Mannaggia al diavoletto che c’ha fatto litigà; pace, pace e libertà!

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Stamattina Filippo urla: “Ziaaa!!! Andiamo di sotto e mettiamo “Giro girotondo” al computer, così lo balliamo insieme!”

Margherita, che non vuole essere da meno, grida: “Nooo!!! Mettiamo “Alla fiera dell’est” e la cantiamo insieme!” 

E mentre i due personaggi (di due e cinque anni ciascuno) litigano, intervengo sorridendo, con l’ottimismo di chi è certo che porterà la pace: “Tranquilli! Metteremo sia “Girogirotondo” che “La fiera dell’est”! Non litigate!” 

Filippo e Margherita, per un attimo, sembrano aver apprezzato l’iniziativa e mi guardano soddisfatti lanciandosi, l’un l’altro, occhiate furtive di vittoria.

Poi, mentre io cerco sul pc le due benedette canzoncine, ecco Margherita che ricomincia con una nuova idea: “Però, zia, metti per primo “Alla fiera dell’est!” 

Filippo alza le antenne ed urla: “Nooo!!! Prima metti “Girogirotondo!” 

“Nooo!!! Prima “Alla fiera dell’est! Ziaaaa!!! Ti prego!!” 

“Ziaa!!! Metti “Girogirotondo”! Daiii!!!” 

Io penso: “Per far andare d’accordo questi due ci vuole un miracolo!”

Per far andare d’accordo l’intera umanità, ci vuole un altro immenso miracolo!

C’è da dire che Dio è l’unico che li sa fare.

E’ per questo che oggi, a livello planetario (chi vuole ed, ognuno, “come” vuole)  si sta pregando Dio perché ci doni la pace.

E’ chiaro, infatti, che Obama, pur parlando di pace, sta preparando un intervento armato dagli sviluppi imprevedibili (ma non aveva ricevuto il Nobel della Pace? )

E’ carino leggere che Putin invita i potenti del mondo ad ascoltare le parole del Papa, ma poi, contemporaneamente, ribadisce che, proprio perché è dalla parte della Siria, continuerà a mandare armi (non è commovente vedere la concretezza dell’altruismo, in politica?)

E’ bello sfogliare il documento finale del G20 di San Pietroburgo sulla questione siriana, dove si condannano le morti atroci di civili e bambini, ad opera di armi chimiche e si ribadisce che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU dovrà guidare una risposta internazionale …ma poi, contemporaneamente, si riconosce che il Consiglio di Sicurezza è “paralizzato”.

La domanda quindi è: chi ci porterà la pace? 

Ce la potrà portare solo Dio, dandoci la forza di fare la guerra. 

Perché “siamo” in guerra!

Ma è una guerra contro noi stessi, contro gli istinti egocentrici, la prepotenza e l’avidità profonda che ci portiamo dentro fin dai primi anni di vita.

Non so se capita anche a voi, ma io mi sento sempre un po’ (tanto!) ipocrita quando scrivo di pace mondiale mentre, contemporaneamente, manderei volentieri a quel paese alcune persone con cui sono costretta a relazionarmi.

Inutile che ci rigiriamo intorno, la realtà è questa: “parlare” contro la guerra è alla portata di tutti (con tanto di aforismi e frasi speciali per l’occasione), “portare” la pace nella quotidianità è uno sforzo titanico (almeno per me che alzerei il dito medio ad ogni automobilista che mi prende anche solo il parcheggio che avevo adocchiato prima di lui).

Allora stamattina, guardare Filippo e Margherita litigare per poter conquistare la supremazia della canzoncina del mattino, mi ha rasserenata e tranquillizzata.

Se siamo così fragili e deboli nella lotta contro il nostro “ego”, possiamo permetterci di presentarci di fronte a Dio e dirGli: “Lo vedi come siamo? Cinquantasette chili – almeno per me -di avidità egocentrica in movimento. Ma tu sei mio Padre e non mi abbandonerai su questo treno impazzito che contribuisco anche io a far correre. Aiutami! Aiutaci!”

Il digiuno, senza la preghiera ed un cuore umile, non conta niente (lo sappiamo bene tutti).

La preghiera è un’arma più potente dell’atomica perché ci mette in connessione con la misericordia di Dio: forza rigenerante.

Abbiamo bisogno ogni giorno di essere rinvigoriti con una sostanza stupefacente che dà la forza vitale: lo Spirito di Dio.

Solo lo Spirito di Dio ci rinnoverà e ci renderà capaci di capire le ultime parole di Gesù:

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. … Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco». 

Quando eravamo piccoli, per far pace dicevamo insieme “Mannaggia al diavoletto che c’ha fatto litiga’; pace, pace e libertà”. 

Ora che siamo grandi possiamo continuare a dire (e in questa giornata più che mai!”):

“Signore, siamo tutti deboli e fragili, siamo impauriti e prepotenti, siamo malati nello spirito e, spesso, incapaci di opporci al principe di questo mondo. Ma siamo anche tuoi figli. Non ci abbandonare al male e salvaci tutti  insieme!”

 

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