“L’unico atto degno di un uomo è inginocchiarsi davanti a Dio” (Etty Hillesum)

tebowC’è silenzio. C’è aria di mistero nell’aria. Sta succedendo qualcosa di grande.

Il sacerdote stende le mani sul pane e sul vino e dice: Padre veramente santo e fonte di ogni santità…”. Il sacerdote continua: santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito perché diventino per noi il corpo e il sangue di Cristo…”

Il Re dell’Universo sta entrando, sta arrivando. Si sta facendo pane e…

… e io, oggi, a messa, ho avuto la prova tangibile che sto invecchiando.

9112Guardandomi intorno e vedendo molte persone in piedi invece che in ginocchio, non sono riuscita più a pensare come quando ero giovane: “E’ bello che ognuno faccia come più si senta di fare. La libertà è anche questo. E poi non è mica importante la posizione del corpo, ma quello che senti dentro di te. Dio non sta a guardare l’esteriorità ma il tuo cuore!”

E forte della mia giovinezza, potevo anche dire queste frasi con la saccenteria di chi la sa lunga. Sapete quella sacra lotta contro l’apparenza che, quando si è ragazzi, si combatte alla grande? Ecco; proprio quella!

Oggi invece…ma com’è successo? Come ho fatto a trasformarmi così tanto, al punto di aver voglia di andare dai tizi in piedi e dir loro: “Sta arrivando il Re dei Re e tu stai in piedi, tutto tranquillo? Ma che hai nella testa!!! Mettiti in ginocchio e sii almeno un po’ educato. Sta entrando il tuo Creatore!”

Tranquillizzatevi tutti: non ho fatto questa sceneggiata! Non credo che mio marito ne sarebbe uscito indenne! E poi li capisco: Gesù arriva e non fa nemmeno effetti speciali.

angelo-che-salta-lo-shofar-17337920Sarebbe bastato abbinare, ad ogni consacrazione, almeno una musica solenne scesa miracolosamente dal Cielo (noi uomini, per queste strategie comunicative, siamo all’avanguardia). Il massimo sarebbe stata l’apparizione di un angelo con lo shofar, pronto a suonarlo al momento opportuno. Altro che la piccola campana che si suona in qualche chiesa.

Mannaggia a questo Dio che gioca a nascondino.

E’ un tipo discreto il Signore dell’Universo.

Sarà che noi, anche se facciamo una “O” bella tonda, desideriamo farlo sapere al mondo intero, che proprio facciamo fatica a comprendere un Dio che “è” ed “ha” talmente TUTTO, da potersi permette il lusso di surclassare il marketing comunicativo. Lui, semplicemente, “fa”.

“Io faccio nuove tutte le cose”. Lo dice e lo fa.

Quindi, dicevo, un po’ li capisco…ma un po’, anche no!

angelo-che-salta-lo-shofar-17337920Ho l’impressione che dietro quei fieri figuri che non si inginocchiano, ci sia una mentalità popolare che si potrebbe riassumere in questa frase: Io non mi inginocchio neanche in chiesa, della serie “Mi spezzo ma non mi piego.

Avete presente l’uomo-Denim, quello che non deve chiedere mai?

Ecco; quello!

Quello che non chiede, non si inginocchia, non si scusa, mai!

E non sto parlando degli anziani con possibili problemi fisici. No. Gli ultra 70enni, infatti, nonostante i problemi dell’età, si inginocchiano più degli altri (probabilmente perché con l’età, aumenta anche la saggezza e la consapevolezza che di Padreterno ce n’è solo Uno ed è meglio non prendere il suo posto).

messa_5Quando vedo certi preti che si impegnano tantissimo nel far fare il segno della pace a tutta la chiesa per un quarto d’ora di seguito o spingono tutti a tenersi per mano durante il Padre Nostro, perché è più bello, mi viene da dire: “Vi prego; riscaldate il cuore delle persone perché capiscano che inginocchiarsi davanti al Re dei Re, è un atto di coraggio, di umiltà, di affidamento, di adorazione, di amore, di rispetto, di consapevolezza…”

Stare tutti in ginocchio, inoltre, significa aver capito che a messa siamo tutti uniti in modo divino insegnamenti_Gesu_009_html_m25eabec0e misterioso. La liturgia, infatti, è la preghiera della Chiesa, ossia del corpo mistico di Cristo che, nello Spirito santo, è costantemente in dialogo con il Padre.

Stiamo facendo, cioè, una cosa diversa dalla preghiera personale. Pregare insieme con le stesse parole e con gli stessi gesti, ci aiuta a capire che “Padre nostro” è diverso da “Padre mio” e che pregare il Padre insieme con Gesù, nello Spirito Santo è essere un corpo solo ed un’anima sola.

Ecco perché in una celebrazione liturgica come la Messa (o nelle altre azioni sacramentali – battesimo, cresima, matrimonio, esequie…) «l’atteggiamento comune del corpo, da osservarsi da tutti i partecipanti, è segno dell’unità dei membri della comunità cristiana riuniti per la sacra liturgia: manifesta infatti e favorisce l’intenzione e i sentimenti dell’animo di coloro che partecipano» (Ordinamento Generale del Messale Romano, n° 42). 

un-soffioneMa alla fine, credo che il motivo principale per cui non ci si mette in ginocchio, è che non ci rendiamo ben conto di quel che sta succedendo in quel momento. L’entrata in scena di Gesù non è accompagnata da applausi e lo sguardo annoiato di alcuni tradisce la debolezza umana.

So’ ggioovani!” si diceva in uno sketch di un paio di anni fa.

So’ umani!” si dovrebbe dire di noi, a Dio.

Abbi pietà di noi dovremmo dire spesso e volentieri.

corpus-dominiFacciamo una grande fatica e “vedere ciò che è invisibile e spirituale”.

Tendenzialmente siamo portati a saltare di gioia di fronte alla moltiplicazione dei pani e dei pesci e a distrarci nell’Ultima Cena. Ci viene più naturale meravigliarci del paralitico che ri-cammina che non del malato a cui tutto è perdonato.

Siamo umani; siamo concreti, siamo fatti di carne.

Però, è proprio perché la nostra “carne” è così importante per noi, che non possiamo permetterci di estrometterla dal rapporto con Dio.

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In poche parole, mettersi in ginocchio è un modo incisivo per dirGli: Mio Signore, tu lo sai che io non ce la faccio ad essere propriamente un bravo cristiano. Faccio quel che posso ma quaggiù, sulla terra, non è facile andare avanti. Chi meglio di te ha sperimentato questo? Allora Signore, sono qui ai tuoi piedi, per chiederti ancora una volta: mi potresti aiutare? Tu solo sei Dio e Tu solo sei la mia salvezza”

 

Un po’ di giorni fa, entrando in una chiesa dove c’era l’Adorazione Eucaristica, ho visto una famigliola intera seduta negli ultimi banchi. 2014-09-25 13.12.46Solo il papà era in ginocchio, davanti a Gesù sacramentato.

Mi è sembrata un’immagine così bella che l’ho fotografata.

Il padre, il simbolo della forza, l’immagine della mascolinità, davanti alla sua famiglia, stava in ginocchio davanti al Re dell’Universo.

Quel papà, ai suoi figli stava dicendo: “Quando nella vita avrete paura per qualcosa, inginocchiatevi e pregate…” Ed egli (Gesù) si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, (Luca 22:41)

“Quando avrete bisogno di diventare buoni oltre le vostre forze, inginocchiatevi e pregate…” Poi, (Stefano) postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò” (Atti 7 : 60)

madre_ginocchio“Quando vorrete chiedere un miracolo, inginocchiatevi e pregate…” “ Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere.”   (Atti 9 : 40)

“Quando vorrete sentirvi uniti con gli altri, inginocchiatevi e pregate…” Quando ebbe dette queste cose, (Paolo) si pose in ginocchio e pregò con tutti loro (Atti 20 : 36)

“Quando avrete una richiesta urgente da fare, inginocchiatevi e pregate…” Ed Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmel; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia (I Re 18:42)

“Quando vorrete ringraziare Dio con tutto il cuore, inginocchiatevi e pregate…” E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro.” (Daniele 6 : 10)

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“Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti!” (Salmo 95:6)

 

 

 

 

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4 commenti su ““L’unico atto degno di un uomo è inginocchiarsi davanti a Dio” (Etty Hillesum)”

  1. Meravigliosa riflessione!! Quanto è vero quello che tu dici, forse abbiamo una coscienza addormentata che non ci fa vedere cosa realmente accade in quel momento e capita che ci si distrae spesso. Ognuno percepisce in maniera diversa e c’è sempre la libertà dell’altro, ma mi chiedo spesso come si fa a non essere ricolmi di gioia in quel momento, come si fa a volere che finisca presto quell’incontro tutto personale che Dio ci ha donato? Come si fa a non sentire il cuore palpitare mentre si è in fila pronti ad accogliere il Re dei Re, il Creatore, il Signore di tutto? Penso sempre che non sono io ad accogliere Lui, ma è Lui che mi accoglie e mi fa Sua in quel momento intimo. Siamo così umani e carnali che Lui stesso si rende materiale ogni giorno ed è meraviglioso, Grazie!!! Alla prossima 😉
    Vale

    1. Stamattina sono passata in un chiesa della mia città e c’erano delle ragazze che la stavano pulendo.
      In silenzio, con delicatezza, pulivano ed andavano da un lato all’altro della chiesa, spolverando qua e là.
      Ogni volta che passavano davanti al tabernacolo facevano un inchino.
      Era bello vederle all’opera con quel senso di rispetto verso Colui che era lì, presente, in un angolo ben preciso della chiesa!:)

  2. Questo articolo mi ha fatto “sorridere”: perché mi ricorda me, quando sono a Messa.
    Riesco a inginocchiarmi solo dopo aver preso la Comunione e non riesco a compiere gli stessi gesti degli altri durante il Padre Nostro, per esempio.
    Un pò mi sento a disagio, in verità. Però, confido nel fatto che, più parteciperò con assiduità alla Messa e più certi gesti nasceranno spontanei in me.
    Per esempio, fino a poco tempo fa, nonostante magari il giorno prima avessi ricevuto il Sacramento della Riconciliazione, al momento di ricevere l’Eucaristia, evitavo: mi trovavo sempre delle scuse.
    Invece, nell’ultimo mese, da quando ho ripreso ad andare regolarmente a Messa, stò cercando di restare fedele anche al Sacramento dell’Eucaristia.
    L’unico Sacramento a cui mi accosto con tranquillità ( a parte qualche periodo di assenza ) è quello della Riconciliazione. Per me, è irrinunciabile. E’ come se dopo una “chiacchierata” con il “rappresentante” di Gesù in terra, mi sentissi più libera e svuotata da troppo “ragionamenti”.
    Buona giornata. 🙂

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