos perfetto con promesse allettanti

“Prof, lei ci ha chiesto cosa significa per noi la parola amore ed io voglio risponderle, dicendole tutto quello che penso. Userò questa lettera come “modo” per sfogarmi e, se ci fossero imperfezioni o sbagli, lei non ci badi e vada avanti come fosse una lettera perfetta sull’amore.

Perfetta come è l’amore. Lo so, in amore si soffre e si piange anche, ma il bello è proprio questo. L’ amore è un sentimento fortissimo che ne racchiude tantissimi altri: dai più belli ai più brutti.

Quindi l’amore è un caos, ma pur sempre una forma caotica dove circola il bene. Amare è sempre sinonimo di bene. A prescindere.

Ed il bello è che viene da sé. Nessuno ha il prefisso per chiamarlo. Arriva e basta. A volte neanche te ne accorgi di essere sfiorato dall’amore. Oppure te ne accorgi dopo un po’. L’amore ti è accanto ma tu lo sai e non lo sai.

Però ti fa vedere di ciò che è intorno a te ed in te, perché ti fa accorgere della vita. Priscilla.”

 

Cara Priscilla, hai presente un labirinto che spesso ti dà l’impressione di tornare al punto di partenza?

Hai presente un cammino così complesso e arzigogolato da farti sfiorare la tentazione della resa?

Hai presente un’esplosione di caos emozionale che ti scombussola ma, contemporaneamente, ti ridà la bussola della vita in mano?

Hai presente la gioia e l’angoscia, l’entusiasmo e la depressione, l’est e l’ovest, il bianco ed il nero, la passione e il tormento, l’avanti e l’indietro…?

Ecco, tutto questo caos è l’agitazione perfetta delle acque amorose.

L’amore è un vortice di emozioni e sentimenti che coniuga ogni gesto al futuro anteriore. Sentiamo di stare dentro una “promessa” che ci precede e, contemporaneamente, sappiamo che tutto è ancora da inventare.

L’amore si insinua tra genitori e figli, tra colleghi ed amici, tra appassionati e studiosi, tra amanti e innamorati, tra piede e pedale, tra occhio e stelle, tra scultore e marmo. Continua a leggere L’amore è il caos perfetto con promesse allettanti

A Margherita, a Filippo, a Giulia, a Giorgia… “È per rinascere che siamo nati” (Neruda)

C’è il life coach, c’è il mind coach e ci sono un sacco di altri coach!

Oggi vanno molto di moda e, dico la verità, mi incuriosiscono anche.

Ogni tanto, infatti, mi capita di leggere gli ambiziosi obiettivi di questi “coaching” ed un po’ di invidia per gli allenatori del pensiero positivo, mi sfiora.

I coach migliorano (dicono) il tuo modo di pensare, di essere e di fare; ti portano ad aiutare te stesso e gli altri; a riconoscere e gestire le emozioni ed a scoprire, utilizzare ed allenare le tue potenzialità inespresse.

Ma non finisce qui.

 

Promettono di migliorare la tua autostima e l’autoefficacia personale, ti fanno superare le conflittualità, migliorano il tuo atteggiamento mentale nei confronti degli ostacoli e… e potrei continuare con almeno una ventina di altri obiettivi.

 

 

Sto leggendo tutto questo quando mi arriva una foto: un mese fa è nata Giorgia (la mia seconda meravigliosa nipotina) e mio figlio mi ha appena spedito una sua immagine con Giulia (la sorellina di tre anni) che l’abbraccia.

Ogni volta che nasce una creatura nuova di zecca, mi sembra di toccare un po’ del Cielo da cui proviene ed un po’ del futuro verso cui sta andando.

Nascita, voce del verbo ricominciare. Non è forse vero che tutti noi nati siamo dei ricomincianti?

Come la piccola Giorgia anche a noi la vita, fin dalla sua alba, ci ha dato la possibilità di diventare terra fertile ai cambiamenti, purché disponibili a farci penetrare dagli embrioni di novità che si intrufolano in noi attraverso i gesti di tenerezza e gli sguardi sulla bellezza. Continua a leggere A Margherita, a Filippo, a Giulia, a Giorgia… “È per rinascere che siamo nati” (Neruda)

La vita si espande o si accorcia in proporzione al proprio coraggio: buon viaggio Andrey!

“Buonasera professoressa, scusi l’orario so che è notte fonda e mi prenderà per un folle a star sveglio a quest’ora, eppure è così. La stavo pensando professoressa. Il 14 luglio farò il mio primo viaggio in 17 anni di vita! (????) E come se non bastasse, lo farò da solooo (peggio mi sento). Vado in Bielorussia prof, alle mie origini. Torno in patria a trovare la nonna che mi ha cresciuto, dopo sette lunghi anni… Dovrò andare a Roma da solo, poi andare a Fiumicino a prendere l’aereo!!! Io che non ho mai visto un aereo da vicino!!! Mai stato in aeroporto ????. Ho finito il lavoro alle 1.20, sono tornato a casa e mi sono fatto una doccia veloce. Alle 1.55 stavo già nel letto. Ma non riesco a prendere sonno, mi rigiro nel letto da un’ora!!

Questo viaggio mi spaventa tantissimo professoressa! Da una parte non vedo l’ora, perché voglio andare a visitare tutti i luoghi dove sono cresciuto. Anche se non sono stati i migliori, voglio vederli lo stesso. Ma, contemporaneamente, la cosa mi terrorizza. Non so come la prenderò, non so cosa mi accadrà. L’unica cosa che so è che ci devo andare. Penso che ritornarci, mi cambierà tantissimo (e la cosa mi spaventa da morire). Dovrò stare là per quattro settimane! Io che, l’unica volta che ho dormito fuori casa, è stato quest’anno, quando sono stato in gita. Il viaggio mi spaventa tanto, anche per il fatto che sarò da solo. Sarò solo io e me stesso. Dovrò affrontare tutti, da solo. Non ci sarà nessuno con me, a dirmi “dai calmati entriamo, è passato”. Fortuna il Signore è ovunque!! E nulla prof, avevo bisogno di scrivere a qualcuno queste cose e lei mi sembrava la persona più giusta. Non tutti sanno quanto fragile io sia. Buonanotte
P.S. non mi prenda per matto eh!! In fondo lo siamo tutti
 

“Papà… Può un uomo essere coraggioso se è spaventato?” “Questo è il solo momento in cui un uomo può essere veramente coraggioso” (da A Game of Thrones, George R.R. Martin; 1996).

Caro Andrey, è bellissima la tua paura! E’ luminosa esattamente come la pazzia che ci porta a fare imprese straordinarie. E non è straordinario avere il coraggio di tornare nel “passato” per guardare in faccia antichi dolori? Vedere se poi è davvero così facile che ci schiaccino ancora? O vedere se, a distanza di anni, la nostra forza interiore ci ha resi predatori incalliti di vita?

Perché tu sei così, Andrey: un cacciatore, un guerriero, un combattente pieno di passione per la vita e la giustizia.

La stragrande maggioranza dei problemi che hai avuto all’inizio, nella nostra scuola, derivavano dalla tua fame di giustizia. Ogni piccolo sintomo di parzialità ti faceva andar via di testa. E, conoscendo la tua difficilissima (quasi romanzesca) storia personale, non occorreva essere geni per comprenderne i motivi.

In pochi mesi sei riuscito a farti amare da tutti. Effettivamente devo ammettere che hai qualcosa di speciale in te. Non te ne accorgi. Non ne sei consapevole. Ma ispiri cose belle.

Così quando la notte scorsa ho letto il tuo messaggio, ho subito iniziato a fare il tifo per te.

Soren Kierkegaard (un filosofo danese – 1813-1855-) diceva che :“Osare è perdere solo momentaneamente la propria strada, non osare è perdere se stessi”

Osa Andrey! Parti! Torna nei tuoi luoghi d’origine e non ti perderai. Non smarrirai nessun pezzo del puzzle della tua vita. Hai abbastanza coraggio per affrontare tutto. Continua a leggere La vita si espande o si accorcia in proporzione al proprio coraggio: buon viaggio Andrey!