“Prof, lei ci ha chiesto cosa significa per noi la parola amore ed io voglio risponderle, dicendole tutto quello che penso. Userò questa lettera come “modo” per sfogarmi e, se ci fossero imperfezioni o sbagli, lei non ci badi e vada avanti come fosse una lettera perfetta sull’amore.
Perfetta come è l’amore. Lo so, in amore si soffre e si piange anche, ma il bello è proprio questo. L’ amore è un sentimento fortissimo che ne racchiude tantissimi altri: dai più belli ai più brutti.
Quindi l’amore è un caos, ma pur sempre una forma caotica dove circola il bene. Amare è sempre sinonimo di bene. A prescindere.
Ed il bello è che viene da sé. Nessuno ha il prefisso per chiamarlo. Arriva e basta. A volte neanche te ne accorgi di essere sfiorato dall’amore. Oppure te ne accorgi dopo un po’. L’amore ti è accanto ma tu lo sai e non lo sai.
Però ti fa vedere di ciò che è intorno a te ed in te, perché ti fa accorgere della vita. Priscilla.”
Cara Priscilla, hai presente un labirinto che spesso ti dà l’impressione di tornare al punto di partenza?
Hai presente un cammino così complesso e arzigogolato da farti sfiorare la tentazione della resa?
Hai presente un’esplosione di caos emozionale che ti scombussola ma, contemporaneamente, ti ridà la bussola della vita in mano?
Hai presente la gioia e l’angoscia, l’entusiasmo e la depressione, l’est e l’ovest, il bianco ed il nero, la passione e il tormento, l’avanti e l’indietro…?
Ecco, tutto questo caos è l’agitazione perfetta delle acque amorose.
L’amore è un vortice di emozioni e sentimenti che coniuga ogni gesto al futuro anteriore. Sentiamo di stare dentro una “promessa” che ci precede e, contemporaneamente, sappiamo che tutto è ancora da inventare.
L’amore si insinua tra genitori e figli, tra colleghi ed amici, tra appassionati e studiosi, tra amanti e innamorati, tra piede e pedale, tra occhio e stelle, tra scultore e marmo.
L’amore è ogni relazione che ha il potere di generarci e rigenerarci ed è la scialuppa che ci permette di non naufragare nella grande navigazione della vita.
L’amore è l’onda perfetta che tutti cerchiamo di cavalcare, nonostante il pericolo di perdere il controllo.
Si potrebbe dire che maggiore è l’amore, maggiore è il trambusto interiore.
L’amore è una promessa di vita che ci obbliga ad entrare nel labirinto delle contraddizioni umane.
Urliamo “Vattene via!” ma vorremmo sussurrare “Resta con me!”
Diciamo “Ora basta” ma poi da lì non ci spostiamo.
Decidiamo “Non me ne frega niente!” ma poi non ci dormiamo la notte.
Abbiamo paura ma non ci fermiamo.
Soffriamo ma non demordiamo.
Ci viene da piangere ma poi ridiamo.
Vorremmo dare un ceffone, ma poi ci scappa una carezza.
Ci sembrava completa indifferenza e invece era perfetta tenerezza.
L’amore non è zuccheroso ma luminoso.
Porta luce all’apparente ripetitività dei nostri giorni.
Dà un ordine perfetto al caos di paure e contraddizioni che ci portiamo dentro, dando un “perché” finale a tutto.
L’amore è energia per le ginocchia cadute e vitamina per l’anima.
Ma tutto questo accade ad un patto: che l’amore cammini con la libertà.
Il massimo grado dell’amore corrisponde sempre al massimo grado della libertà.
E dove c’è libertà non c’è né l’istinto del possessore né la paura del posseduto.
Non c’è la tentazione di controllare né lo svuotamento interiore del controllato.
Dove c’è libertà, l’amore si veste sempre di promesse allettanti, caricando ogni piccolo gesto di attraenti futuri.
Piantare un fiore amandolo significa vederlo con gioia prima ancora che sbocci.
Acquistare un libro amandolo significa pregustare serate di lettura prima ancora che arrivino.
Organizzare una vacanza amandola significa essere euforici solo all’idea di ciò che ci attende.
Sposarci con un partner amandolo significa abbandonarsi all’idea seducente che anche la vecchiaia sarà bella.
Pregare Dio amandolo significa vedere già il lieto fine, oltrepassando il potere della dimostrazione.
Come vedi, l’amore reca sempre promesse allettanti.
Ed è meraviglioso quando scrivi “Ed il bello è che viene da sé. Nessuno ha il prefisso per chiamarlo. Arriva e basta. A volte neanche te ne accorgi di essere sfiorato dall’amore. Oppure te ne accorgi dopo un po’. L’amore ti è accanto ma tu lo sai e non lo sai.”
L’amore si fa custode del nostro destino, senza pretendere il palcoscenico. Non desidera il nostro applauso di spettatori. Semplicemente ci è intimamente accanto, svelandoci la bellezza della vita intorno a noi.
A volte tali svelamenti sono attimi.
Altre volte sono giornate intere.
A volte dobbiamo aspettare la fine di un cammino, altre volte perfino la fine di una vita, per accorgercene.
Ma sempre l’amore ci attira, mettendoci addosso una continua nostalgia di lui.
Ci chiama attraverso un pomeriggio di risate o un momento di lacrime.
Ci attira con il sorriso sensuale di una donna o con la saggezza dello sguardo di un anziano.
Ci aspetta quando vorremmo arrenderci alla disperazione e ci abbraccia quando lo incontriamo in una notte d’amore.
Tutto fa per sanarci e rigenerarci.
Hai mai visto il film “Shine”?
Guardalo appena puoi!
E’ la storia di David Helfgott, un giovane e promettente musicista con un padre possessivo e violento, ambizioso ed aggressivo ai limiti della follia. Una madre troppo debole per difenderlo ed una vita troppo dura per non farlo impazzire.
Ma è in questa sua follia che si insinua, attraverso una serie di coincidenze, Gillian. Sarà questa donna a portargli l’amore, a diventare poi sua moglie ed a farlo, infine, rinascere.
La sua pazzia lo abbandonerà, lasciando il posto alla sanità mentale, al perdono verso il padre violento e ad una serie di concerti che gli consacreranno il ritorno alla salute.
Vai a guardare questa sequenza del film: https://www.youtube.com/watch?v=DQ1Adb9XJ0o
Lo senti cosa dice David a Gillian che non sa cosa rispondere alla sua inaspettata proposta di matrimonio?
Nel suo caos mentale, le dà la risposta perfetta: “Le stelle Gillian cara…chiedi alle stelle”
“Dio disse ad Abramo:
guarda il cielo e conta le stelle”.
(Genesi)
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