Ho paura; mia madre tradisce mio padre ed io non so più cosa fare!

genitori litigio-2“Professoressa buonasera, si ricorda di me? Ho cambiato scuola ma di lei non mi sono dimenticata!

Se mi ritrovo qui, a quest’ora, a scriverle, è perché in questo momento non ho nessuno con cui sfogarmi, se non lei! Io, che agli occhi degli altri sono una persona determinata e forte, non lo sono affatto prof!

Ho una situazione dentro casa che mi spaventa; ho paura. Sono quasi due anni che mi porto dentro un magone che penso nessun altro riuscirebbe a sopportare, e cioè il tradimento di mia madre verso mio padre.

Professoressa, mia madre ha la faccia tosta di venirmi a raccontare tutto: quest’estate in ospedale con lei, per l’aborto, c’ero io e mio padre non lo sapeva. I miei non fanno altro che litigare perché mio padre ha sempre avuto dei sospetti ma lei nega, nega e nega… e io che so tutto, come devo fare?!

Proprio questa sera è uscito il discorso e mio padre mi ha visto dall’espressione che c’era qualcosa che non andava; allora, insieme alla mia sorellina più piccola, abbiamo preso coraggio e gli abbiamo detto le ultime cose. Loro sono stati fino a poco fa a litigare e nel litigio lei si è permessa di mettere in mezzo me e il mio ragazzo per coprire i cazzi suoi, prof!!

Si è inventata cose assurde pur di coprire i suoi comodi, ci rendiamo conto prof?

Scusi professoressa, forse lei è l’unica persona (a parte il mio ragazzo) con cui posso parlare di questa cosa. Sto piangendo ininterrottamente e mi tirano i nervi dello stomaco, non riesco a dormire. Non ho mai avuto bisogno di sfogarmi e di parlare con qualcuno come adesso perché mi sono tenuta sempre tutto dentro e adesso avevo bisogno di buttare fuori questa parte che mi tormenta!

Non ce la faccio più… posso io a 18 anni, prendermi dei problemi così grossi?! Persino l’incidente stradale che ho avuto lo scorso anno a Rimini, è niente rispetto a quel che provo per questa cosa. Almeno l’incidente è stata una paura momentanea, questa situazione invece è un’ansia che mi divora dentro ogni giorno!

Devo stare attenta a come parlo, a cosa faccio, devo avere 100 occhi, 100 orecchie…tutto per tenere nascosto il suo losco!

Mi sento sottomessa da questa stronza (perché meglio non posso chiamarla) che mi ritrovo dentro casa e io per colpa sua non voglio rimetterci. Mi capisce professoressa? Scusi se l’ho disturbata!

Quando, quest’estate, tornerò a Fabriano, le scriverò così magari ci incontreremo. Tanti saluti da Padova!

Buonanotte professoressa 🙂Continua a leggere Ho paura; mia madre tradisce mio padre ed io non so più cosa fare!

MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

mani“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno. Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

Ciao Gianluca…tutto bene?

Pronto per fare un salto in Purgatla_purificazioneorio? Giusto per capire che è meglio evitare di passarci, se possibile!

Sai cosa faccio? Per essere più chiara possibile andrò per punti, rispondendo a tutte le domande che in genere mi fanno quando vien fuori questo argomento.

Però prima ti voglio raccontare un aneddoto. Continua a leggere MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

2. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (seconda parte) L’inferno è la concreta e spaventosa possibilità del totale fallimento.

Come fosse morire 1 2006“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno (dei tempi dell’ITIS però). Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire). Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

Oberon-Studios-Inferno-68068Eccoci di nuovo a chiacchierare insieme. Gianluca!:)

Nella prima parte della mia risposta abbiamo parlato del Giudizio Particolare (e guarda che, nonostante sia una verità di fede, non tutti i cristiani lo conoscono ma lo scambiano per il Giudizio Universale); ora daremo un’occhiata all’Inferno.  

E’ stato Gesù stesso a consigliarci di farlo, perché ci rendessimo conto della spaventosa possibilità di essere per sempre lontani dall’Amore! Continua a leggere 2. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (seconda parte) L’inferno è la concreta e spaventosa possibilità del totale fallimento.

Vorrei spiegarti che la paura dell’abbandono fa fare cose assurde!

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“Salve prof, si ricorda quando in classe le ho detto che mi ero stufata di sentir parlare di Gesù? La motivazione c’è (io non parlo quasi mai a sproposito) e visto che questa sera sono di buon umore, le racconto come mai sono così s-fiduciosa su tutto ciò che mi circonda.

Quando sono nata mia madre (proprietaria del ristorante *** ******) e mio padre (un gran lavoratore per la ditta *********) lavoravano mattina e sera senza sosta per garantirmi una vita di felicità e senza problemi riguardanti i soldi. Così, crescendo con mia nonna e  mia zia, iniziai a vedere come figura materna non più mia madre ma mia nonna.

Piano piano, mi accorgevo anche che ero la prima ad entrare all’asilo e l’ultima ad uscire. Questo spezzava il cuore sia a mio padre che a mia madre, tanto che lei rinunciò al suo lavoro a tempo, pieno per occuparsi di me. Iniziò a lavorare solo quattro ore in una mensa e poi, il resto del giorno, lo spendeva per star con me.

Poi mia madre fu di nuovo incinta e io, a soli quattro anni, non capivo come mai aveva ricominciato ad essere assente. Iniziai di nuovo a trascorrere il tempo con la zia e la nonna.

Dopo aver avuto un aborto spontaneo, mia madre iniziò ad avere una malattia all’apparato genitale femminile: ancora per una volta non poteva stare con me a tempo pieno.

All’età di sette anni, continuavo a vivere dalla nonna; ma un giorno, di punto in bianco, si senti male. Corsa al Pronto Soccorso! Ricordo ancora le parole di mia zia: “Tranquilla stella, la nonna sta bene uscirà dall’ospedale tra pochi giorni”… ed infatti, dopo venti giorni mia nonna morì di un cancro fulminante, senza nemmeno avere il tempo di salutarmi o io di salutarla.

Ancora non avevo capito con chiarezza cosa stesse accadendo, ma da quel giorno tutto cambiò!

Mia madre impazzì e mio padre non poté fare nulla per fermarla, tanto che a undici anni mi mandarono in settimana bianca e, al mio ritorno, non avevo più la villa splendente dove avevo felicemente vissuto, ma due case e un fottuto foglio di carta che diceva che ogni fine settimana dovevo passarlo con mio padre.

Ora non le sto a spiegare tutti gli altri avvenimenti negativi che mi circondano perché dovrei davvero scrivere un libro; ma non mi va proprio di parlarne ora. Però sappia prof che se non ci credo è proprio perché tutto ciò che avevo di più bello mi è stato portato via in un attimo.

Non sono una persona fragile, non piango facilmente, ma quando si tratta di ricordare a volte mi blocco e smetto di parlare.

Tutto questo per farle capire che non sono solo “la ragazza dal sorriso e dalla battuta facile” ma sono “la ragazza che ha imparato a sorridere e a fare battute per far felici gli altri”. Continua a leggere Vorrei spiegarti che la paura dell’abbandono fa fare cose assurde!

Un furto sull’autobus, nessuno fa nulla e io che faccio la denuncia, ci rimetto: è normale?

Soli“Cri, ti scrivo per uno sfogo. Come si fa ancora a vedere il buono nelle persone? Vedo tutti i generi di notizie di cattiverie e ogni motivo è buono per aggredire e demolire. Nella città dove vivo ora, mi è successo di assistere a un furto in autobus ed essere solo contro tre ragazzi stranieri che già avevano alzato le mani contro qualcuno…dopo l’arrivo della polizia mi è stato solo detto che, anche se ero li e li avevo visti, loro non potevano perquisirli…che non mi conveniva andare in commissariato per la troppa fila e, alla fine, mi è stato negato un passaggio per casa. Incredulo ho discusso con loro, finche non mi hanno scortato per un km a piedi, dopo diverse volte che ho ripetuto che era il loro dovere! Mi hanno detto che dovevo resistere ancora un anno…sigh. E nel pullman nessuno che ha fatto niente. Tutti a fare finta di niente, come se non fosse successo nulla…E ora penso a Fabriano e sento le notizie del pestaggio del ragazzo… Ma nessuno che si ribella, nessuno fa niente? Ma perché? Sono sempre i più buoni a “perdere”? Che tristezze…ma cosa possiamo fare? Sono sicuro che Dio ci aiuterà… nn mi ha mai lasciato solo (tu lo sai)…ma almeno noi dovremmo capire cosa fare… perchè pensare “tanto è così da sempre” non è da uomini. Sono triste.”  Continua a leggere Un furto sull’autobus, nessuno fa nulla e io che faccio la denuncia, ci rimetto: è normale?

Prof, io non sono una perla e sento di non valere niente

ansia-e-solitudine“Prof, non so bene come iniziare questa lettera perché non sono molto brava con le parole. Oggi la domanda che le ho fatto a scuola, non è nata dalla semplice curiosità suscitata da una bellissima lezione, ma da un susseguirsi di eventi che mi hanno portato a pensare che non possa nascere una perla dal vuoto.

Perché è così che mi sento io; vuota, senza niente di speciale.

Il mio essermi sentita usata dai “cosiddetti amici” mi ha resa fragile interiormente…

Ascoltare le parole dello psicologo che, a scuola, parlandoci della crisi, ci ha invitati a vedere nelle difficoltà un’opportunità per far emergere appieno le nostre capacità, mi ha distrutta, perché in me non vedo nessuna capacità particolare…

Ogni cosa, intorno a me, mi ricorda come io sia infelice, senza talenti o potenzialità. Come ciliegina sulla torta ieri sono stata bocciata per la seconda volta all’esame della patente e ho avuto un crollo. Sono scoppiata a piangere mentre, nella mia testa, si faceva avanti la convinzione di non essere neanche così intelligente come  voglio far credere agli altri e che le cose che sono riuscita a fare fino ad ora siano dovute ad una grande dose di fortuna.

L’intelligenza è l’unica cosa che più o meno sentivo mia, l’unica cosa che mi sembrava un pochino appropriata… ma senza nemmeno quella, cosa sono?

Questi pensieri ne hanno portati tanti altri, come per esempio il fatto che io non serva a niente e che sia inutile. Non voglio deludere le persone e se l’intelligenza era l’unico dono che sentivo di avere, adesso cosa mi resta?

Non mi sembra di essere coraggiosa, simpatica, dolce o generosa e, guardandomi  in giro, riesco solo a vedere come gli altri siamo migliori di me. Sembra che a tutti venga naturale essere delle persone stupende. La sua lezione di oggi è caduta proprio alla perfezione. 

Questa non è la prima volta che mi sento così; mi era capitata la stessa cosa circa un anno fa.  In quel frangente l’unica cosa che è riuscita a risollevarmi è stato un libro meraviglioso.

Era come se l’autore avesse preso i miei pensieri e li avesse scritti in un modo così semplice e perfetto. Mi ritrovavo nei pensieri, nei dialoghi e in tutte le pagine del libro. Il titolo del libro era: “Bianca come il latte Rossa come il sangue”.

So che i problemi più importanti sono altri … e che non dovrei sentirmi così con i miei due genitori fantastici che fanno mille sacrifici per me e mi amano…so che le mie amiche ci sono per me più di quanto meriti…  ma non posso fare a meno di sentirmi come se fossi il nulla; come se fossi Bianca.

Quindi le faccio questa domanda prof: “Come fa a nascere una perla, se dentro sei vuota?

P.S.scusi per i vari errori, ma l’ho scritto di getto, altrimenti non credo che avrei trovato il coraggio” Continua a leggere Prof, io non sono una perla e sento di non valere niente

Quando l’amore fa rima con oppressione

abbraccio-“Salve prof, ho una domanda da farle: cosa significa “stare appresso ad una persona?”

Se in un pomeriggio qualsiasi, un’alunna ti scrive su WhatsApp questa frase, la prima cosa che ti viene in mente è: “Ed ora questa domanda da dove salta fuori?”. Perché “qualcosa” o “qualcuno” l’ha sicuramente provocata.

Cara Lorena, a noi due!

Di per sé, questa frase indica principalmente la volontà di stare vicino ad una persona. Il problema è: “COME” si sta vicino ad una persona, perché dallo “stile” del gesto si capisce il suo “significato“.

“Stare appresso” può significare affetto e vicinanza come oppressione e condizionamento.

Ogni sentimento può diventare il rovescio di se stesso. Ricordatelo!

Ogni cosa buona può essere trasformata in cattiva: è il potere che abbiamo in mano, per tutta la vita.   Continua a leggere Quando l’amore fa rima con oppressione

La ferita delle persone non amate

156458_478557088865131_220300688_n“Prof, una provocazione: come si può servire il prossimo quando si ricevono solo calci nel didietro dal cosiddetto “prossimo”? 

Caro Marco, l’esperimento che ti sto per descrivere è stato fatto realmente ad Amsterdam. Ad un gruppo di studenti hanno fatto ascoltare i giudizi che delle persone avevano espresso su di loro, guardando fotografie che li ritraevano.

Il cuore di chi riceveva giudizi negativi o veniva rifiutato, saltava letteralmente un battito.

In altre parole: il cuore umano si ferma e perde colpi di fronte al senso di rifiuto e rigetto sociale.  Continua a leggere La ferita delle persone non amate

Garibaldi e i Fratelli Musulmani

20130818_163420Ogni volta che vengo a Citerna, cerco di immaginare
Garibaldi ed Anita dormire insieme in questo bellissimo luogo dell’Umbria settentrionale, a due passi da Arezzo.

Così anche ieri, di fronte ad un’immagine di Garibaldi trovata nel centro di Citerna, riflettevo su Garibaldi, potente icona laica del Risargimento.

Già: lo stato laico. Ci credo talmente tanto al rispetto della laicità dello Stato, che anche a scuola, mi trovo profondamente a disagio quando si propone
agli studenti qualche momento di preghiera (con la partecipazione libera, si intende).
Guardo Garibaldi su questo muro di Citerna e penso: “Giuseppe, lo sai che Gesù Cristo aveva intuito perfettamente che mischiare religione e Stato non va bene!”
Gli faccio l’occhietto e ripenso a Gesù Cristo che è il primo a formulare il
concetto di laicità quando afferma: Date a Cesare quello che è di Cesare
e a Dio quello che è di Dio”.
Gesù è il primo a distinguere il potere religioso da quello politico.
Prima dell’avvento del cristianesimo infatti, in tutte le società arcaiche
vigeva un sistema teocratico: il capo politico era anche il capo religioso.
Con Gesù tutto cambia.

Mentre riflettevo su questa opportuna distinzione propostaci da Gesù (frase che
meriterebbe una ben più approfondita riflessione), mi arriva sul mio cellulare
un aggiornamento su ciò che sta succedendo in Egitto con i mitici Fratelli
Musulmani.
Già: Continua a leggere Garibaldi e i Fratelli Musulmani

Mannaggia al diavoletto che c’ha fatto litigà; pace, pace e libertà!

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Stamattina Filippo urla: “Ziaaa!!! Andiamo di sotto e mettiamo “Giro girotondo” al computer, così lo balliamo insieme!”

Margherita, che non vuole essere da meno, grida: “Nooo!!! Mettiamo “Alla fiera dell’est” e la cantiamo insieme!” 

E mentre i due personaggi (di due e cinque anni ciascuno) litigano, intervengo sorridendo, con l’ottimismo di chi è certo che porterà la pace: “Tranquilli! Metteremo sia “Girogirotondo” che “La fiera dell’est”! Non litigate!” 

Filippo e Margherita, per un attimo, sembrano aver apprezzato l’iniziativa e mi guardano soddisfatti lanciandosi, l’un l’altro, occhiate furtive di vittoria.

Poi, mentre io cerco sul pc le due benedette canzoncine, ecco Margherita che ricomincia con una nuova idea: “Però, zia, metti per primo “Alla fiera dell’est!” 

Filippo alza le antenne ed urla: “Nooo!!! Prima metti “Girogirotondo!” 

“Nooo!!! Prima “Alla fiera dell’est! Ziaaaa!!! Ti prego!!” 

“Ziaa!!! Metti “Girogirotondo”! Daiii!!!” 

Io penso: “Per far andare d’accordo questi due ci vuole un miracolo!” Continua a leggere Mannaggia al diavoletto che c’ha fatto litigà; pace, pace e libertà!