Il teatro è il mezzo…l’unione è il fine!

spazioscenico“Quel giorno, quella che mi aspettava doveva essere una riunione come tante altre.

Mentre guidavo per raggiungere i ragazzi che, nel prossimo spettacolo, avrebbero fatto gli attori, pensavo a come organizzare i lavori del gruppo. 

Una cosa avevo in mente: sul palcoscenico del Teatro della mia città, quei ragazzi avrebbero raccontato le storie che avrebbero scelto loro. Meglio, se storie della loro famiglia!

D’altra parte il titolo dello spettacolo era chiaro: “Storie di dolore e di rinascita!”.

Quante volte ho scritto la parola “storia” in poche righe? Tante! Ma, d’altra parte, la nostra scelta era chiara: raccontare la forza interiore e la rinascita da situazioni difficili e dolorose, attraverso storie realmente accadute. 

20140117_153927Mentre percorrevo il corridoio della scuola, li sentivo ridere, da lontano. Nelle risate dei ragazzi c’è qualcosa che sa di vita. Specialmente quando le “ascolti”, senza saperne il motivo. L’allegria giovanile ascoltata nei pomeridiani meandri scolastici, sa di voglia di fare e di gioia di capire.

Il mattino è un’altra cosa.20140117_153633

Il mattino la scuola è piena di studenti che, a scuola, devono esserci.

Il pomeriggio tutto cambia.

Il silenzio si riempie di libera iniziativa e di sincero impegno.

Pensavo a tutto questo mentre mi avvicinavo, a passi veloci, nell’aula dove avremmo iniziato a buttar giù la bozza del copione dello spettacolo.

 I saluti allegri, le ragazze già in postazione davanti al computer per lavorare, i fogli scritti a casa che iniziavano ad uscire dagli zaini, i miei ex allievi già arrivati per aiutare i più “piccoli”…che bel clima da “Work in progress”!

 Tutto sembrava far prevedere una riunione come le altre…ma quel giorno non fu così.

In cerchio, intorno al grande tavolo, mentre parlavano uno dopo l’altro, iniziai subito a capire che qualcosa di profondo stava succedendo.gruppo-1Pian piano quei ragazzi/e davano voce alla loro anima; racconti familiari prendevano forma, insieme ai loro sentimenti più intimi; le lacrime scendevano superando la volontà di fermarle; la sincerità si faceva largo a grandi passi; il passato ridiventava presente esorcizzando antiche paure con la forza della condivisione; il dolore veniva espresso con la volontà di vederne il senso; i pianti attiravano affetto solidale e, con miracolosa naturalezza, scoppiò l’unione tra tutti loro!

Uscii da quella riunione con un’intima convinzione: lo spettacolo del 30 marzo 2014 sarebbe stato profondamente sacro, perché basato sugli attimi di vita di quei ragazzi!”

 

 

svegliaMA CHE ORA E????

Oddio! Sono già le sette!

Tra un’ora devo stare a scuola! 

La riunione?

Un sogno?

 No, no…realtà!

Realissima!

 

Così come è stato reale il patto che abbiamo fatto alla fine dell’incontro:

 

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“Promettiamo che tutto quello che verrà fuori da queste riunioni resterà tra di noi! Sul palcoscenico racconteremo una parte…ma nel nostro cuore e nella nostra memoria, resterà il resto (che è molto più grande!)”

 

“Se vuoi che siano fratelli, obbligali a costruire una torre. Ma se vuoi che si odino, getta loro del grano” diceva Antoine de Saint-Exupéry.

Messi insieme a costruire, i ragazzi imparano ad accettarsi, a scoprirsi, ad inserirsi.

Quel giorno i miei studenti hanno fatto loro l’auspicio biblico: “Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono” (Romani 12:15)

 

Vi aspettiamo domenica 30 marzo 2014 al Teatro Gentile di Fabriano.

Titolo dello spettacolo?

BASTA!

Storie di dolore e di rinascita

 

Ospite d’onore: CHIARA AMIRANTE

Teatro Gentile di Fabriano, ore 17.00 ed ore 21.00

Per prenotazioni: Giulia Sassaroli (331 2371208)

                              Maikol Morosini (3345931613)

 

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