

Sono appena fuori le mura di Gerusalemme.
Ti sto aspettando.
Ho con me le palme.
Sono pronta.
E Tu?
Troverai, in mezzo a tanta folla, uno sguardo per me?
Io ci spero, Signore.


Io lo so che oggi sono qui con le mie palme e magari,
già domani, sarò lontana da Gerusalemme e da Te.
Mi conosco.
So come ondeggio facilmente tra desideri di eternità e paure di illusioni.
E tu?
Pur conoscendo il mio ondulare, mi guarderai negli occhi, oggi?
Io lo aspetto il tuo sguardo, Signore.


Vorrei gridare a tutti: “Non fate caso all’asino. Quell’uomo sembra non contare niente. Ma è il Re dell’universo!”
Lui ha tutto ed a noi non ci toglie niente.
Non ci ruba la vita.
Non ci toglie la libertà.
E non ci prende nemmeno un asino. E’ solo un prestito.
Lui fa così: ci chiede qualcosa di nostro per farlo diventare “il meglio” di ciò che può essere.


Le mie contraddizioni?
Il mio oscillare come una bandiera la vento?
Il mio essere oggi “così” e domani “cosà”.
Non sono grandi doni, ma Tu tutto accetti e ricrei.
Guardami con amore.
Oggi.
Domani.
Per sempre.
Io tirerò un sospiro di sollievo e mi dirò: “Gesù non è in guerra con me!”.


Viene per scelta e per gioia.
Sa come sono, ma viene lo stesso.
Non ha voglia di puntare il dito sulle mie contraddizioni.
Ha solo desideri di abbracci e di amore.
Il mio Dio mi ama ed io amo Lui.
In questa settimana terribile.
ogni giorno ed ogni attimo,
ti dirò: “Io ti amo e non ti abbandono”

