Guardare dall’alto la nostra vita

Quello che vedete è il pavimento della Cattedrale di santa Maria in Fiore, a Firenze.

Quando ci si cammina sopra, non ci si rende conto della bellezza sotto i nostri piedi.

Ma dall’alto è tutta un’altra cosa.

Si vede tutta la sua minuziosa bellezza.

Chissà che la nostra vita non sia proprio così?

Un’opera d’arte meravigliosa vista dall’alto.

Un pavimento, vista dal basso. Continua a leggere Guardare dall’alto la nostra vita

Nella prova, sii la mia ombra e proteggimi dalla paura!

Davvero Signore sei sempre con me?
Anche quando sento la tempesta che si avvicina e vorrei scappare da Gerusalemme?
Perché io vorrei essere proprio come te: sicura che il Padre c’è, anche quando la prova è dietro l’angolo.
“Niente paura, mio Signore”
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
“Niente paura!”
Tu sei sempre con me ????

E quando la mia angoscia andrà a briglie sciolte e griderò: “Ma come può essere? Dove sei?”
E quando sentirò dire alla mia anima incerta: “Il tuo Dio non esiste, altrimenti non farebbe accadere tutto questo!”
Anche allora io sarò testarda e urlerò verso Te: “Salvami dai dubbi, Signore! Non voglio pensare come tutti, ma come Te”.
Voglio seguirti perché voglio vivere.
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
Tutto ha un senso!
Tu sei sempre con me ????

Signore della vita, io lo so che tu hai fatto creature piene di talenti.
Siamo un lunghissimo corte di figli con tuoi doni addosso.
In questo corteo io unirò il mio colore a quello degli altri.
Voglio entrare anche io nell’immenso disegno pitturato con la tua fantasia.
Volentieri annullerò il mio ego, per far parte dei doni di tutti.
Prenderò la mia croce guardando l’orizzonte e la risurrezione che certamente ne verrà.
Voglio dirlo a me stessa ed a chi mi sta vicino.
“Siamo fatti della stessa sostanza dell’amore”.
E Tu sei sempre con me ???? Continua a leggere Nella prova, sii la mia ombra e proteggimi dalla paura!

Dio vede oltre a quello che vedi tu!

Mio Signore, allarga il mio sguardo.
Portalo fin lì, dove arriva il Tuo.
Io vedo solo il presente.

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Buongiorno Dio: sono pronta ad essere colorata da te!

Mio Signore e mio Dio,
vieni nel buio della mia mente
quando le preoccupazioni
vorrebbero nascondermi i colori.
Colora la mia anima ed aiutami a vederTi vicino a me ❤

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Siamo figli della Luce

Me la ricordo bene.
Aveva un viso dolcissimo ed un modo di fare rasserenante.
Eravamo sedute su un muretto di una antica città umbra e mi raccontava la sua storia personale, con gli occhi che le brillavano ancora per l’emozione passata ma mai sopita.
Avrà avuto allora circa cinquant’anni. Sto parlando di una decina d’anni fa.
Ricordo che l’ascoltavo, grata alla vita per avermela fatta incontrare.

“Avevo circa cinque anni… mi ero ammalata gravemente ed il medico del paese non era riuscito a farmi guarire…c’era povertà in ogni dove … il mio cuore aveva smesso di battere.. mi avevano vestita ed iniziato la veglia di preghiera prima del funerale… loro piangevano ma io ero in un’altra dimensione…ricordo amore e luce in ogni dove…ricordo che era come ritornare a casa…ricordo una gioia sconfinata…poi il miocuore che ricomincia a battere ed io che torno nel mio corpo…rammento che…”
Mi fermo nei particolari del suo racconto, che lei mi porgeva con umiltà e pacatezza, senza nessuna forzatura a convincermi.
Mi fermo perchè certi particolari hanno bisogno della viva voce dei protagonisti e non di un semplice post.
Però mi rimase impressa una sua frase: “Siamo fatti di luce. Esistiamo grazie alla Luce e sempre la cerchiamo… dopo quell’esperienza fatta da bambina, mi capita di vedere la luce che è in tutti. Qualcuno però possiede in sé stesso più luce rispetto ad altri. Più amore. Più spiritualità. E quando siamo bambini abbiamo ancora le antenne alte verso la Luce. È come se sapessimo meglio da Chi e da Cosa proveniamo” .

Pensavo a tutto questo quando Giulia si è messa a fissare lo sbrilluccichio dell’acqua del lago. Poi è venuta da me e mi ha detto felice ed affascinata: “Quella luce mi sembra che mi chiami!”
“Lo so Giulia, siamo fatti della stessa sostanza della Luce”.

“Le persone sono come le vetrate.
Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro” ❤
(Elisabeth Kubler-Ross)

P.S. Quella splendida signora mi disse un particolare che non sapevo se scrivere o no. Alla fine ho deciso di aggiungerlo. Ogni lettore poi potrà usare questo “particolare” come meglio crede il suo cuore.
“A volte vedo come dei raggi splendenti che vanno verso il cielo ed altri che, dal Cielo, vengono sulla terra. Un movimento splendido di raggi di luce. Ho capito che sono le preghiere che, dalla terra, raggiungono il Cielo e gli aiuti che dal Cielo, vengono verso di noi” ❤ Continua a leggere Siamo figli della Luce

Primo agosto 2020: compleanno con perdono

 

Carissimi viandanti che passate in questa pagina, sappiate che a gestirla non c’è un gruppo di persone ma una sola donna. Alquanto maldestra per quanto riguarda la vita, con un sacco di malinconie che non è ancora riuscita ad ammaestrare, ma con un sogno che mai è stato sommerso: quello di trovare il Dio della Vita e la Felicità.

Come tutti i camminatori maldestri, inciampo frequentemente ed altrettanto frequentemente mi immergo nelle mie tristezze, pensando a volte che non riuscirò mai ad arrivare alla meta.

Forse è proprio per questa mia testarda ricerca che, un po’ di tempo fa, ho aperto un blog (www.intemirifugio.it) e poi questa pagina, ad esso collegato. Probabilmente, quando scrivo a chi mi contatta, quando rispondo a chi mi chiede, in realtà sto rispondendo a me, convinta che se non mi arrendo, la Luce la incontrerò.

Già qui.

Già ora.

Una specie di anticipo di Paradiso.

Così cerco di barattare i miei mille errori con un gesto di amore sincero che ogni tanto mi capita di fare, per sentirmi il meno sgangherata possibile di fronte a Dio e meritevole di un suo abbraccio.

Poi però accade spesso qualcosa… Continua a leggere Primo agosto 2020: compleanno con perdono

Il the con Dio

“Nonna, ma secondo te, chi è che ha inventato tutto il mondo?”

“Vuoi dire chi ha INVENTATO o chi ha CREATO?”

Continua a leggere Il the con Dio

Le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso racconta che ce l’hai fatta.

“Che si fa con le ferite della vita?”

 

 

 

Carissima Sole splendente (così ti ho voluta chiamare in questo post), ieri sono andata a fare una passeggiata nel bosco. Lì, tra alberi immensi e tronchi solenni, è stato impossibile non rilassarsi e non riconciliarsi con la serenità.

Il sole stava tramontando ed io (ti dico la verità) avrei voluto metterlo in tasca per averlo sempre con me.

Ma poi…

Immagini?

Il sole sempre con me a portata di mano.

Senza neanche la fatica di fare come gli alberi: radici profonde nella terra e chiome folte verso il cielo.

Senza passare per lo sforzo di bucare il terreno circostante le mie radici, per nutrirmi … e senza la soddisfazione di far crescere le mie chiome verso il cielo, per rasserenarmi.

E’ un bene che il sole rimanga in cielo ad illuminare tutto il mondo e tutti noi.

Ed ho come sentito che ogni ferita è destinata ad essere “trapassata” e guarita dalla Luce.

Lo so: le cupe elucubrazioni interiori vorrebbero bloccarne la guarigione.

Nel buio.

Nei timori.

Nelle insicurezze.

 

Ma la Luce passa attraverso tutto e non ha timore di niente, perché è felice.

 

 

Siamo noi ad aver timore di Lei, facendoci mille masturbazioni solitarie e mentali, nel duello infinito tra noi ed il passato.

Ci autoconvinciamo di essere destinati al dolore, di essere indegni di essere amati, ci sentiamo “fuori luogo”, ci chiediamo mille “perché” e, troppo spesso, la rabbia ci mette con le spalle al muro.

Qualche volta mischiandosi anche alla depressione.

C’è una meravigliosa canzone di Lucio Dalla intitolata “Notte”.

E’ una poesia che racconta, senza mezzi termini, la notte.

La propria notte. Continua a leggere Le cicatrici sono il segno che è stata dura. Il sorriso racconta che ce l’hai fatta.

Gli alberi sono il grande alfabeto di Dio

Cammino e li guardo. Quelle poche volte che esco per la spesa, mi ci incanto con lo sguardo.
Sono gli alberi.
Sono l’esplosione lentissima di un seme.
Li vorrei abbracciare.
Esco nel giardino che, tanti anni fa, era solo un prato fangoso, e li contemplo.
Per me gli alberi sono sempre stati i miei predicatori più persuasivi. Mi costringono ad alzare lo sguardo verso il Cielo, anche quando non ci penso.
Mi calmano.
Quando tutto intorno a me sembra cedere e cadere, il loro tronco forte mi regala forza e le loro foglie che spuntano senza sosta, mi invitano a fare spazio alla serenità.


Calmati!
Sta andando tutto bene.
Non sei Dio e non sarai tu a cambiare il mondo.
Però puoi cambiare il tuo sguardo.
Guarda i fiori di oggi e ricorda le tracce invisibile di loro che già vedevi nei germogli di ieri.
Rasserenati tra i colori che entrano in perfetta armonia con l’azzurro del Cielo e non farti trarre in inganno dall’inverno della vita.
Che i tuoi occhi siano vigilanti, come vedette nella notte, per poter scorgere le invisibili tracce di quel mondo nuovo che ti sto già raccontando.
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Siamo vivi grazie all’utero di Dio che ci contiene e protegge!

Lo so, non siamo abituati a pensare Dio anche al femminile.
Ogni tanto citiamo il famosissimo versetto di Isaia e poi accantoniamo il discorso.
Ma se ci soffermassimo un po’ di più…
Se solo potessimo intuire quel grande amore che ci contiene tutti, come un utero materno al di fuori del quale non c’è vita…
Se solo pensassimo alla Misericordia come all’atto materno per eccellenza…
Se solo ci ricordassimo sempre che la parola “Misericordia” ha la sua etimologia nella parola ebraica “utero”
Che grande panorama ci si aprirebbe davanti ai nostri occhi!
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