Visto il grande successo della storia tratta dal libro “Piccoli miracoli – Coincidenze straordinarie di vite ordinarie”, messa nel blog “In te mi rifugio” e riportata anche qui, e eccone qui un’altra!
Il bellissimo libro oramai è quasi introvabile, così rimediamo così all’impossibilità di leggerlo.
Pronti? Via!
“Ogni domenica mattina, alle 9 in punto, i venti membri del coro di una chiesa si riunivano nella cappella della loro piccola congregazione battista per un’ora di prove prima dell’inizio della messa. Il coro era composto da fedeli di vecchia data che erano devoti, entusiasti ed estremamente puntuali!
Una domenica, l’aria tranquilla della sonnolenta cittadina del sud venne all’improvviso squarciata da un violento scoppio. Gli abitanti si precipitarono fuori dalle case per vedere cosa stesse accadendo, e videro disperati che delle lingue di fuoco uscivano dalle finestre della piccola chiesa. Controllarono l’ora, dando un’occhiata agli orologi che avevano al polso, a quelli appesi alle pareti delle cucine, alle sveglie sui comodini accanto ai letti. Le nove e dieci.
Esclamazioni, gemiti, grida riempirono l’aria mentre gli abitanti correvano verso la chiesa. I pompieri, che erano arrivati per primi, scossero la testa sconsolati: in pochi secondi l’edificio era stato completamente distrutto dalle fiamme. “Probabilmente si è trattato di una fuga di gas”, ipotizzò un vigile del fuoco. “E’ successo tutto troppo in fretta. Nessuno dei membri del coro può essere uscito in tempo. Mi dispiace. Non credo che ci siano sopravvissuti.”
Ciascuno reagì in modo diverso. Alcuni chinarono la testa e distolsero lo sguardo, afflitti e addolorati. Alcune donne caddero in ginocchio sull’erba carbonizzata. Altre si gettarono nelle braccia delle amiche, singhiozzando disperate. Paralizzate dallo choc, nessuna di quelle persone sembrò notare una ventina di macchine arrivate contemporaneamente nel parcheggio. Nessuna sembrò vedere le venti figure vestite di rosso correre verso la chiesa.
“Ehi, cos’è successo?”
Tutte sentirono invece una voce da contralto familiare rompere il silenzio che era sceso sui presenti.
“Sì, cos’è successo?” ripeté un’altra voce altrettanto familiare, una soave voce da soprano. “Mio Dio, la chiesa è distrutta!” urlò un’inconfondibile voce da baritono.
Sconvolti, sbigottiti, increduli, gli abitati guardarono la miracolosa visionedi tutti e venti i membri del coro – sani e salvi – che si avvicinavano.
Per la prima volta in dodici anni di prove del coro, tutti i suoi membri – per differenti ragioni – erano arrivati in ritardo!