Ricordate il post in cui chiedevo di aiutare una neonata ed una mamma in difficoltà? Ecco cosa è successo…

Il suo viso sorridente brilla di spontaneità quando arriva al cancello di casa mia con uno scatolone straripante di vestitini per bambini.

E poi, dopo il suo viso, ne è arrivato un altro ed un altro ancora…fino a perderne il conto. Sono giovani mamme che si sono date da fare, in poche ore, per condividere i vestitini dei loro piccoli, con un’altra madre che resterà per loro una semplice sconosciuta.

Dopo queste giovani mamme, sono arrivate altre donne, di ogni età e situazione personale, ma con lo stesso unico intento: aiutare una creatura nata in pieno luglio ad avere tutto l’occorrente per sentirsi abbracciata e protetta come merita.

Poi sono giunte tante telefonate da amiche ed amici al dentro dei meccanismi degli aiuti sociali, per farmi capire come non fermarsi al “pesce momentaneo ma giungere a dare una canna da pesca alla famiglia in difficoltà.

Infine tantissime altre persone mi hanno contattata per mandarmi pacchi ed aiuti di ogni tipo per questa nascita arrivata in mezzo a tante difficoltà.

Tutto è iniziato con un post che ho messo nel mio profilo Facebook pochi giorni fa. Un SOS preciso: una mamma con una bimba di un anno ed un’altra piccola di pochi giorni, era in seria difficoltà. Pieno agosto. Piena solitudine. Perché era in difficoltà con due bimbe piccole? Non lo posso spiegare bene e pubblicamente, per ovvi motivi di privacy. Però una cosa la posso dire: a volte la vita può cambiare da un momento all’altro ed il problema che l’anno prima sembrava appartenere ad altri mondi, l’anno dopo accade nel tuo.

Il lavoro, la coppia, la fede, la salute… tutto marcia sui binari del “giorno per giorno”.

Inutile preoccuparsi prima od inutile essere certi dei nostri “farò”. Entrambi gli estremi sono fuori luogo per la vita umana.

La cosa che più mi ha colpita in questa vicenda è stato vedere il cuore aperto di chi avrebbe avuto tutti i motivi per fermarsi e fare due conti prima di regalare (tempo, affetto, cose e denaro) ad altri.

Di solito le persone più generose sono quelle che hanno meno da dare. L’ho imparato per esperienza personale a dodici anni, quando consegnavo i giornali a domicilio. Le mance migliori venivano dalla gente più povera” scriveva Keith Haring.

Ed è vero. Se, per esempio, hai bisogno del tempo di qualcuno per un aiuto, stai pur sicuro che te lo regalerà chi ne ha fin troppo poco per sé stesso. I più poveri (ed avrete capito che non sto parlando solo di una povertà economica) hanno spesso la mano più aperta per dare.

Le frasi belle che ho sentito in questi giorni sono state tante. Ne scrivo un po’, ma voi abbinatele tutte ad un sorriso. Perché così è stato.

“È tutto il corredino del mio bimbo nato pochi mesi fa; ma è meglio che stia addosso ad un altro bambino che chiuso nel mio armadio, no?!”

“Io dico sempre che la destra non deve sapere quel che fa la sinistra; mi sembra una buona regola”

“Pensa Cri che questo vestitino lo avevo comprato per un’altra bambina nata nel luglio di tre anni fa. Poi per vari motivi non lo avevo più potuto consegnare e lo avevo lasciato nell’armadio, impacchettato col bellissimo fiocco del negoziante, per consegnarlo qualora si fosse presentata un’altra occasione. Ed eccola qui l’occasione!”

“Io abito a centinaia di chilometri da Fabriano, ma potrei mandarle un pacco… posso? Ho una farmacia e potrei mandare prodotti per bambini”

“Io in questo periodo non ho tante disponibilità economiche, però posso farle un piccolo bonifico con la cifra che riesco a raggiungere, chiedendo anche in giro”

“Cri, sono al mare in vacanza, ma ho letto il tuo post. Volevo dirti che posso darti nomi e telefoni delle persone che lavorano in comune per aiutare le famiglie in grave difficoltà. Non è che abbiamo chissà quali cifre, però ci sono delle possibilità di aiuto, entro certe situazioni standard. Ora ti spiego…”

“Ciao Cristina, ma i vestiti celesti possono andar bene lo stesso anche se si tratta di una bambina?”

“Ciao Cri, volevo dirti che noi ci siamo per dare una mano! La nostra associazione aiuta per quel che può, proprio le famiglie in difficoltà”

“Buongiorno Cristina, noi non ci conosciamo di persona, però ho letto il suo post nella bacheca di Facebook. Vorrei aiutare ma ci tengo che nessuno sappia dei soldi che le darò. Anzi: vorrei continuare a dare una mano a questa famiglia, se possibile. Sempre mantenendo l’anonimato”

Di generosità in generosità, alla bambina di poche settimane ed alla sua sorellina di un anno, sono arrivati vestitini, pannolini e tutto quel che vedete fotografato.

Ma la cosa più bella l’ho vista il giorno in cui i vestiti sono stati caricati sull’automobile che li avrebbe portati a destinazione.

L’auto era ridotta male ma la donna che ne è uscita aveva un modo di fare energico e positivo. Si è messa a ridere di meraviglia nel vedere tutta quella strenna fuori stagione. Non le pareva vero di poter portare quei “pensierini” a destinazione e, mentre caricava tutto, qualcosa mi ha raccontato. Lei sta aiutando questa famiglia da alcuni mesi. La macchina ridotta ai minimi termini con cui era arrivata, gliel’avevano prestata. Lei non ha un lavoro fisso da anni. Gravissimi problemi di salute l’hanno portata ad un passo dalla morte ed ora molti “divieti di sopravvivenza” non l’aiutano certo nella sua ricerca di un lavoro stabile.

Ma lei, grintosa ed allegra, mentre caricava sull’auto anche le cose più pesanti, strapiena di sudore e fatica, mi diceva: “Io so quello che significa non avere aiuti per andare avanti. Sentirsi soli come un cane. Allora io, se posso, do una mano”. Sono le 14.00 ed i 40 gradi non l’avevano scoraggiata.

Le chiedo: Una mia ex alunna che è appena diventata mamma, si chiedeva se possono andar bene i vestitini celesti del suo bimbo. Che dice?”

Quel ciclone umano mi guarda ironica e mi travolge con la sua concretezza: “Celesti? Se possono andar bene vestiti celesti per una bambina??? Ma questa famiglia non ha niente, figuriamoci se si fanno problemi per il colore!” e ride divertita all’idea che qualcuno possa appioppare alla povertà problemi irrisori.

Poi si fa seria e mi dice: “Io ho provato a chiedere un po’ in giro in questi giorni. Ma sa cosa mi hanno consegnato? Vestitini bucati, altri macchiati di varechina…cose impresentabili. Per fortuna ora queste cose! Grazie!!!”

Io rigiro il grazie a tutti!

Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.” (dal vangelo di Matteo 6, 3-4)

“Non puoi vivere una giornata perfetta fino a quando non hai fatto qualcosa per qualcuno che non ti può ripagare.” (John Bunyan)

 

 

P.S. La provvidenza crea provvidenza! Sempre. È una legge scritta in tutte le storie di buona volontà. Chi vuole, può andare a leggersi questa esperienza concretissima ed attuale. http://www.cavalieridellaluce.net/servizi-sociali/2015/06/24/storie-di-provvidenza-lesperienza-dellequipe-micors-di-sassuolo/

 

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