Vorrei non stancarmi mai di Te!

Signore delle meraviglie, anche io come sant’Agostino posso dire: “Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato”.
Perché ogni giorno c’è sempre meno amore di quello che vorrei provare, per Te.
Vorrei non stancarmi mai di Te.
Vorrei averti nel mio primo respiro e vorrei vederti nell’acqua della doccia che mi rinfresca.
Vorrei chiudere gli occhi e sentirti nell’aria che mi accarezza e nei fiori che accarezzo io.
Tu sei tutto ciò che di bello mi avvicina e mi sorregge. Ti amo, per quel che posso e per quel che riesco. ❤

Signore della vita, anche io come sant’Agostino posso dire: “Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te”.
Quante volte mi getto nelle parole esterne scambiandole per preghiera interna, mi butto in filosofeggiamenti mentali scambiandoli per moti spirituali o ti cerco fuori di me invece che entrare in me.
Tu sei dentro di me.
Sei i miei capelli, i miei sogni, le mie unghie, le mie emozioni, i miei passi, i miei pensieri.
Siamo uniti come i pesci con l’acqua!
Siamo il pane appena sfornato e la mortadella profumata. Siamo il girasole giallo come l’oro ed il cielo azzurro come i lapislazzuli. Siamo l’idrogeno e l’ossigeno. Siamo Padre e figlia.
Ti sento in me, per quel che posso e per quel che riesco. ❤
Signore della creazione, anche io come sant’Agostino posso dire: “Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace”.
Tu mi chiami e le mie orecchie diventano il mio intuito. Ti percepisco. Ti scruto intorno a me. Vorrei abbracciarti, respirati, perfino mangiarti. Vorrei essere il puntino piccolo su cui oggi poggerai il tuo primo sguardo del mattino. Vorrei entrare nella tua mente e passeggiare con i tuoi pensieri. Vorrei essere il cuscino su cui poggerai il tuo viso.
Ti immagino e so che tutto quel che immagino è il niente rispetto a quello che sei.
Ti intuisco per quel che posso e per quel che riesco.
Padre di tutti, anche io come sant’Agostino posso dire: “Le tue risposte sono chiare, ma non tutti le odono chiaramente”.
Oggi rendimi capace di ascoltarti e, per un giorno, fammi dire sempre e solo “Grazie!”

Lascia un commento