Ogni giorno… Ogni mattina… Nasco! Continua a leggere Per ogni giorno: grazie!
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Davvero Signore sei sempre con me?
Anche quando sento la tempesta che si avvicina e vorrei scappare da Gerusalemme?
Perché io vorrei essere proprio come te: sicura che il Padre c’è, anche quando la prova è dietro l’angolo.
“Niente paura, mio Signore”
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
“Niente paura!”
Tu sei sempre con me
E quando la mia angoscia andrà a briglie sciolte e griderò: “Ma come può essere? Dove sei?”
E quando sentirò dire alla mia anima incerta: “Il tuo Dio non esiste, altrimenti non farebbe accadere tutto questo!”
Anche allora io sarò testarda e urlerò verso Te: “Salvami dai dubbi, Signore! Non voglio pensare come tutti, ma come Te”.
Voglio seguirti perché voglio vivere.
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
“Tutto ha un senso!”
Tu sei sempre con me
Signore della vita, io lo so che tu hai fatto creature piene di talenti.
Siamo un lunghissimo corte di figli con tuoi doni addosso.
In questo corteo io unirò il mio colore a quello degli altri.
Voglio entrare anche io nell’immenso disegno pitturato con la tua fantasia.
Volentieri annullerò il mio ego, per far parte dei doni di tutti.
Prenderò la mia croce guardando l’orizzonte e la risurrezione che certamente ne verrà.
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
“Siamo fatti della stessa sostanza dell’amore”.
E Tu sei sempre con me Continua a leggere Nella prova, sii la mia ombra e proteggimi dalla paura!
Continua a leggere Buongiorno Dio: sono pronta ad essere colorata da te!
Signore che fai sorgere il sole e fai risorgere tuo Figlio,
come possiamo pensare che Tu non faccia rinascere anche noi?
Signore che hai l’attitudine a rotolar via pietre dalle tombe,
liberaci dai macigni che vorrebbero fare del nostro cuore un sepolcro.
Signore che ridai la vista ai ciechi e fai fiorire fiori nel deserto,
guariscici dalla cecità del cuore che non ci fa vedere sbocchi futuri.
Signore che dai la vita ad ogni nostro desiderio e ad ogni nostra speranza,
fai circolare l’ossigeno della Grazia nelle arterie del nostro mondo,
Oggi che la felicità ha i piedi di argilla,
che la bellezza non è sufficiente,
che la paura ci umilia e l’agitazione ci stanca,
illuminaci con lo stesso splendore con cui hai risorto Gesù.
Abbiamo un verde stelo fra le dita.
Lo guardiamo, immaginando il suo futuro rigoglioso.
Ti ascoltiamo.
Raccontaci che la notte è passata.
Che il pianto sta cambiando in rugiada.
Che le ferite stanno guarendo.
Che la gioia non è un’illusione.
Che la storia ha uno sbocco.
Che i macigni della solitudine, della povertà, della malattia, della disperazione stanno volando via.
Che il sole di oggi è lo stesso di duemila anni fa.
Che Tu hai ancora voglia di far risorgere le tue creture
Che Tu stai ascoltando il mormorio delle nostre preghiere.
Che anche in Paradiso è festa.
E che anche Tu ami ricevere gli auguri.
Buona Pasqua Signore della vita!
M.C.
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Gesù non è una statua di legno.
E non è nemmeno un pezzo di marmo, anche se meravigliosamente scolpito da artisti senza tempo.
Ma chi non lo sa, tutto questo?
Chi è l’ingenuo che scambia un pezzo di pietra con Colui che ha creato le montagne?
Chi confonderà pochi centimetri di legno con il Re dell’intero universo?
Questa è una premessa necessaria per evitare travisamenti quando si parla di “crocifisso miracoloso”.
Il crocifisso è legno. Non si muove. Non parla. Non fa miracoli.
Però le creature umane non mettono (per fortuna!) un muro divisorio tra materia e spirito. Spesso accade che su un oggetto mettiamo una bella firma chiamata “significato” o “simbolo”.
E’ un po’ come andare “oltre” e vedervi qualcosa di più grande.
Accade per un anello, o per una bandiera, o per uno scettro, o per una foto, o per un fiore…
Potrei continuare all’infinito.
Anche la materia può farci sognare.
A patto che sappiamo regalarle un significato.
Anche un crocifisso può farci pregare.
A patto che sappiamo farci illuminare da “Chi” rappresenta.
Solo così riusciamo ad ascoltare il sussurro spirituale che ci dice “Guarda più in là”.
Ed ora, con questa premessa che allontana qualsiasi dubbio su una possibile critica di ingenuità idolatrica che in questi giorni mi è capitato di leggere in giro, siamo pronti a guardare “più in là”.
Tutto inizia a Roma in una data ben precisa: è il 23 maggio 1519.
E’ notte.
Siamo nella chiesa di san Marcello, dedicata al papa (Marcello, per l’appunto) che ha resistito solo due anni nel suo ruolo (308-309) perché, perseguitato da Massenzio. Condannato a compiere i lavori più umili nelle stalle del catabulum (la sede delle Poste Centrali dello stato, che qui si trovava), vi morì di sfinimento.
In questa chiesa sorta proprio dove papa Marcello morì, in quella notte del 1519, scoppiò un incendio terribile che la distrusse completamente.
Un disastro improvviso ed inimmaginabile.
Potete immaginare lo spettacolo desolante che apparve agli occhi dei romani la mattina, quando andarono di corsa a vedere i terribili danni del fuoco.
Tutto era andato distrutto e la chiesa non c’era più.
La folla guardava quel tristissimo spettacolo di desolazione e tutto era angoscia fumante.
Qualcuno prese coraggio ed iniziò a farsi largo tra le macerie quando, ad un certo punto, si accorse di quel crocifisso.
In mezzo alle rovine ancora fumanti, si scorgeva il crocifisso dell’altare maggiore perfettamente integro. Ai suoi piedi ardeva ancora la piccola lampada ad olio.
Potete immaginare quanto, tutto questo, colpì gli occhi ed il cuore di coloro che vagavano tra le macerie, convinti che oramai lì vi avrebbero visto solo un tragico finale.
Era stata distrutta la casa, ma il suo abitante principale non era scappato.
Era ancora lì.
Da quel mattino partì un desiderio grande tra la gente: neanche noi scapperemo!
Resteremo accanto a Gesù crocifisso.
Alcuni dei testimoni iniziarono a vedersi ogni venerdì sera per recitare preghiere ed accendere lampade. Con l’andare avanti del tempo queste riunioni divennero sempre più organizzate e portarono alla creazione di una comitiva che venne chiamata “Compagnia del SS. Crocifisso”. Continua a leggere Storia vera di un crocifisso che non è fuggito
E’ un uomo solo, anziano, stanco, ed attraversa piazza san Pietro con l’andatura lenta e zoppicante.
Ha le spalle ricurve come se stesse portando un peso enorme.
Piove.
Come se tutte le lacrime del mondo scendessero sul suo vestito bianco.
Pronuncia parole al mondo intero rammentando che andrà tutto bene solo se cambieremo e faremo scelte come fratelli.
Ha detto parole commoventi a Gesù implorandolo di svegliarsi e di rimettere in sesto la barca, dando a tutti noi la forza di remare col Suo stesso ritmo.
Ma il momento più commovente è stato vederlo da solo, seduto avanti a Gesù Eucarestia.
A tu per Tu.
Un silenzio prolungato, fatto contro tutte le normali leggi della comunicazione.
Uno sguardo nello sguardo.
Come dicesse: “Ed ora a noi due, Signore”
Come un tenerissimo nuovo Abramo che sta per iniziare la sua trattativa con Dio, a favore dell’umanità.
«Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nel mondo: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai al mondo intero per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lungi da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?»
E di fronte all’accettazione del patto da parte di Gesù, papa Francesco, imitando l’ardire di Abramo, continua.
Alza la posta in gioco.
Così me lo immagino quel lungo, silenzioso e concentratissimo sguardo.
«Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere… Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?»
Ed anche qui trova un Gesù che acconsente. Per quei 45 non distruggerà niente.
Ma papa Francesco conosce come va a finire quella trattativa antica portata avanti da Abramo. E così continua.
Di sottrazione in sottrazione, arriva fino a trenta.
Poi fino a venti.
Poi fino a dieci.
Lì Abramo si era fermato.
Nel 1800 a.C. non era ancora venuto al mondo Gesù.
Abramo non aveva ancora intuito che poteva arrivare fino a zero nella sua trattativa.
Ma papa Francesco sì.
«Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse sulla terra non troverai neanche un giusto. E Tu che farai? Non ci lascerai mica abbandonati?»
E Gesù gli ha risposto: «Vi ho presi in braccio tutti quanti duemila anni fa. Lo farò anche oggi» Continua a leggere La trattativa silenziosa
Lui è da solo. Isolato.
Noi siamo da soli Isolati.
Eppure ho il sospetto che questa benedizione del Papa seminata sul mondo intero, ci vedrà tanto vicini.
Vicinissimi.
La nostalgia dei giorni passati, la voglia di gioie future, il coraggio dei tempi presenti, ci vedranno gli uni accanto agli altri.
Tutti insieme saremo sotto lo stesso tetto di Dio. Continua a leggere U’immagine che verrà stampata sui libri di storia
Lei si girò lentamente verso di lui.
Gli sorrise e gli chiese: “Quante volte avremo fatto l’amore da quando ci amiamo?”
Lui l’abbracciò teneramente sotto il piumone e le sussurrò: “Mai abbastanza”.
Lei pensò che quel momento fosse il paradiso
Da quella sera quel “mai abbastanza” le entrò dentro e diventò la sua frase preferita.
“Quante stelle cadenti vedrai il 10 agosto?”
Mai abbastanza
Quanti gelati vorrai mangiare la prossima estate?
Mai abbastanza
Quanti baci vorrai ricevere nella tua vita?
Mai abbastanza
Quanti tramonti vorrai ammirare ancora?
Mai abbastanza
Quante risate vorrai fare con Dio?
Mai abbastanza
Quanti anni vorrai vivere su questa terra?
Mai abbastanza
Quel “mai abbastanza” diventò la sua spinta per metter ali ai piedi e cercare il Custode dei cammini.
Partì con il cuore leggero non facendo tanto caso all’Infinito che in lei si nascondeva.
Inseguì sé stessa sudando sette camicie e ansimando di fatica.
Ed alla fine si ritrovò.
Proprio lì, dove tutto era iniziato.
Tra le braccia dell’Amore.
“Hai paura?” le chiese.
“Un po’”
“Non devi averne”
“Ma tutti ne hanno in questi giorni”
“E’ perché non si fidano dell’Amore. Ma sta arrivando, tra i capillari della vita, e la sta rinforzando. Ti fidi di Me?”
“Si. Ma Tu abbracciami e sussurrami ogni “mai abbastanza” possibile!”
Buona giornata a tutti coloro che stanno alzando la mano (pur con fatica) fino ad accarezzare il Cielo! Continua a leggere Mai abbastanza!