MA QUANDO MORIAMO, COSA SUCCEDE? (quarta parte) E poi, ad un tratto, l’amore scoppiò dappertutto; ero in Paradiso!

paradiso“Salve prof, non so se si ricorda di me: sono un suo vecchio alunno. Da un po’ di anni a questa parte sto iniziando a pensare a qualcosa che mi affligge; il problema è che questo “qualcosa” non è di natura materiale, né di natura… risolvibile (se così lo possiamo definire).

Sempre più frequentemente mi ritrovo a riflettere sulle cose belle che ho nella vita: una ragazza, una famiglia, degli amici, degli hobby, degli interessi, delle opportunità, la vita stessa…ma subito dopo arriva il “problema”, ovvero: una volta che tutto ciò finisce? Una volta che si muore?…”

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Caro Gianluca, siamo finalmente arrivati in paradiso!

Ma ho un problemino: non ho parole per spiegartelo. Però, a pensarci bene, questa potrebbe essere una cosa positiva. Anzi: positivissima!

Vuol dire che, per quanto io balbetti qualcosa, il Paradiso sarà sempre più bello di ciò che ti dirò!

Mi consola che anche quel gigante di San Paolo disse la stessa cosa ai cristiani di Corinto:

Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano (1 Cor 2,6-9)

E poi lui aveva un grande vantaggio su di noi: in Paradiso ci aveva fatto un salto. Dio lo aveva permesso. Lo racconta lui stesso (racconta di sé in terza persona ma è di lui che sta parlando) :

Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare” (2 Cor,12,2-4) 

Fuochi d'artificio

 

Il giorno di Capodanno, vedendo i mega fuochi d’artificio di Dubai, pensavo proprio all’immensa, inimmaginabile, emozionante, colorata, profumata festa che ci attende in paradiso!!!!!!!!

 

 

Vorrei digitare un milione di punti esclamativi dopo ogni frase che scriverò da ora in poi!

Vorrei abbinare una musica di sottofondo eccezionalmente toccante a questa Arcobalenorisposta che ti sto mandando!

Vorrei colorare tutte le pareti della stanza da dove tu stai leggendo, per rendere ancora più felice la tua lettura!

Vorrei far brillare la tua pelle, profumare tutto il tuo condominio, colorare il cielo di verde smeraldo e gli alberi della tua via di un azzurro splendente, per farti capire un po’ la Fantasia Divina che ha creato il Paradiso!

farfalle paradisoVorrei farti mangiare la torta più gustosa del mondo, farti bere la bevanda più inebriante e vorrei drogarti di passione, per mandarti in overdose di amore!

Vorrei far scintillare ogni molecola intorno a te, profumare ogni suono che sentirai nelle prossime ventiquattrore e colorare ogni tuo pensiero, come fossero lampi variopinti rimbalzanti tra un neurone e l’altro!

Vorrei proiettarti nelle altre galassie e, da lì, farti vedere la spettacolosa danza dei dnacolorati pesci dell’Oceano Indiano e poi vorrei  catapultarti dentro l’elica di ogni acido desossiribonucleico della terra!

Vorrei farti fare lo scivolo su un arcobaleno, le capriole sulle nuvole e un giro girotondo con tutti i tuoi progenitori!

Farti sentire maschio, femmina, bambino, albero, fiore, stella, cielo, aquila, formica…

sonoconteFarti entrare in una festa, in un banchetto di nozze, in un vortice di luce, nello scintillio dell’amore puro

Farti diventare obeso di gioia, strapieno di pace e pazzo di felicità!!!!

E tutto questo te lo farei fare mentre le persone che ti amano (sia su questa terra che dal Paradiso), cantano slogan di incoraggiamento per te, facendo la “ola” da est ad ovest dell’universo, ogni volta che tu scopri una cosa nuova!

Tutti felici per te e tu felice di vederli felici per te!

Un’indigestione orgasmica di felicità!!! 

Hai il cuore che ti batte un po’ più veloce? 

Ecco: ora possiamo balbettare qualcosa sul Paradiso.

Qualche minuscola, piccola cosina che la nostra limitatissima mente può intuire. 

Innanzitutto una premessa fondamentale: Gesù parla senza mezzi termini di un’altra vita dopo la morte!

Il Paradiso c’è!

paradiso in cielo 

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io
(Gv 14, 1-3)

 “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.(GV 17, 24)

 

Serpente incantataL’altra cosa importante è che in Paradiso, contemplare Dio, non sarà come guardare una bella scena o un bell’Essere Divino, come se fossimo seduti in una sala cinematografica dell’aldilà o incantati passivamente a guardare solo in un’unica direzione. Un’eternità seduti, a guardare ed ammirare.

Seduti, fermi, ipnotizzati… 

Per carità! Stiamo parlando di una realtàdinamica” e non “statica! 

Saremo in Dio e conformati a Dio; e Dio è vita, azione, amore! nuova vita

Io adoro un brano biblico tratto dal libro della Sapienza.

Mercatino e Concerto di Natale presso la Canonica di Santa Maria di Vezzolano (8 12 10). Fuoco nel camino della Canonica.Ora leggilo, ma mi devi promettere che la prossima volta che ti troverai di fronte ad un caminetto acceso, dovrai osservare il movimento delle scintille. Vedrai che non riuscirai a percepirne con chiarezza il movimento, perché vanno troppo veloci. Tu sarai in grado di vedere solo la scia lasciata dal loro danzare da una parte all’altra del fuoco.

E’ un movimento al di fuori della nostra portata percettiva.

Così è il movimento delle anime che si trovano in Paradiso: si muovono così velocemente che il loro pensiero, le loro emozioni, i loro incontri, le loro attività sono ben al di là della nostra comprensione!scintille 1

Leggi ora queste bellissime righe:

nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro” (Sap 3,7-8).

Non c’è bisogno che io dica nient’altro; questo linguaggio immaginifico dice bene tutto: di là saremo attivi!

Super attivi!!! 

Gesù, nella parabola delle mine, non dice: “Bene, ora siediti e riposati per sempre!”, ma  parla di governo di città:

Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città. Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città” (Lc 19,16-19).

paradise-1961-chagall E poi ti cito anche il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Nella gloria del cielo i beati continuano a compiere con gioia la volontà di Dio in rapporto agli altri uomini e all’intera creazione. Regnano già con Cristo; con lui «regneranno nei secoli dei secoli» (Ap 22,5) [Cf Mt 25,21; Mt 25,23] (CCC 1029).

Ora è chiaro che continuare a compiere con gioia la volontà di Dio in rapporto agli altri e all’intera creazione significa essere molto attivi, creativi.

IlSeminatoreL’altro giorno stavo ascoltando la spiegazione del quadro di Van Gogh “Il seminatore” (lo ammetto: ho un forte debole per lui!).

Il commentatore diceva: “Il contadino galleggia su un tappeto luccicante come Gesù che cammina sulle acque. Il lavoro ripetitivo della semina si trasforma nel miracolo della fertilità messo in scena sotto un sole incandescente. Van Gogh descrive i dipinti che gli riescono meglio come “jouissance , cioè “godimento”,“orgasmo”… Ed è proprio questo che intende: una grande eiaculazione di energia emotiva e di colore!

Ero sintonizzata su Sky Arte ed ascoltavo estasiata questa spiegazione che avevo già sentita (in modo molto simile) ad Amsterdam, quando visitai con un’amica altrettanto amante di Van Gogh, il Museo a lui dedicato.

Pensavo tra me e me: “Il grande Vincent ha sempre cercato Dio, la bellezza, il spermatozoi_celluleparadiso, per tutta la vita e il suo “godimento” era trovare la gioia enorme, straripanteun’eiaculazione di energia emotiva e di colore!”

Spero che non si scandalizzi nessuno se dico che adoro questa frase perché vi vedo un  tentativo ben riuscito di descrivere l’ondata amorosa perfetta.

vorticePerché questo è il paradiso: una delicata tromba d’aria che ci porta al vertice di ogni appagamento, dipingendo la nostra anima di colori emozionali mai visti prima!

Gianluca!! Lo vedi che non ho le parole per spiegarti!!!

Ma tu immagina…intuisci…

 

 

Ma c’è un’altra bella notizia sul Paradiso: di là metteremo a disposizione di tutti, quanto abbiamo fatto nella vita presente! E’ fantastico!!!

Paradiso-Foto-di-scenaOra ti metto anche le parole precise del Concilio (così che tu non pensi che io oggi sia affetta da un ottimismo debordato in utopia fiabesca): “tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, allorquando Cristo rimetterà al Padre il Regno eterno e universale» (Gaudium et spes, 39).

In altre parole: niente andrà perduto di ciò che di buono abbiamo fatto sulla terra! Per l’eternità ne vedremo i frutti!

E in Paradiso continueremo ad esercitare le passioni, i talenti, le qualità e la bravura che abbiamo ricevuto da Dio.

In Paradiso ci si annoia? Ma quando mai!!!

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Per esempio, ti sei mai chiesto, alla morte…che so…di un pittore, di un giardiniere, di una cuoca, di un’attrice, di un musicista, di una sarta, di …insomma: ti sei mai chiesto se in paradiso continueranno a coltivare la loro passione?

La loro vocazione?

I loro talenti?

Se te lo sei chiesto, sappi che la risposta è: siii!!!

 

Scusami per i tanti punti esclamativi, ma ti ho avvertito all’inizio: il Paradiso è il punto esclamativo di Dio che ci catturerà nel suo entusiasmo divino!!!

 Anche san Tommaso (che propriamente sciocco od ingenuo non era), parlando inaugurazione-londra-2012-586x324dell’attività dei giusti in paradiso, dice:

“E’ verosimile che anche dopo la loro ascensione al cielo i corpi gloriosi si muovano a loro talento: sia perché esercitando le loro facoltà diano lode alla sapienza di Dio, sia perché la loro vista possa rallegrarsi per la bellezza delle diverse creature, nelle quali risplenderà eminentemente la sapienza divina.

I sensi infatti richiedono la presenza, sebbene i corpi gloriosi possano vedere molto più lontano di quelli non gloriosi. Però questo moto non toglierà nulla alla loro beatitudine consistente nella visione di Dio, che avranno presente ovunque, come dice S. Gregorio [In Evang. hom. 34] a proposito degli angeli: «Essi corrono in Dio, ovunque siano inviati»” (Suppl., 84,2). 

HairsprayFinale

Dopo aver letto San Tommaso mi viene in menteun musical divinamente perfetto dove ognuno avrà la parte giusta per avere il successo eternamente gioioso!

Ognuno avrà la consapevolezza della sua strabordante importanza ai fini del successo del musical ma, contemporaneamente, ognuno saprà di essere totalmente inutile, il “nulla“, se non fosse per Dio!

Io mi domando, per esempio, che cosa starà facendo ora Lucio Battisti! Domanda che non ti aspettavi, eh! Lo so, lo so; noi andiamo per compartimenti stagni. La nostra mente divide gli argomenti in: religiosi, musicali, filosofici, scientifici…E per quanto diciamo che Dio è TUTTO, in TUTTO non lo vediamo! La dicotomia tra sacro e profano ce la portiamo dentro. Per cui: cosa cavolo c’entra ora Lucio Battisti con il Paradiso?

arcobattVabbè, a parte che adoro le sue canzoni, ma devi sapere una cosa: l’anno scorso ho fatto uno spettacolo in Teatro con 150 miei studenti e Mogol. Il pomeriggio prima dello spettacolo, in un bar della mia città, davanti ad un the caldo, Mogol in persona mi narrò un fatto misterioso quanto affascinante, accadutogli dopo la morte di Lucio. Adesso non posso raccontarlo tutto (per motivi di tempo, ma ho intenzione di scriverci un pezzo in questo Blog, in futuro), ma, per ora, ti dico; vai ad ascoltarti la canzone Arcobaleno”,  cantata da Celentano.

Ascoltale…intuisci…rifletti…capisci…

larcobaleno“Io son partito poi così d’improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora più breve
se c’è una luce che trafigge il tuo cuore…

Io quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti…

Mi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire!

Sai quante cose avrei da dirti ancora sul Paradiso?

Un miliardo di miliardi di immagini poetiche (l’unico linguaggio che un po’ mi aiuta a parlare dell’inconcepibile bellezza!).

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Però possiamo farci aiutare anche da ciò che Gesù h fatto intra-vedere a tanti mistici e santi.

Voglio farti leggere alcune righe scritte da suor Faustina Kowalska (chissà se ora starà vedendo con gioia che le sue parole, scritte anni fa, stanno aiutando noi due – e chi leggerà questo Blog – a capire meglio il Paradiso? Io dico di sì!) 

27.XI.1936.  ”Oggi in ispirito sono stata in paradiso e ho visto l’inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte.

Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio. Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici.

Poi ogni gloria ed onore che ha reso felici le creature ritorna alla sorgente ed esse entrano nella profondità di Dio, contemplano la vita interiore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo,  che non riusciranno mai né a capire né a sviscerare.

Questa sorgente di felicità è immutabile nella sua essenza, ma sempre nuova e scaturisce per la beatitudine di tutte le creature. Comprendo ora San Paolo che ha detto: ”Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò nel cuore d’uomo ciò che Dio prepara per coloro che Lo amano”.

E Dio mi fece conoscere la sola ed unica cosa che ai Suoi occhi ha un valore infinito e questa è l’amore di Dio, l’amore, l’amore ed ancora una volta l’amore. E nulla è paragonabile ad un solo atto di puro amore di Dio. Oh, quali ineffabili favori concede Iddio ad un’anima che Lo ama sinceramente! Oh, felici quelle anime che già qui su questa terra godono dei Suoi particolari favori! Ed esse sono le anime piccole ed umili. Grande è la Maestà di Dio, che ho conosciuto più a fondo, che gli spiriti celesti adorano secondo il grado della loro grazia e la gerarchia in cui si dividono. 

La mia anima quando ha visto la potenza e la grandezza di Dio non è stata colpita dallo spavento né dal timore; no, no, assolutamente no! eLa mia anima è stata colmata di serenità e d’amore e  più conosco la grandezza di Dio e più gioisco per come Egli è. E gioisco immensamente per la Sua grandezza e sono lieta di essere così piccola, perché, proprio perché sono piccola, mi prende in braccio e mi tiene accanto al Suo cuore. 

O mio Dio, quanta pena mi fanno gli uomini che non credono nella vita eterna! Quanto prego per loro, affinché li investa il raggio della Misericordia e Dio li stringa al Suo seno paterno. O amore, o regina della virtù!

L’Amore non conosce timore; attraversa tutti i cori degli angeli che montano la guardia davanti al Suo trono. Esso non teme nessuno, esso raggiunge Dio e s’immerge in Lui come nel suo unico tesoro. Il Cherubino con la spada di fuoco, che fa la guardia in Paradiso, non ha potere su di esso. O puro amore di Dio, quanto sei grande ed impareggiabile! Oh, se le anime conoscessero la Tua potenza! 

 La Divina Misericordia nella mia anima – Diario di Santa Suor Faustina Kowalska.

 

Caro Gianluca, io sono arrivata alla fine della mia risposta sull’aldilà che avevo promesso di scriverti. Sono stata felice di dedicarti del tempo perché, in realtà, ho fatto felice me! Non c’è niente di più gioioso che dare un’occhiata al motivo per cui tutti noi nasciamo ed alla meta che ci aspetta. 

San Francesco, a La Verna, disse  Tanto è quel bene ch’io aspetto, che ogni pena m’è diletto!”. Lì si fonda il coraggio e la speranza: la fede in Dio e nella nostra esistenza eterna! Tutto ha un senso! Non siamo nati a caso ma per prendere parte al Musical Divino pensato da Dio! Dio c’è!

Tu continua a cercarLo: ne vale la pena!!!

Con grande affetto…la tua ex prof di religione!!!

Maria Cristina

P.S. mi sono resa conto che non ti ho detto una cosa importante: chi è in Paradiso continua a starci vicino ed a proteggerci. Quindi ti regalo una testimonianza di San Giovanni Bosco: lui raccontò questa storia ai suoi ragazzi per tranquillizzarli riguardo alla Vita Eterna ed io, con grande gioia, regalo a te il suo racconto!

La sera del 22 dicembre 1876 Don Bosco raccontò ai suoi giovani una meravigliosa visione avuta nella notte che aveva passato a Lanzo Torinese. Poiché è molto lunga, dobbiamo limitarci a presentarne le scene più belle. Gli sembrò di trovarsi su di un’altura davanti a una pianura molto estesa, divisa in giardini di mirabile bellezza, in mezzo ai quali sorgevano palazzi che per magnificenza sembravano altrettante regge. Mentre Don Bosco ammirava tante meraviglie, al suono di una musica dolcissima, gli comparve il suo allievo prediletto, San Domenico Savio, a capo di una schiera di giovani, molti dei quali Don Bosco riconobbe.
«Savio si avanzò — racconta Don Bosco —. Mi era così vicino che, se avessi steso la mano, l’avrei certamente toccato. Taceva guardandomi sorridente. Com’era bello!

Una tunica candidissima, tutta trapuntata di diamanti, gli scendeva fino ai piedi. Un’ampia fascia rossa, tempestata di gemme, gli cingeva i fianchi; dal collo gli pendeva una collana di fiori, che splendevano di una luce sovrumana, più viva del sole, che in quell’istante brillava in tutto lo splendore di un mattino di primavera, e riflettevano i loro raggi in quel viso candido e rubicondo, in una maniera indescrivibile. Gli cingeva il capo una corona di rose.
La capigliatura gli scende va ondeggiante giù per le spalle, e gli dava un aspetto così bello, così attraente che sembrava un angelo».  Don Bosco osservava come fuori di sé per la meraviglia.
Finalmente Domenico parla, svela il suo nome e compiace Don Bosco, che vuol sapere che cosa significhi quell’abbigliamento così smagliante.  In sua vece risponde cantando il coro dei giovani, pur essi bianco vestiti con fascia rossa. Il canto riportava frasi bibliche: «Essi ebbero i fianchi cinti e lavarono le loro vesti nel Sangue dell’Agnello. Essi sono vergini e seguono l’Agnello dovunque vada».
«Allora intesi — afferma Don Bosco — come quella fascia fosse simbolo dei sacrifici e quasi del martirio sofferto per conservare la virtù della purità». Riavutosi dal suo grande stupore, Don Bosco approfitta per chiedere Savio che gli parli del passato, del presente e del futuro del suo Oratorio.
Riguardo al passato Savio parla del gran bene già fatto dalla giovane Famiglia di Don Bosco e gli mostra un giardino, all’entrata del quale si legge: Giardino Salesiano, e spiega:
— Quelli sono tutti Salesiani e giovani salvati da te e dai tuoi figli. Contali se puoi, ma sarebbero molto più numerosi se tu avessi avuto maggior fede e confidenza nel Signore.-
— E il presente? — chiede Don Bosco.
Savio gli mostra un magnifico mazzo di fiori: vi erano rose, viole, girasoli, genziane, gigli, semprevivi e in mezzo ai fiori, alcune spighe di grano.
— Questo mazzolino mostralo ai tuoi figli, fa’ che tutti lo abbiano: ne avranno abbastanza per essere felici. — Ma che cosa indica cotesto mazzo di fiori?
— La rosa — rispose Savio — simboleggia la carità, la viola l’umiltà, il girasole l’ubbidienza, la genziana la penitenza, il giglio la purezza, le spighe la Comunione frequente, la sempreviva la perseveranza.
— Orbene — riprese Don Bosco —, tu che hai praticato tutte queste virtù in vita, dimmi che cosa ti consolò di più in punto di morte?
— Ecco — rispose Savio — ciò che mi consolò di più in punto di morte fu l’assistenza della potente e amabile Madre di Dio. Dillo ai tuoi figli, che non dimentichino di pregarla finché sono in vita.
Circa il futuro, Domenico confidò a Don Bosco varie cose, tra cui che il Papa Pio IX avrebbe avuto più poco da vivere.  Morì infatti 14 mesi dopo. Predisse pure che nell’anno 1877 Don Bosco avrebbe avuto il dolore di perdere sei più due dei suoi figli.
Anche questa profezia si avverò con la morte di sei giovani dell’Oratorio e di due chierici.
Qui il Savio fece l’atto di allontanarsi. «Allora — racconta Don Bosco — con slancio tesi le mani per afferrare quel santo figliuolo, ma le sue mani sembravano aeree e nulla strinsi».
Aveva dimenticato che ormai Domenico era un puro spirito.
— Ascolta — supplicò Don Bosco — ancora una domanda: i miei giovani sono tutti sulla buona via per salvarsi? — Essi — rispose Domenico — si possono distinguere in tre classi. Vedi queste tre note? E gliene porse una. Don Bosco vide che portava scritto: Invulnerati (non feriti) e portava i nomi di chi aveva conservato l’innocenza.
«Erano in gran numero — dice Don Bosco — io li vidi tutti e ne riconobbi molti. Camminavano diritti, benché fossero fatti bersaglio di saette e di colpi di spada».
Allora Savio gli diede la seconda nota, che portava scritto: Vulnerati (feriti): erano quelli che avevano peccato, ma poi si erano pentiti e confessati. Questi erano in numero maggiore dei primi.
Don Bosco lesse la nota e li vide tutti. Savio aveva ancora la terza nota, che portava scritto: Lassati in via iniquitatis (abbandonati sulla via dell’iniquità). C’erano i nomi di quelli che si trovavano in disgrazia di Dio.
Don Bosco era impaziente di conoscerli e stese la mano, ma Domenico lo trattenne dicendo che ne sarebbe uscito un fetore insopportabile.  Tuttavia alle insistenze di Don Bosco, gli diede anche la terza nota. Quindi si dileguò.
«Apersi la nota — racconta il Santo — e subito si sparse un odore così insopportabile che credetti di morire. Non vidi alcun nome, ma in un colpo d’occhio mi furono dinanzi tutti gli individui scritti in quella nota, come se li vedessi in realtà. Tutti li vidi, e con amarezza. La maggior parte io li conoscevo. Vidi molti che in mezzo ai compagni parevano buoni, alcuni anzi ottimi, e non lo erano»
Don Bosco termina il racconto della meravigliosa visione dicendo:« Là a Lanzo, ove io mi trovavo, ho interrogato l’uno e l’altro e ho scoperto che quel sogno non mi aveva ingannato. E dunque una grazia del Signore, che mi ha fatto conoscere lo stato dell’anima di ciascuno».
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