« Ben venga, mia sorella morte!»

GiottoMorteSanFrancescoSabato 3 ottobre 1226.

Sabato 3 ottobre 2020.

Inginocchiamoci davanti a fratello Francesco, morente.

 

66Andiamo in quell’oscura capanna nel mezzo del bosco, semplice infermeria della Porziuncola, a pochi passi dalla cappella dedicata a santa Maria, che egli stesso aveva riparato con le sue proprie mani. Ascoltiamo gli ultimi battiti del suo cuore, le sue ultime parole, e lasciamoci andare alla commozione.  

 

 

Che donna povertà entri e sorella terra mi accolga!

sorella_morte“Leone, Masseo, Angelo e Ruffino, avvicinatevi e toglietemi tutti i vestiti”

I quattro frati erano tentennanti, preoccupati. Forse la febbre alta lo portava al delirio? Ma Francesco aggiunse: Compagni di tante battaglie, non abbiate timore. Il Padre mi ha buttato nudo nel mondo e nudo voglio tornare tra le sue braccia. Voglio morire  nudo come il mio Signore Gesù Cristo. Voglio morire tra le braccia di donna povertà e nel seno di madre terra, mia sorella. Spogliatemi dunque di tutti i vestiti”

I quattro amici obbedirono e, man mano che toglievano i poveri indumenti, le lacrime sgorgavano copiose. Anche Ruffino non riusciva più a trattenersi. Il corpo di Francesco era gonfio, paonazzo, martoriato dalle tante penitenze e malattie. Con la mano sinistra cercava di nascondere un po’ la piaga del costato.

Francesco continuò: E ora mettetemi nudo sopra la nuda terra

Morte-di-San-FrancescoSfinito da quella malattia così grave… si fece deporre nudo sulla terra nuda, per essere preparato in quell’ora estrema, in cui il nemico avrebbe potuto ancora sfogare la sua ira, a lottare nudo con un avversario nudo. In realtà aspettava intrepido il trionfo e con le mani unite stringeva la corona di giustizia. Posto così in terra, e spogliato della veste di sacco, alzò, come sempre il volto al cielo e, tutto fisso con lo sguardo a quella gloria, coprì con la mano sinistra la ferita del lato destro, perché non si vedesse. Poi disse ai frati: «Io ho fatto il mio dovere; quanto spetta a voi, ve lo insegni Cristo!» (Tommaso da Celano, “Vita seconda di san Francesco d’Assisi”)

I compagni, al sentire quelle parole, proruppero in un pianto dirotto. I loro singhiozzi li facevano somigliare a bambini disperati. Continua a leggere « Ben venga, mia sorella morte!»

Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Sindone-tridimensionale“Buongiorno prof, ieri sera mi sono collegata al tuo blog e ho trovato la nuova riflessione riguardante la Sacra Sindone. Dopo averla letta sono andata a nanna e prima di addormentarmi mi è venuta in mente questa cosa: E se fossimo noi la sindone?

Non mi prendere per pazza ti prego… 

Ho pensato che se con il nostro amore lasciamo che Gesù risorga dentro di noi, forse LUI risorgendo potrebbe lasciare su di noi un’impronta…. Certo, non diventeremo mai come LUI, ma forse gli altri guardandoci potrebbero scorgere in noi un po’ di quello che è Lui…

Sicuramente sono ancora nel buio Cri, ma non ho smesso di camminare…
Un abbraccio!”

sindoneGabriella, sai qual è la cosa che più mi affascina della sindone? La luce. Quella luce piena di energia che ha portato “fuori” dal lenzuolo di morte, l’uomo che vi era stato deposto.

Un’esplosione di luce, dicono gli scienziati; quelle persone, cioè, che vivono sulla propria pelle quel che diceva Giovanni Paolo II La sindone è una provocazione per la nostra intelligenza”.

Gli studiosi, in questi ultimi anni, hanno affrontato la madre di tutte le curiosità: Come si è formata quell’immagine?”

xadinolfi_20150319082015979_jpg_pagespeed_ic_UZa6RAn_frIl prof. Aaron Upinsky, dello STURP, ha detto: Uno dei più grandi misteri della Sindone è come il cadavere, staccandosi dal tessuto, non lo abbia toccato. Egli è volato via senza alterarne minimamente le fibre, senza strapparle e senza modificare le macchie di sangue già esistenti… Un cadavere coperto di piaghe non potrebbe mai essere portato via dal lenzuolo senza alterarlo e senza lasciare tracce. Questo è un fatto decisivo e non contestato da nessuna scienza. Si spiega unicamente per la ‘dematerializzazione’ del corpo, che vola via dal lenzuolo non essendo più soggetto alle leggi della natura. Orbene, è proprio questo che i cristiani chiamano ‘Risurrezione’”.

Praticamente il cadavere si è come vaporizzato, emettendo una radiazione che avrebbe plasmato l’impronta. Ed è molto probabile che, al momento di produrre questa radiazione, il corpo fosse in levitazione.

La radiazione…la luce…l’energia…che cosa sarà stato mai?! Continua a leggere Da ogni crepa dell’anima, la Luce entra!

Giorno e notte, Dio ci abbraccia.

6168321-lgCara Prof… mio nonno sta male. E’ ancora giovane per andarsene e in questo periodo e cambiato tanto; è dimagrito un sacco ed il colore della sua pelle è diverso.

Alcuni medici hanno detto “Arriverà massimo a 3 o 6 mesi di vita”.

A raccontarmi tutto è stata mia madre e piangere davanti a lei è stato bruttissimo. Farmi vedere debole è stato stranissimo perché so che lei ci sta male, e io non voglio.

Certe volte mi sono chiesta: “Ma se Dio è la vita, perché ce la toglie?”

Poi però ho pensato che non è colpa sua… che lui veglia sempre su di noi ma, magari, qualche volta gli sfugge quello che potrebbe succedere in futuro.

Ho perso due dei miei amici in passato e la depressione aveva preso il sopravvento in me. Mi ero ripromessa che non sarei mai più entrata in un cimitero dopo la loro morte, ma non è stato così. Sono li quasi tutti i giorni e ancora mi porto dentro quel dolore.

Penso sempre a come sarà la vita senza mio nonno.

Sapere che, prima o poi, ricadrò in quel buco nero, mi spaventa sempre di più. Ricominciare a chiudermi dentro casa, star sempre a piangere senza motivo, pensar sempre a cose negative… mi spaventa.

Sentire tua madre che dice ” Se non esci ti porto da uno psicologo” ed essere criticata ogni giorno, è bruttissimo.

Ho paura di cosa sia la morte e degli effetti che provocherà sulle persone ma, soprattutto, su di me.

Che accadrà quando entrerò in casa e non ci sarà più lui a dirmi “Ciao bellissima nipotina”?

Come mi sentirò vedendo mia nonna guardare il vuoto?

Come sarà vedere lui, in una fotografia, invece di vederlo con i miei occhi.

Non penso di reggere la botta anche questa volta perchè ogni giorno, ogni santo giorno, piango senza che nessuno lo sappia.

Quindi mi chiedo, dove è Dio? Lui dov’è quando io ne ho bisogno? Quando io ho bisogno di forza e di credere in Qualcuno, Lui dov’è?

Sembra che Lui non ci sia mai stato per me, anche se so che è sempre vicino a me. Ho l’impressione che Dio non ci sia mai… perché sto male tutti i giorni e non ho mai sentito quella sensazione di felicità.

Grazie mille per avermi ascoltata prof!

Carissima Marta, mi spiace tanto che tu stia così male. A scuola sei sempre 10463493031180sorridente e credo che nessuno immagini il tuo “dietro le quinte”.

Tu hai il dubbio dei dubbi: Dov’è Dio quando io sto male?”

Tutti ci dicono che Dio ci è vicino, ma non sentirLo è davvero disarmante. Chi ci darà le armi giuste per combattere la tristezza, la sensazione di vuoto, il senso d’abbandono che ci divora il cuore?

Dove potremo rifugiarci dal dolore che sembra ci insegua sempre?

Dove sei Dio?

Se ci sei, batti un colpo!  Continua a leggere Giorno e notte, Dio ci abbraccia.

La mia mamma mi è vicina, la sento.

occhi20uomoE’ appena iniziata la ricreazione ed io mi dirigo nell’aula dove dovrò tenere la lezione successiva. Entro e vedo Michele sul suo banco, da solo. Mi saluta sorridente. In aula non c’è nessuno ed è strano che lui sia rimasto in classe: in genere lo vedo sempre in mezzo alla mischia.

Così mi avvicino, mi metto seduta vicino a lui e chiedo: “Come va? Come stai?”

Lui sorride un po’ malinconico mentre mi risponde il suo “bene”.un-soffione

A Michele è morta la mamma un po’ di tempo fa e, nonostante siano passati alcuni (pochi) anni, la nostalgia e la mancanza sono due compagne di viaggio che non lo abbandonano mai.

Una mia amica a cui è morta la madre poco tempo fa, mi ha detto: “Mi avevano avvertita che quando ti muore un genitore ti senti solo al mondo, ma non credevo che 4cd3facd3e15a31eaf0d7c704_0fosse così vero. Quando un genitore se ne va, con lui se ne vanno anche le tue radici più forti e ti senti davvero solo al mondo. Anche se hai cinquant’anni, dei figli, tanti amici… ti senti solo”

Non oso immaginare, quindi, cosa possa provare un adolescente a cui è venuta a mancare la radice portante della sua vita.

 

Michele mi guarda e continua: Continua a leggere La mia mamma mi è vicina, la sento.

Si può dire morte senza paura; il cielo è ovunque!

un-soffioneMi chiamo Emanuele, ho 21 anni e da un po’ di tempo sto pensando alla morte e a quello che c’è dopo.

Non so perché ma in questi giorni ho iniziato ad avere paura della morte. Sono uno studente universitario, frequento un gruppo giovani in chiesa ho un’ottima famiglia e una brava fidanzata.

Come mai secondo te, ho questa paura? Può darsi che stia venendo meno la fede verso Dio e non credo più nell’aldilà? 

Caro Emanuele, tutti abbiamo istintivamente paura di morire. Anche chi crede in Dio e nel Paradiso, non vorrebbe sperimentare la morte, per potervi arrivare. La paura nasce essenzialmente da quattro fattori.  Continua a leggere Si può dire morte senza paura; il cielo è ovunque!

“Basta! Non ce la faccio più!”

IMG_7553IMG_7557IMG_7542IMG_7539“Don Gabriele, guarda che se mi fai il finale dello spettacolo, devi parlare di te! Non prediche da prete, ma un racconto di “dolore e di rinascita” della tua vita! Te la senti?”

“Ci provo, cocca!” 

 

Dopo un po’ di giorni, mi arriva una sua email con un allegato: “Leggi se può andar bene”. Era una lettera scritta a me, ma diretta a tutto il pubblico che sarebbe venuto quella domenica 30 marzo 2014 al Teatro Gentile di Fabriano.

ME-RA-VI-GLIO-SA!!! 

Purtroppo, per esigenze teatrali, siamo stati costretti ad accorciarla il giorno dello spettacolo, ma nel mio Blog, oggi, metto a disposizione di tutti questo scritto profondissimo dove Don Gabriele ci ha aperto il suo cuore, raccontandoci come ha vissuto la morte del padre del settembre scorso.

Questo tesoro prezioso non potevo non condividerlo con tutti.

Buona lettura! Continua a leggere “Basta! Non ce la faccio più!”

MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

mani“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno. Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

Ciao Gianluca…tutto bene?

Pronto per fare un salto in Purgatla_purificazioneorio? Giusto per capire che è meglio evitare di passarci, se possibile!

Sai cosa faccio? Per essere più chiara possibile andrò per punti, rispondendo a tutte le domande che in genere mi fanno quando vien fuori questo argomento.

Però prima ti voglio raccontare un aneddoto. Continua a leggere MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (terza parte) Parola d’ordine: se possibile, evitare il Purgatorio!

1. MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (prima parte) Innazitutto raccoglieremo ciò che avremo seminato!

Fire heaven - The burning awakening“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno (dei tempi dell’ITIS però). Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?

Non mi chiedo cosa succede perché -purtroppo- credo che nessuno possa rispondere a questo. La mia domanda, piuttosto, è: una volta che la mia vita terrena cessa, ho davanti l’eternità immateriale? La fine della mia vita materiale corrisponde con l’inizio di qualcosa di infinito? La verità, forse, è che ho paura dell’eternità. Ho paura di non sapere cosa succederà una volta che tutto finirà. Ho paura di essere eternamente infinito. Ho paura di essere qualcosa che non sono io. Non so, forse sto divagando.

Non è che io sia lì, tutto il tempo, a pormi queste domande, però – qualche volta – mi capita di fermarmi a riflettere (quando vado a letto, quando mi sveglio, quando sono con la mia ragazza, o anche quando esco con gli amici), penso: “Ma tutto questo prima o poi finirà. E dopo cosa farò per l’eternità?”

So che, probabilmente, è una domanda alla quale non si può rispondere, perché nessuno può avere “la risposta certa e chiara”, però quando facevo le superiori ricordo che le sue lezioni mi ispiravano. Riuscivo a riflettere anche sulle cose scontate, a meditare su più cose, ad avere una più ampia veduta su di me in generale. È per questo, forse, che le sto scrivendo questa lettera; perché in fondo sono sempre stato soddisfatto delle sue risposte, di quello che ci diceva e di come ce lo diceva.

Continuerei a scrivere… ma mi rendo conto che sto rimarcando sempre lo stesso concetto e purtroppo non riesco ad essere più chiaro di così… forse, in realtà, non mi sono espresso neanche troppo bene, però spero che lei abbia comunque capito.

Immaginando che una “vera” risposta non ci sia, spero però che questa riflessione… o confessione – che dir si voglia – possa in qualche modo aiutare qualcun altro a capire quanto sia importante la nostra vita! Quanto importante sia ragionare sulle cose che facciamo e vivere al meglio delle proprie possibilità!

Le ho scritto tutto questo perché ricordo le lezioni alle superiori. Non le ho mai detto -forse- quanto siano state importanti per me e quanto io attendessi l’ora di Religione ogni volta… perché era un’ora diversa, un’ora importante per me!

Non la voglio annoiare ulteriormente su questo “problema esistenziale”, anche perché – ripeto – si tratta di attimi fuggenti e non di momenti prolungati di preoccupazione.

La ringrazio per aver letto tutto e per avermi dato attenzione, ancora una volta. Grazie prof!”

 

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Il paradiso c’e’!

[immagini.4ever.eu] arcobaleno, coppia animata, cuore, isole volanti, siluette 159671Come una mia studentessa, con un semplice messaggio su WhatsApp, mi ha insegnato ciò che avevo tentato di capire in un intero corso di studi, sulla Vita Eterna e la Comunione dei Santi.

“Prof,  lunedì sera nonna è tornata dal nonno in cielo; lassù dove non esiste la sofferenza, lassù da dove, loro due, da oggi in poi mi sorveglieranno, da dove mi ascolteranno per qualsiasi cosa e da dove mi aiuteranno per qualsiasi bisogno… So che ora, quando guarderò il cielo li vedrò tutte e due mano nella mano, seduti sopra una nuvola, felici… e quando pioverà so che saranno loro a cercare di mandarmi la forza che ci vuole per andare avanti. Poi, passata la tempesta, ci sarà l’arcobaleno e allora, insieme, ci passeggeranno sopra scegliendo ogni giorno un colore diverso.
In questi due giorni me ne sono sentite dire tante: io non voglio pensare che ha finito di soffrire ma che è tornata da nonno che l’amava con tutto il cuore; anche in questi 18 anni in cui è stata sola!

Ora cercherò di seguire quello che in tanti mi hanno detto “Devi essere forte, come una leonessa!”… Io non sono una leonessa e probabilmente non riuscirò mai ad esserlo, andrò avanti con la forza che mi darà lei da lassù, con i sorrisi che mi donerà che saranno sempre i più sinceri del mondo….
Ora ho l’obbligo di stare vicino alla mia mamma perché è distrutta…
Pregherò il Signore e parlerò con nonna tutte le volte che ne avrò bisogno e per raccontarle tutto quello che mi succede… So che ora, loro due insieme, sono felici anche se ci vedono disperati… perché, per quanti pensieri cerchi di farti, la perdita di una persona come “è” ed “era” la nonna, non ha eguali o consolazioni complete….

Prof ci vediamo mercoledì prossimo…a presto!!!”

Ho pensato: “Che bello! Studi per anni teologia, per poi capire che tutto il sapere del mondo può essere riassunto dalla sapienza di una ragazzina delle superiori!” Continua a leggere Il paradiso c’e’!