Lettera aperta alla primavera

Carissima primavera, ti sto aspettando.
Ogni anno, fedelmente, ti sono venuta a cercare nei campi;
quest’anno ti spalanco le porte della mia casa.
Entra che ho fretta di abbracciarti!
Portami l’infinita pazienza di ricominciare.
Cullami nell’onda calma della rinascita.
Sussurrami: “Non ti angosciare; sta andando tutto bene”
Che se me lo dici tu, con le violette come prova, io ci credo.

Dolcissima primavera, i rami nudi ti stanno aspettando.
I pensieri pessimisti ti stanno snobbando.
Ed io quest’anno ti amo più che mai.
Ho bisogno di te per sussurrare a me stessa
che niente mai più tornerà come prima.
Che poi sarà meglio.
Che avremo imparato a curare i lividi della terra.
E ogni creatura umana sarà il verso di un’unica poesia.
Così come ogni margherita è parte di un unico prato.

Attesissima primavera, fammi amare la speranza più che il lamento.
Guarda con affetto la fragilità di un papavero e la mia,
poi sussurra ad entrambe “Siete entrambe bellissime!”.
Allora io ti racconterò che, a volte, mi sento come una foglia in autunno.
E tu mi narrerai il lieto fine della vita facendo sbocciare i ciliegi.

E su quel ciliegio in fiore vedrò
il camionista che stamattina presto è già partito,
il medico che stanotte ha vegliato accanto ai malati
il meccanico che deve lavorare per gli altri
il vicino che ha cantato dal balcone
la sarta che ha cucito le mascherine
la commessa che è già nella sua postazione
l’insegnante che sta spiegando senza arrendersi
gli studenti che hanno nostalgia dell’aula
il soldato che piange i morti che sta trasportando
il politico che sta amando davvero l’Italia
il frate che sta dando l’ultima benedizione
il bambino che è appena nato su questa terra inquieta
l’infermiera che sta proteggendo i fragili dalla morte
l’imprenditore che si scervella per il suo futuro
l’artista che anche oggi farà uno spettacolo gratis
il netturbino che nel silenzio regala pulizia
il pensionato che ha donato cinque euro per…
il malato che si è tolto il respiratore di riserva per …

Quanti fiori sui rami di quel ciliegio!

In questi giorni la morte vorrebbe raccoglierli tutti,
ma non riuscirà mai fermarti, primavera amatissima!
A domani!

 

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