Per consacrarsi bisogna avere un cuore da mendicanti

MovConsacrati_clip_image002“Ciao Cristina, potresti pubblicare qualcosa che spieghi cos’è un atto di consacrazione?

Lo scopo? Per chi si può invocare? Chi può richiederla?

So di consacrazioni soprattutto a Maria.

Buona giornata e grazie per i tuoi post”

MovConsacrati_clip_image002Cara Paola, vorrei iniziare mettendo subito a nudo la mia grande difficoltà nel risponderti.

E’ difficile, infatti, parlare di “consacrazione” senza rischiare di aprire la porta al devozionismo e non alla devozione, alla fragile emozione e non alla vigorosa volontà.

La consacrazione non è una pratica religiosa propiziatoria rivolta a Dio, affinché Lui faccia ciò che gli chiediamo (anche se spesso viene vissuta così).

MovConsacrati_clip_image002Per balbettare qualcosa di sensato sulla consacrazione, mi sono rivolta al gigante dei giganti: Paolo di Tarso.

Tipo deciso e tosto che, tra il 55 ed il 58 scriveva ai Romani (12,2): “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà

Wow! Per piacere; rileggiti lentamente questa frase. Parola dopo parola. Lentamente.

Adesso puoi continuare a leggere ciò che ho scritto, perché oramai il più è stato detto.

Le fondamenta sono state gettate.

Il muro portante è stato alzato.

untitledPaolo, infatti, ci ha detto l’essenziale; la nostra mente deve essere rinnovata per capire ciò che Dio vuole.

Come?

Non mediante virtuosismi intellettuali od elucubrazioni filosofiche (che poi servono quasi sempre a foraggiare il nostro “ego”, mai sazio di trionfi), ma tramite l’esperienza.

Per esperienza possiamo arrivare a conoscere la volontà di Dio; la sua buona, gradita e perfetta volontà”.

hqdefaultPartendo da questo primo punto, possiamo allora allontanarci il prima possibile dall’idea di una Volontà Divina triste, punitiva, giustiziera, angosciante, seriosa…

La sfida del cristianesimo in questo terzo millennio consisterà proprio nel passare da una fede crocifissa ad una fede risorta!

La gioia cristiana è una tristezza superata, è un banchetto nuziale che inizia qui e finirà nell’eterno cuore di Dio.

hqdefaultDio vuole farci partecipare ad una bella e riuscitissima festa di nozze, dove i fiori odoreranno di amore eterno, i colori ravviveranno emozioni nate in Cielo e gli invitati saranno capaci di gioire della gioia dell’altro.

Questa volontà di Dio ci guida già da ora; sta a noi darle il massimo ascolto e sperimentarla.

L’incontro con Dio è sempre festa, gioia, danza, sorriso, bellezza indescrivibile.

E’ quello che Chiara Amirante riassume bene nello slogan E gioia sia (a proposito, l’hai letto quel libro? Fallo perché è imperdibile).

hqdefaultEd ora, con l’eco delle parole di San Paolo nella nostra anima, possiamo parlare di consacrazione.

Facendo però una premessa importante: la consacrazione (di noi stessi, della nostra famiglia, di un nostro progetto…) appartiene al mondo spirituale dei “mendicanti”.

imageDi coloro che sanno che da soli niente possono, ma che con Dio tutto diventa possibile (vogliamo chiamarli “poveri in spirito“?).

Di coloro che hanno amaramente sperimentato che l’invito al banchetto di nozze può anche essere liberamente (e stupidamente, aggiungo io) rifiutato.

Noi lo sappiamo, infatti, che la libertà è l’altro nome dell’amore. Nessuno infatti può essere costretto ad accogliere e restituire l’amore che gli viene donato.

Dio può anche essere rifiutato. Come se ci fosse qualcosa di più importante, nella vita, dello scoprirsi amati da Dio!

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Tutti cerchiamo l’amore disperatamente ma poi, stupidamente, rifiutiamo di tuffarci nella piscina luminosa dove sorge ogni Amore.

Lì, proprio lì dove ci sono anche balsami emollienti per rasserenare il cuore e sali sapienti per rendere arguta la mente.  

 

rw3vpGACara Paola, ecco cos’è la consacrazione: chiedere a Dio, con la semplicità dei mendicanti, la forza di passare dalla religione (in cui Dio viene fatto a nostra misura ed a misura dei nostri bisogni) alla fede (in cui noi siamo noi a farci a misura di Dio, conformi alla Sua volontà).

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La consacrazione è chiedere ad altri fratelli (i santi) o alla Madre di Dio, di non farci mai perdere di vista l’invito di Dio alla Sua festa!

Il desiderio di consacrarsi (e questa è la parte più bella dell’intera faccenda) in apparenza sembra partire dalla nostra mente ma, in realtà, è un atto che ha origine in Dio e genera in noi, il desiderio di essere “messo a parte” per Lui (“consacrazione” e “santificazione” hanno la stessa origine biblica; derivano dalle parole “kados” –ebraico- e “agios” –greco- e sostanzialmente indicano “la messa a parte per Dio”).

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Se dovessi dire in una riga cosa sia la consacrazione, penso che direi così: la consacrazione è la risposta dell’uomo al tocco di Dio”!  

 

 

NZO

Troverai nelle librerie cattoliche ed in rete, tante consacrazioni e tanti tipi di ritualità, per poterle fare.

Ognuna ha una storia affascinante ed un evento storico che le ha dato origine. Scegli quella che senti più “tua”. Segui il tuo cuore. Ma poi non ti soffermare troppo sul “come” fare la consacrazione, sulle regole esterne. 

Dio guarda il cuore e non le modalità di attuazione.

Il Signore dell’Universo è fortemente attratto da chi lo vuole amare e capire e non da chi lo vuole usare e sfruttare.

 

1897847_704392412955014_5748929422340092715_nPer quanto riguarda i tiepidi, poi…beh, quelli li vomita proprio. “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!  Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista.” (Apocalisse 3)

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Quindi cara Paola: avanti tutta!

Consacrati! Anzi: consacriamoci!

Per essere ricchi dell’oro di Dio, per indossare splendide vesti bianche e per recuperare la vista con il collirio del Padre.  

 

 

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