ESSERE FELICI

Sono passate oramai parecchie settimane dalla sera in cui Alexandra (la chiamerò così) mi scrisse uno splendido messaggio.
Ricordo che quella sera lo lessi più volte per prendermi del tempo e riflettere.
Poi qualche sillaba le risposi e lei mi scrisse – tra le altre cose – :
“… La ringrazio ancora per avermi dato la possibilità di raccontarle tutto. Non si faccia problemi a pubblicarlo sul suo fantastico blog, sono pronta a fare conoscere la mia storia. Tutti i bambini orfani devono sentirsi appartenenti a qualcuno e forse leggendo la mia esperienza non si sentiranno soli e sapranno che c’è qualcun altro che li capisce. ❤️❤️
Ora, con l’anno scolastico oramai alle spalle e con tanti ricordi belli che terrò in un angolo della mia anima, mi accingo a far conoscere la storia di Alexandra.
Perché lo voleva lei.
Perché sono tantissimi gli adolescenti affamati di ascolto.
Perché è emozionante imparare l’essenza della vita dai più “piccoli”.
Perché noi adulti abbiamo tutti il compito di innaffiare il cuore dei ragazzi con la Speranza.
In un mondo dove in troppi fanno a gara ad urlare il proprio “ego” in faccia al mondo, i ragazzi “aprono le ali, scendono in picchiata, atterrano meglio di aeroplani. Cambiano le prospettive al mondo! Voli imprevedibili ed ascese velocissime. Traiettorie impercettibili. Codici di geometria esistenziale” (direbbe Battiato).

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Il guerriero della luce crede. Proprio come credono i bambini. (Paulo Choelo): le NDE

Ero in viaggio e su quel treno diretto a Milano ero in compagnia di un solo signore. Alto, con la barba curatissima ed un pizzetto signorile che, insieme ai suoi capelli argentei, gli conferiva un’aria molto elegante.

Io avevo con me un libro. Lui pure.

Il viaggio era lungo ma i nostri libri ci tenevano concentrati

C’era un bel silenzio calmo nel nostro scompartimento.

Ad un certo punto quel signore alzò lo sguardo verso di me e mi chiese cosa stessi leggendo. Poi lui mi fece vedere il suo libro.

E’ iniziato tutto così.

La mia passione per gli studi sulle NDE (Near Death Experience) è iniziata con un incontro casuale, su un treno, con un professore universitario dall’aria affascinante.

All’arrivo nella caotica stazione milanese, lui mi lasciò sorridendo, con un: “Buona giornata Maria Cristina. Ti voglio regalare questo libro. Mi hai detto che non hai mai sentito parlare di NDE. E’ giunto il momento di sopperire a tale mancanza. Goditi la lettura di questo volumetto!”.

Mi sentivo un po’ una privilegiata per il fatto di avere tra le mani, gratuitamente, quel libro mai incontrato prima nel mio cammino.

Quel giorno ancora non sapevo che quella lettura sarebbe stata solo l’inizio!

L’inizio dei miei studi e del mio ascolto di decine e decine di esperienze di NDE.

Quel libro era: “La vita oltre la vita” del dott. Raymond Moody.

Allora non sapevo che poi avrei acquistato, negli anni, decine di libri sull’argomento, che poi avrei ascoltato testimonianze anche io e che … ma andiamo per gradi.

Per alcuni anni non ne ho mai parlato, consapevole che potevano essere esperienze un po’ “avanti” per taluni. L’ho sempre tenuta come una mia passione intima e profondamente spirituale.

Ma ora che il tempo passa, credo che debba fare anche io il mio piccolo passa-parola per chi vorrà.

Perché io lo ricordo quando ******** (scusate se mantengo la privacy), nei suoi ultimi istanti di vita, dopo che la malattia l’aveva trasformata da donna prosperosa in un’anziana pelle e ossa, improvvisamente riprese come le forze e, spalancando gli occhi, iniziò a parlare con il marito, deceduto anni prima.

Improvvisamente lei diceva di vederlo.

Improvvisamente aveva ripreso entusiasmo e vita.

Improvvisamente parlava e raccontava di una Luce che era lì, nella sua camera.

L’infermiere, chiamato da mia zia che le stava facendo assistenza ospedaliera, disse: “Non so se sono illusioni o allucinazioni. So solo che spesso, lavorando con i malati giunti alla fine, mi è capitato di vedere questo strano fenomeno: dicono di “vedere” qualcosa o qualcuno che noi non vediamo. Chissà …”

Dopo alcuni attimi ********* morì con il sorriso.

E ricordo quella bambina che, oramai morente per un tumore, un 26 dicembre chiuse gli occhi di fronte al medico che era lì con lei ed ai suoi genitori. Quest’ultimi uscirono dalla stanza distrutti, per piangere tutte le lacrime del mondo. Quel medico (tra l’altro neanche credente), era rimasto accanto a questa piccola paziente che, nelle ultime settimane, le era oramai entrata nel cuore. Stava preparandosi a redigere l’atto di morte (eravamo negli anni ’80 e non c’era ancora la nostra informatizzazione) quando quella bimba riaprì gli occhi.

Davanti a lui.

Il medico esterrefatto la vide sorridergli felice ed ascoltò emozionato le sue ultime parole: “Dottore, può dire a papà e mamma di non piangere? Il paradiso è bellissimo ed io sono tanto felice di andare!” Continua a leggere Il guerriero della luce crede. Proprio come credono i bambini. (Paulo Choelo): le NDE

GRAZIE A 4 GIGANTI SPIRITUALI, ABBIAMO CAMMINATO OLTRE L’IMBRUNIRE

4 serate commoventi
4 serate affollate
4 serate rimaste nell’anima
“Penso spesso che la notte sia più viva e più riccamente colorata del giorno”
(Vincent van Gogh)
“L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo”
(Marc Chagall)
“E se diventi farfalla
nessuno pensa più a ciò che è stato
quando strisciavi per terra
e non volevi le ali”
(Alda Merini)
“Il mio maestro m’insegnò
com’è difficile
trovare l’alba dentro l’imbrunire”
(Franco Battiato)

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Possiamo!


Ieri osservavo un guscio secco e spento.
Buttato là, in mezzo alla strada, vicino ad una pietra.
Sembrava l’esempio dell’inutilità e della morte.
Invece noi sappiamo che i gusci ci sono per proteggere i semi.
E’ dai semi che poi nasce tutto.
In apparenza non si vedono e non ci facciamo tanto caso.
Invece ci sono semi ovunque.
Si potrebbe dire che tutta la terra è il Cielo di un Creatore che ci racconta la Vita.
Ci sono semi di Cielo nei campi e nei prati, ma anche in mezzo alle fessure dell’asfalto o tra le dure pietre.
Tutto può diventare grembo di vita nuova.
Un seme è una bomba di vita che porta fecondità anche dove sembrava esserci solo morte.
Credo fermamente che anche ciascuno di noi sia un seme.
E che anche noi, pur trovandoci ad attraversare sentieri pietrosi, possiamo lasciare vita al nostro passaggio.
Non ce ne accorgiamo subito.
Anzi!
Spesso ci sentiamo di aver fallito ed il senso di inutilità ci fa sentire sbagliati o “mai abbastanza”.
Eppure la vita è più forte di ogni pietra che ci si mette davanti.

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Grati alla Primavera!

La primavera ci racconta che la vita è un dono.
Che non ce la siamo meritata.
Che non l’abbiamo conquistata.
Ma che semplicemente la dobbiamo amare e rispettare.
E da lei dobbiamo imparare il grande dono della gratitudine. ????

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Che il cielo ci aiuti a stare dalla parte della vita!

Avrà sui settant’anni. Forse.
Ha il contorno degli occhi pieno di rughette: sarà per questo che il suo sguardo buono è così affascinante.
Sono dal veterinario a fare la fila per la piccola Kiara e lui porta con sé un gattone nero dagli occhi verdi che, se non avessi Kiara che trema come una foglia in braccio a me, li fotograferei subito.
Quel signore anziano si avvicina subito a Kiara per accarezzarla. Ha visto subito il suo tremolio commovente.❤
Sono certa che essere stata abbandonata in aperta campagna ad appena due mesi, le ha lasciato una paura addosso che ci vorranno mesi per vincerla.
La sera si siede tutta accoccolata a me e si addormenta sempre vicino a qualcuno. Da sola, mai!
Ma torniamo al signore dagli occhi buoni.
Mi racconta.
Mi dice che quel micio lo ha trovato in una giornata freddissima di gennaio del 2019, al cimitero delle Cortine. Poco prima era passato un tipo con una macchina super elegante e l’aveva abbandonato lì.
Il gattino era spaventatissimo e tremava dal freddo.
Lui si era avvicinato e la sua bontà (che non ha solo negli occhi) non gli aveva permesso di lasciarlo lì, da solo.
Così se l’era preso in braccio proprio mentre ripassava il macchinone elegante.
Gilberto (lo chiamerò così), mi ha detto: “Quel fetente era ripassato per controllare che fine avesse fatto il micio abbandonato da lui poco prima; ne sono certo. Mi ha visto ma non ha fatto un cenno. E’ andato via ed io non potevo lasciare il micetto in mezzo alla strada. Ce n’ho altri dieci di gatti: ma non potevo abbandonarlo!”.
Allora ne aveva dieci. Ad oggi è arrivato a venti.
Mi racconta di come li abbia curati tutti, sterilizzati tutti, amati tutti.
Io gli guardo la maglietta: sotto il collo ha un buco.
Non so perché, ma quel buco mi sembra un segno sacro del suo amore per la vita e gli animali.
Ed in effetti poi mi racconta dell’altro.
Ad ogni racconto, mi sento grata a Dio per avermi fatto incontrare un uomo dallo sguardo d’angelo.
Mi racconta di quando ha aiutato il vicino con la mietitrebbia perché…
Di quando ha passato tre notti all’aperto per cercare di salvare un cagnolino che…
E per ultimo mi racconta una chicca.
“Questa gliela devo raccontare” mi dice col sorriso soddisfatto.
Mi fido della luce che esce dai suoi occhi e mi fermo ancora un po’ ad ascoltarlo.

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La poesia inedita di Alda Merini

Diceva Goethe: «Cos’altro è il genio se non quella forza creatrice da cui scaturiscono azioni ben accette a Dio e alla natura, e che proprio per questo hanno seguito e durata?»????
Sto leggendo “L’altra verità”, il diario personale dell’immensa Alda Merini sui suoi dieci anni in manicomio.
Una creatura geniale con il dono di scrivere parole creatrici di bene, anche quando aveva a disposizione solo l’inchiostro del dolore.
Lei si è fatta regalo per tutti noi, posando su carta la sua anima di santa e poeta (lei si diceva “poeta” e non “poetessa” ed io continuo volentieri sulla stessa sua linea evocativa).
Mi sento smisuratamente grata al Cielo per far nascere, ogni tanto, figlie “strane” ed incomprese dai più, perché possiedono quella mistica disposizione a valicare il piano della piatta superficialità, vedendo l’”oltre” che c’è in tutte le cose.
Alda è una di queste figlie.????
Investita dall’Alto con quell’energia divina che dona occhi nuovi e un cuore amante della Vita, tutto lei ha raccontato di ciò che incontrava.
Ed anche noi, fortunati lettori, è come se fossimo investiti dal suo stesso fuoco interiore, spesso chiamato ispirazione o creatività o illuminazione o (e questo è l’ultimo tassello che io più amo) profezia! ????
C’è un inedito di Alda Merini pubblicato nel quinto anniversario della morte (avvenuta a Milano il 1° novembre 2009, festa – guarda caso – di “Tutti i santi”), intitolato “Santi e poeti” e datato 2 dicembre 1948.
Alda ha solo 17 anni e se oggi lo possiamo leggere è solo perché una sua amica carissima, Marisa Tumicelli, un giorno che era nella soffitta di Alda, scorse dei fogli sparsi sul pavimento e del tutto dimenticati, come fossero un tesoro nascosto ai più.
Alda donò quei fogli ritrovati per caso alla sua amica Marisa che, per anni, li custodì come perle rare.
Poi li affidò a don Marco Campedelli, sacerdote veronese, burattinaio e liturgista, grande amico e confidente della Merini che, ne 2015, li fece conoscere a tutti noi attraverso una raccolta pubblicata in un libro di Scripta Editore (a cura di Roberto Fattore, Luca Bragaja, Marisa Tumicelli e, appunto, Marco Campedelli).
Dicevo: sto leggendo “L’altra verità”.????????
Ieri sera mi sono addormentata con alcune sue pagine tra le mie dita.
Stamattina volevo regalare a chi di voi, vorrà, la lettura di alcune righe sante di questa poeta.
Perché se tra terribili elettroshock, tra cinghie che la legavano per giorni ad un letto, tra puzzo di urina ed urla di terrore, lei è riuscita a guardare il mondo con sguardo di Cielo, allora c’è speranza per tutti noi!????
Buona lettura.????

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La giornata è fatta di attimi

Se potessimo fermare, come in una foto, un attimo bello della giornata, quale fotogramma sceglieremmo?????
Questa mattina stavo riguardando le foto scattate ieri.
Queste due hanno vinto il Premio del Giorno ????
Mi sembra che i bambini, gli animali e la natura, siano carezze quotidiane per il nostro mondo interiore.
La positività della vita, tramite loro, ci viene incontro vestita di semplicità.
E non è più necessario affannarsi alla ricerca dei pensieri positivi o tentare allontanamenti maldestri dalle esperienze negative.
La semplicità dell’Essenza entra in noi e, piano piano, riusciamo a guardare tutto con occhi di Cielo.
Tutto è armonia.
E la nostra anima, lentamente, smette di scappare e si riposa.
Buona giornata a tutti noi cavalieri della vita (anche se abbiamo le armi spuntate❤)

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COSA PROVI AD ESSER VECCHIA?

L’altro giorno, una ragazza giovane mi ha chiesto:
“cosa provi nell’essere vecchia”?
Mi ha sorpreso molto la domanda, dato che non mi sono mai ritenuta vecchia.
Quando la ragazza ha visto la mia reazione, immediatamente si è dispiaciuta, ma le ho spiegato che era una domanda interessante.
E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo.
A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio.
Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto.
Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune “cose”. Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori.
Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l’invecchiare.
A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora?

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OGNI MATTINA DIO CI APRE IL SIPARIO DEL SUO CREATO!

“Mamma, ci torniamo un’altra volta?”
“Ma come, stamattina dicevi che non saresti voluto venire?”
Sto camminando tra gli alberi antichi di Canfaito ed ascolto il dialogo di questa famiglia.
Sono sola e mi intrufolo felice tra un giallo e un arancione, senza mai esserne sazia. E capisco il bambino che, allontanandosi, già vorrebbe tornarci.
Ovunque panorami mozzafiato, tinte affascinanti e un po’ di paradiso.
Vitellini che prendono il latte a due metri dai bambini, pecore che si muovono al ritmo dei loro campanelli, cani che si strusciano felici sullo scricchiolio delle foglie a terra, fotografi che si aggirano come cani da segugio, con passi felpati e sguardi concentrati.
Capisco che camminare dentro un quadro è sempre emozionante ❤
E poi, gli alberi!
Quanta vita potrebbero raccontare?
Quanta linfa li hanno attraversati?
Quante tempeste hanno dovuto superare?
Forse è per questo che li amo tanto; sono un po’ come noi! ❤