Se c’è un’esperienza commovente è ascoltare i miei alunni quando mi parlano dei nonni che non ci sono più.
In quest’ultimo anno scolastico molte volte ho visto le lacrime scendere dai loro giovani visi, perché il ricordo del nonno o della nonna si faceva avanti.
“Lei prof non può capire quello che è stato nonno per me!”
“Nonna c’era sempre quando avevo bisogno di un sorriso e di un incoraggiamento”
“Io ci sono praticamente cresciuta con i nonni e quando improvvisamente sono morti, io sono caduta in un baratro”
“Prof, se sapesse quanto ho pregato perché nonno guarisse. Invece è morto. E’ per questo che io adesso non credo più in Dio”
I nonni possono davvero fare la differenza nella vita di un cucciolo d’uomo.
In effetti i bambini imparano dai nonni l’essenziale della vita: l’amore incondizionato, la presenza, la tenerezza… il tutto senza implicazioni educative.
Beati i bimbi che crescono con la presenza dei nonni affianco!
Essi germoglieranno sui rami della complicità giocosa e berranno alle acque fresche dell’autostima.
Si nutriranno di amore protettivo e si tranquillizzeranno anche solo con la routine quotidiana.

Fare una passeggiata con il nonno, andare a comprare i fiori con la nonna, ascoltare i loro racconti, fermarsi in bilico sul loro sorriso …tutto serve per riprendere energie positive e rassicuranti.
Per questo le lacrime dei miei alunni mi sono sembrate sacre e preziose. Mi hanno confermato che i nonni sono dei maghi che creano ricordi preziosi nel cuore dei loro nipoti. Indelebili. Fondati sul passato ma pieni di futuro.
E fin qui, penso che siamo tutti d’accordo.
Ma cambiamo prospettiva. Continua a leggere Siamo tutti più forti quando ci sentiamo amati
stessa stamattina… poco fa in preda ad una crisi di pianto anch’io ho chiesto al Signore la risposta ai tanti perché che mi affliggono… quando ci capitano delle cose dolorose per sfuggire alla sofferenza cerchiamo delle risposte, aspettiamo dei segnali che ci facilitano il compito di effettuare una scelta… vogliamo essere certi di non sbagliare e di non soffrire più… Che il Signore mi perdoni e che sia disposto ad accogliermi come la pecorella smarrita tra le sue braccia…”
Mettersi sulla stessa lunghezza d’onda di Dio è un esercizio semplice e complesso insieme.
Per esempio io ci ho fatto caso: quando mi è accaduto di parlare con Lui con
Non ho detto che tutto è bene, ma che
“Quanta delicatezza ci viene chiesta davanti al dolore altrui. Per parlare di speranza a chi è disperato, bisogna condividere la sua disperazione; per asciugare una lacrima dal volto di chi soffre, bisogna unire al suo il nostro pianto. Solo così le nostre parole possono essere realmente capaci di dare un po
Buongiorno. A 32 anni credevo di aver “capito” la morte… ma purtroppo non è così. Ieri ho saputo della morte di una ragazza che ho conosciuto un paio di mesi fa. In autostrada, con marito e genitori. Il pneumatico di un camion che viaggiava nella direzione opposta si è sganciato e ha colpito l’auto, uccidendo sul colpo la ragazza (incinta di pochi mesi) e ferito la madre… Dopo questo, credo di dover ripartire da zero e cercare di capire bene… una brava ragazza come poche, sposata da poco più di un anno, incinta… qual è in questo caso il disegno di Dio?
Cara Maddalena
Senso d’impotenza
Sulla morte non abbiamo potere.
No. Non si può vivere con queste cose addosso.