Scommettiamo che il caso non esiste?

IMG-20140808-WA0000Prof ma lei che ha più esperienza di me sulla vita mi può spiegare una cosa?!??

Perché quando pensiamo di essere arrivati a qualcosa poi cambia sempre tutto… cioè ogni volta che ci si convince di aver raggiunto un traguardo poi non è così?!?!?”

 

untitled Caro Gianluca, sei in buona compagnia. Anche Linus ha i tuoi stessi dubbi. In una vignetta dice Quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande”

E pure il grande John Lennon ha scritto La vita é quello che ti succede mentre sei impegnato a fare altri programmi (“Life is what happens to you while you’re busy making other plans” da “Beautiful Boy – Darling Boy -“, settimo brano dell’album “Double Fantasy”). Pensa che la canzone fu scritta nell’estate 1980, pubblicata il 17 novembre e Lennon fu ucciso tre settimane dopo, l’8 dicembre.

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Ci sarebbe da arrendersi in partenza, quindi, riguardo ad ogni tentativo di risposta.

Invece, ogni volta che mi è capitato di ritrovarmi ad est invece che ad ovest, ho caparbiamente cercato di non arrendermi all’idea di essere vittima di un destino cieco, sballottata qua e là, ora dalla fortuna, ora dalla sfortuna.

 

 

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Piuttosto mi sono convinta che il nostro percorso sulla terra ha un grande e nobile obiettivo: farci crescere tutti, spiritualmente.   

Ogni avvenimento ha un perché, ogni caduta è un’occasione per imparare a rialzarsi e ogni vento contrario è una spinta per volare ancora più in alto.

 

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Potremmo dire che la vita è, per il dieci per cento, ciò che ci accade e, per il novanta per cento, come reagiamo.

Ma io ci ho messo un sacco di anni per capirlo.

E’ stato faticoso alzare lo sguardo (nonostante tutto) e concentrarmi sulle stelle invece che sui miei piedi.

Che lotta quotidiana. Continua a leggere Scommettiamo che il caso non esiste?

L’immacolata Concezione dal punto di vista dell’angelo

zeffirelli_06 Non so se vi ricordate la scena dell’annunciazione nel film Gesù di Nazareth di Zeffirelli.

Due minuti e ventotto secondi di puro incantevole mistero.

C’è il sottofondo del frinire delle cicale, la luce della luna che illumina Maria, un ululato in lontananza, l’abbaiare dei cani e questa ragazza ebrea che spalanca improvvisamente gli occhi, intuendo una presenza.

Nel bel mezzo della notte la Madonna è svegliata da una piccola finestra in alto che, inspiegabilmente, si apre ed inizia a sbattere.

untitledPiano, con circospezione, si gira lentamente verso la finestra.

Strisciando quasi per terra e fissando la finestra, cerca di allontanarsi il più possibile da essa.

Fuori, gli animali continuano a fare uno strano concerto di sottofondo.

Sembra che anche loro siano agitati ed avvertono una presenza misteriosa.

E poi ecco che arriva: è la paura.

Negli occhi di Maria si legge la paura.

untitledCon uno scatto felino si alza in piedi e corre verso il muro, nel lato opposto alla finestra, senza distogliere lo sguardo da quella luce che entra.

Vede qualcosa che il regista non fa vedere.

In quella scena anche noi vediamo tutto, attraverso gli occhi di Maria.

madonna con bambino 3Esattamente come quando leggiamo l’annunciazione nel vangelo: sappiamo tutto attraverso le parole di Maria, l’unica testimone di quella “benedetta” sera.

“Ma chi sei tu? Cosa vuoi?” mormora Maria con la voce affannata dalla paura.

Siamo abituati così tanto alle nostre tranquille (ed anche un po’ infantili) immagini angeliche con ali e tuniche bianche, che non ci viene in mente che potremmo avere paura di fronte alla loro potenza sfolgorante. Continua a leggere L’immacolata Concezione dal punto di vista dell’angelo

A tutti i frammenti, a tutti gli atomi di Maria sparsi nel mondo che hanno nome donna…

untitledSto cercando parcheggio avanti al supermercato e penso: ma Dio, è proprio qui, accanto a me?

Anche ora che sto guardando nervosamente l’orologio perché sono in pericoloso ritardo rispetto alla mia tabella di marcia?

Anche quando, tra gli scaffali, sceglierò l’offerta più conveniente?

E pure quando sarò alla cassa, alla ricerca della tessera fedeltà per la raccolta punti?

E anche quando devo prendere decisioni ben più importanti che non la scelta del prosciutto crudo da acquistare, posso contare su di Lui? madonna con bambino 3

E mi protegge pure quando ho la paura che bussa così forte nella mia mente che le parole del salmo anche se andassi per una valle oscura non temerò alcun male mi sembrano irreali?

E anche quando…?

Penso a tutto questo stamattina, vigilia della festa dell’Immacolata. Improvvisamente collego i miei dubbi e le mie domande, ad un ricordo. Ero nella cattedrale della mia città ed il sacerdote che era venuto a Fabriano per predicare durante la Novena della Madonna del Buon Gesù (festa molto sentita nella mia città) mi aveva detto: “Vedo che lei ha tante amiche. Perché non si fa amica anche Maria? Le parli come si parla ad un’amica. Le chieda consiglio, coraggio, amicizia…”.

la-vergine-e-giovanni-paolo-iiChiedere l’amicizia a Maria.

Certo non è facile come su facebook. Però chi, meglio di lei, può farmi capire che Dio ci è sempre vicino?

Che la dicotomia tra sacro e profano è un’autolimitazione che ci siamo creati noi umani.

Che nulla è profano in sé, e nulla è sacro in sé.

Che la sacralità non può essere presa in ostaggio da nessuna religione, perché è dappertutto. Anche al supermercato.

Che ogni donna è un po’ Maria e che Lei è un po’ in tutte noi. Continua a leggere A tutti i frammenti, a tutti gli atomi di Maria sparsi nel mondo che hanno nome donna…

Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne, senza baciarne l’anima.

Skype_Facebook_manager_truffa_ricatto_sesso_foto_hot_sexting“Prof, lei non può immaginare quel che fanno!” 

Le ragazze più grandi della scuola sono intorno alla mia cattedra e mentre stiamo aspettando che il resto della classe arrivi, mi raccontano le ultime novità del mondo pre-adolescenziale. Feste con freni inibitori annullati; sesso fatto con generosità a destra e a manca e, come ciliegina sulla torta, una ragazzina che ha spedito alcune sue foto nuda al suo ex ragazzo, nell’illusione di riconquistarlo. Ciliegina sulla torta: il ragazzo ha poi deciso di condividere questa inaspettata sorpresa con i suoi amici. Potete facilmente immaginare il seguito.

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Una studentessa mi ha detto: “Io sul pullman gliel’ho detto chiaro e tondo a quello che mi stava dietro – No! Non mi passare il tuo cellulare che quelle foto non le voglio vedereee!” ed ha aggiunto “Ma si può, prof?”

 

 

 

277-8303Un’altra alunna scuote la testa sconsolata e mi dice: “Ma le vede le foto che si postano su facebook? Ogni cosa che si fa col ragazzo bisogna farlo sapere a tutti…io, boh.”

Io le ascolto e penso: “Ma come siamo arrivati a mettere in vetrina la sfera sessuale? “Quando” e “come” è iniziata questa gara per vincere la medaglia del miglior esibizionista?”

Me lo chiedo tante volte.

 

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Me lo chiedo, per esempio, ogni volta che vedo in rete ragazzi/e che postano selfie in cui si baciano (sembra, appassionatamente) con il partner del momento.

Non sto parlando della coppia che si bacia teneramente, sorpresa furtivamente da un fotografo intenerito da tale immagine di amore. No.

Sto parlando dell’istinto di apparire, baciando! Continua a leggere Dio mio, spiegami amore come si fa ad amare la carne, senza baciarne l’anima.

“Un giorno, io lo so, mi raccoglierai” (Marc Chagall)

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Allora per domani sera è tutto ok? Farai il Figliol Prodigo?”

“Certo! Spiegheremo quello di Chagall; è troppo bello.”

 

 

 

 

 

466171_imagnoChagall: ho iniziato ad amarlo un po’ di anni fa, solo dopo aver conosciuto la sua vita.

I suoi quadri fatti di sogni e realtà, di colori ed emozioni, non sono semplicissimi da comprendere con la testa, ma con il cuore, sì.

“Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà; se invece uso la testa sarà molto difficile” diceva Chagall.

E di cuore ce ne ha messo tanto, quando ha dipinto Il figliol prodigo.

 

E’ il 1975 ed il pittore bielorusso ha ottantotto anni. Nella sua lunga vita ne ha passate tante. Era Marc-Chagall_0solito dire: “Io sono nato morto”  quando, ricordando le sue origini ebraiche, raccontava la sua nascita avvenuta nello stesso giorno in cui il suo villaggio era stato attaccato dai cosacchi durante un pogrom. Era il 7 luglio 1887 e la sinagoga di Vitebsk veniva data alle fiamme.

Poi conobbe l’antisemitismo sovietico, il nazismo tedesco, l’esilio in Francia e negli Stati Uniti e lo strazio della morte della sua giovane ed amatissima moglie Bella.

 

Eppure la carrellata dei tanti momenti bui, non gli ha impedito di sentirsi, sempre e comunque, dentro quel misterioso abbraccio del figliol prodigo. Continua a leggere “Un giorno, io lo so, mi raccoglierai” (Marc Chagall)

L’ozono terapia mi ha ridato vita e forza

Apro gli occhi. E’ mattino ma non ho voglia di alzarmi e di iniziare a muovermi. Tutto è diventato faticoso. Mi sento debole e tutto il mio corpo è come se fosse indolenzito e dolorante. Non riesco a capire se quel dolore diffuso derivi dalle ossa o dalle articolazioni o dai muscoli…oppure da tutto un po’. So che quando mi alzo mi fanno male le caviglie, le ginocchia, le anche, le mani… e potrei continuare l’elenco.

Quello che sento è un dolore sopportabile, ma diffuso dappertutto. Un indolenzimento generale. Per riuscire ad abbassare una maniglia ed aprire la porta, devo aiutarmi con entrambe le mani. Per premere il tubetto del dentifricio stessa manovra: entrambe le mani. Da poche settimane, questi movimenti rallentati ed un po’ maldestri mi stanno schiacciando la quotidianità della vita.

E’ la fine di giugno e mai avrei pensato che l’estate del 2015 avrebbe messo la parola “stop” a tante cose normali che tutti facciamo con naturalezza.

Per esempio alzarmi dalla tavola (senza dovermi aiutare con entrambe le mani); fare le scale (senza sorreggermi nel corrimano); scendere e salire dall’auto (senza fare tante manovre); guardare le mie dita (senza avere l’impressione di avere dei salsicciotti gonfi al loro posto); chiudere ed aprire le mani (senza sentire quell’indolenzimento che mi impedisce il movimento); fare i primi passi del mattino con naturalezza (e non come se fossi un’ottantenne impacciata e rallentata); lavorare al pc senza problemi (e non con due cuscini sotto i gomiti per non sentire quel dolore) … e potrei continuare.

Eppure ricordo che a marzo non avevo questi problemi. Ero a Nizza con una ventina di studenti e se avessi avuto difficoltà nei movimenti, con quelle giornate strapiene di impegni me ne sarei sicuramente rammentata.

Rifletto…cerco di non allarmarmi ma vorrei capire…  penso allo stress…a qualche infiammazione…alla stanchezza per la mia vita troppo frenetica…ad una forma di artrosi che si sta affacciando…

Decido di andare dalla mia dottoressa. Appena mi vede sedere lentamente sulla sedia avanti a lei appoggiando le due mani sulla sua scrivania, proprio come fanno a volte le persone anziane per aiutare il movimento, mi guarda preoccupata e dice: “Cristina, ma che succede?” Continua a leggere L’ozono terapia mi ha ridato vita e forza

Dio, non farmi correre con i tacchi alti!

mad-05-09-2008-scoraggiamento-preview“Cara prof, secondo te sbaglio a chiedere l’aiuto di Gesù? Si insomma…cosa devo fare quando nonostante tutto mi scoraggio? Cri, sono una banderuola al vento. Immagina una persona che si sente convinta di una cosa ma che poi si comporta in un modo opposto a questa convinzione… E come se il mondo reale mi risucchiasse… così anche i miei buoni propositi vanno a farsi friggere nell’arco di un secondo … E sono anche lontana anni luce dall’amore per gli altri. Non sono insensibile nei confronti dei problemi degli altri, ma è come se mi riguardassero meno. Se potessi aiutare il mio bimbo, il mio papà o mia sorella … farei qualsiasi cosa… Ma per gli altri? Beh, rispondere a questa domanda mi fa un po’ vergognare e soprattutto mi fa pensare che ho ancora tantissima strada da fare per arrivare alla salvezza… E se tutto questo tempo davanti io non lo avessi? Scusami, sono come un fiume in piena e ti sommergo di punti interrogativi e riflessioni.”

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Carissima Sara, quando devo partecipare ad una cerimonia e devo indossare i tacchi alti, mi sento male; oramai non ci sono quasi più abituata. Eppure mi piacciono. Adoro quel corpo slanciato che i tacchi alti ti donano e quell’andatura elegante che, facilmente, ti portano ad avere.

 

 

piedi-gonfiMa poi, quando arriva la sera, stramaledico quei tacchi alti. I piedi mi fanno male, ogni passo che faccio è una fatica dolorosa e l’andatura elegante è sostituita da quell’incedere sbilenco dovuto al tentativo di soffrire il meno possibile ad ogni passo.

In queste circostanze pagherei oro pur di avere un paio di ciabatte e mettere a bagno i piedi.

Ecco Sara, pensavo a tutto questo quando leggevo la tua lettera. 

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A volte, per camminare con Dio ed arrivare alla vetta preparata da sempre per noi, ci mettiamo degli scomodissimi tacchi alti. E come se non bastasse, vorremmo anche correrci!    

 

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E’ naturale, quindi, che il nostro incedere diventi amaro e faticoso; ci scoraggiamo… cadiamo più facilmente… proviamo dolore… ci sentiamo inadeguati.

Pian piano, ci percepiamo come la grande delusione di Dio e, a quel punto, anche pregarlo diventa un difficile esercizio perché ce ne sentiamo indegni.

 

 

Volevamo fare la scalata con Lui, al meglio di noi stessi; belli, eleganti, con l’incedere deciso di chi vuol fare la Sua volontà, ed invece ci ritroviamo zoppicanti e con l’incedere sbilenco di chi prova troppo dolore nell’andare avanti. Continua a leggere Dio, non farmi correre con i tacchi alti!

C’è voglia di camminare insieme

Vignetta-nella-fortezza2Sono partita per Firenze con una valigia in mano ed un brutto sospetto nella mente. Aver assistito a svariati convegni mi ha insegnato che, troppo spesso siamo specializzati più a dire tante parole che non ad ascoltare la Parola.

E così il sospetto di andare a perdere del tempo, mi ha più che sfiorata.

 

0-5vieSono tornata con un fiorino in mano ed un entusiasmo inaspettato nel cuore.

La piccola moneta fiorentina ci è stata donata perché rappresenta l’umanesimo del grande splendore storico di Firenze: periodo di santi e di arte, con uno sviluppo economico che camminava insieme ad una straordinaria Firenzecrescita culturale, accompagnata da un’intensa azione caritativa.

E non è forse questo, il sogno che abbiamo un po’ tutti? Circondarci di cose belle; condurre una vita dignitosa grazie ad un lavoro; avere vicino dei santi per alzare meglio lo sguardo verso il Cielo ed aiutarci vicendevolmente per mettere all’angolo ogni povertà.

In questo 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze intitolato “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” di tutto questo si è parlato.

le-5-vie-Firenze-2015-colored-big-e1447289712739Ma allora?

Si è parlato come al solito.

Dunque, che differenze ci sono state rispetto ai Convegni precedenti?

Tante. Enormi.

Provo a dirne appena tre.

 

4-abitareTUTTI hanno preso la parola (partendo dai gruppi formati da dieci persone e facendo, man mano, arrivare proposte ed idee al referente principale, incaricato di farne la sintesi finale).

I GIOVANI hanno sul serio detto la loro (riuniti insieme in un tavolo, per avere la massima libertà di espressione)

L’INTERA ASSEMBLEA ha dialogato in diretta, di continuo, scambiandosi opinioni e non risparmiando critiche, attraverso l’App scaricata nei cellulari.

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Mai era successo che tutti potevano essere connessi, per parlare ed essere ascoltati.

Mai era successo che i documenti finali del convegno ecclesiale fossero davvero il risultato di idee donate da CIASCUNO (nessuno escluso).

 

3-educareIl Papa poi, ha detto parole così chiare che già dal giorno dopo, nessuno avrebbe più potuto ignorarle. Continua a leggere C’è voglia di camminare insieme

Un giorno faranno la guerra e nessuno vi parteciperà

saintdenis_parigi_attacco_2015_2016_356x237Dunque è questa la guerra…

Pian piano ci prepara, portandoci alla divisione ed alla paura

Poi, come se fosse naturale, ci fa danzare nervosamente con la rabbia e le nostre istintive reazioni

Prosegue, mettendoci in bocca frasi piene di superbia, che ci portano a giudicare tutto e tutti

fusillade-sparatorie-parigi-4Ed infine giunge alla sua vittoria finale; far entrare l’odio dalla porta principale della nostra anima.

Basta leggere le frasi che girano sui social ed è chiaro come sia facile cadere in questa trappola (d’altra parte, se non fosse facile, tante guerre le avremmo evitate).

Ora, come un tragico déjàvu facilmente prevedibile, i muri della divisione si ergeranno nei nostri cuori, lasciando fuori ciò che ci rende veramente uomini: la capacità di amare e riflettere bene.

CAPRO EMISSARIO

Ecco allora arrivare l’istintiva voglia di trovare il capro espiatorio. Chi lo troverà nella religione, chi nell’ignoranza, chi in poteri occulti e chi negli islamici in toto.

Dietro l’angolo, ecco approfittare del momento, la perenne voglia di dare  sentenze definitive… e le urla stanno già invadendo il mondo: “Togliamo di mezzo questa o quella cosa, quelli lì o quegli altri, e tutto sarà risolto!”

 

Ebbene: vinceranno questa guerra coloro che non si faranno cambiare l’anima; coloro che non si abbruttiranno con la presunzione che crede di capire tutto, con la rabbia che acceca, con la paura che divide, con l’ignoranza che insuperbisce. Continua a leggere Un giorno faranno la guerra e nessuno vi parteciperà

Dio c’è e, senza bisogno di un notaio, ha preparato un’eredità ricchissima per noi

Firenze-2015-Logo-LQto facendo la valigia e penso: “Io non sono la delegata più credibile per questo Convegno ecclesiale”.

Ho assistito a talmente tanti incontri, ho partecipato a così tanti meeting ed ho condiviso così tanti lavori di gruppo (sempre in ambito ecclesiale) che oramai ho come le antenne alte verso il pericolo maggiore di queste esperienze: dire tante parole, dimenticandoci che noi dovremmo ascoltare “la Parola” e fidarci.

CasalAlpinistasEntardecer_234Di per sé la vita, infatti, sarebbe molto semplice (almeno così la vedo io, forse un po’ ingenuamente): volerci bene e sorreggerci a vicenda per arrivare, uniti, in Paradiso.

Però, si sa come vanno le cose. Un po’ la vita è complicata, un po’ ce la complichiamo noi ed il 002_14_10_18_misericordia_470risultato è questo: una marea di documenti ecclesiali che parlano, parlano, parlano…mentre io ho l’impressione che la gente abbia tanto bisogno di carezze, misericordia ed incoraggiamenti.

Un po’ quello che faceva Gesù, insomma.

Ma oggi, primo giorno, c’è stato un momento della giornata in cui l’emozione mi ha travolta (e chi mi conosce sa che non piango nemmeno ai matrimoni!).

10984604_1032516916813102_4295037208368239259_nEravamo in processione e stavamo entrando nel battistero per poi uscire da lì ed accedere in Duomo. Detta così, potrebbe sembrare niente di più della descrizione di un itinerario.

Invece è stato in quel momento, proprio in quei primi passi all’interno del Battistero, che un’emozione grande mi ha travolta. Sui nostri passi silenziosi ha echeggiato una voce che proclamava il cap. 21 del libro dell’Apocalisse: Continua a leggere Dio c’è e, senza bisogno di un notaio, ha preparato un’eredità ricchissima per noi