C’è il “life coach”, c’è il “mind coach” e ci sono un sacco di altri coach!
Oggi vanno molto di moda e, dico la verità, mi incuriosiscono anche.
Ogni tanto, infatti, mi capita di leggere gli ambiziosi obiettivi di questi “coaching” ed un po’ di invidia per gli allenatori del pensiero positivo, mi sfiora.
I coach migliorano (dicono) il tuo modo di pensare, di essere e di fare; ti portano ad aiutare te stesso e gli altri; a riconoscere e gestire le emozioni ed a scoprire, utilizzare ed allenare le tue potenzialità inespresse.
Ma non finisce qui.
Promettono di migliorare la tua autostima e l’autoefficacia personale, ti fanno superare le conflittualità, migliorano il tuo atteggiamento mentale nei confronti degli ostacoli e… e potrei continuare con almeno una ventina di altri obiettivi.
Sto leggendo tutto questo quando mi arriva una foto: un mese fa è nata Giorgia (la mia seconda meravigliosa nipotina) e mio figlio mi ha appena spedito una sua immagine con Giulia (la sorellina di tre anni) che l’abbraccia.
Ogni volta che nasce una creatura nuova di zecca, mi sembra di toccare un po’ del Cielo da cui proviene ed un po’ del futuro verso cui sta andando.
“Nascita”, voce del verbo ricominciare. Non è forse vero che tutti noi “nati” siamo dei “ricomincianti”?
Come la piccola Giorgia anche a noi la vita, fin dalla sua alba, ci ha dato la possibilità di diventare terra fertile ai cambiamenti, purché disponibili a farci penetrare dagli embrioni di novità che si intrufolano in noi attraverso i gesti di tenerezza e gli sguardi sulla bellezza. Continua a leggere A Margherita, a Filippo, a Giulia, a Giorgia… “È per rinascere che siamo nati” (Neruda)