SIAMO CREATURE. FRAGILI EPPURE IMMENSE.

Ieri, per i casi strani della vita, ho ascoltato il dolore di due creature umane.
Loro non si conoscono ma hanno lo stesso profondissimo dolore, solo che una l’ha provocato e l’altra l’ha subìto.
Una vorrebbe tornare indietro nel tempo… l’altra pure.
Una ancora non si capacita dell’accaduto…l’altra pure.
Una ha il cuore spezzato…l’altra pure.
Una è piena di angoscia…l’altra pure.
Ieri, per pura casualità, ho raccolto per strada la moneta della Vita ed ho potuto vederne entrambe le facce.
Ho visto che entrambi i lati sono “opportunità”.
Ho intuito che le lacrime hanno bisogno di tempo.
Ho ascoltato rabbia e voglia di perdono.
Ho incontrato le contraddizioni umane e le ho amate entrambe.
Ieri per un dono della Vita, ho visto contemporaneamente il giorno e la notte.
Ho guardato le stelle nel buio e l’arcobaleno nella pioggia.
Ho abbracciato la voce incrinata della luna e la tristezza intima del tramonto.
Ho imparato la fatica del perdono dai piedi infangati di due creature umane.
Creature. Appunto. Fragili. Eppure mi hanno insegnato tanto.

Ieri ho toccato due vasi d’argilla.
Li ho visti fragili e poveri.
Eppure lì, proprio in quei due vasi apparentemente opposti, ho notato con chiarezza, un tesoro immenso.
E la Vita mi ha detto: “Lo vedi quanto sbagliate a dividervi in giusti e sbagliati? Siete creature.
Mai fermarsi a guardare il letame, perché è da lì che nascono i fiori “
M.C. ????

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