Te Deum laudamus per tutto!

“Ringraziate per tutto, perché questa è la volontà di Dio per voi in Cristo.”(Tessalonicesi 5,18).

Lo ammetto Signore; questa cosa non mi viene bene. Io seleziono. Scelgo. Per questo ti ringrazio e per quest’altro no. Altre volte non scelgo nemmeno: semplicemente mi scordo. Quando le cose mi vanno per il verso giusto, non penso a te. Non ci faccio caso. Metto il bene sullo stesso livello della normalità. Lo appoggio ogni giorno sullo scaffale del “mi è dovuto”. Puoi accettare, oggi, il mio grazie per tutto quello che mi hai regalato ne 2017, senza far caso al fatto che ti giunge in extremis? Grazie!

 

“Fratelli, dobbiamo sempre ringraziare Dio perché la sua fede cresce sempre di più, e in ognuno di voi continua ad abbondare l’amore verso gli altri.” (Tessalonicesi 1:3).

Ecco Signore, io lo so che sono la tua figlia incasinata, che convive faticosamente con il forte sospetto di avere una fede sempre al punto di partenza ed un amore per gli altri costantemente in lotta con il proprio ego. Per questo ammetto che mi farebbe tanto piacere se Tu mi ricordassi che non sono solo questo. Da sola non ce la faccio. A volte mi sento solo uno straccio immerso nella palude della mia incoerenza. Facciamo così: io ti ringrazio ugualmente per la fede che cresce in me sempre di più e per l’amore che abbonda verso gli altri (mi sforzo di crederci); tu incoraggiami a vedere in me anche le cose buone che faccio. Non è mica facile volersi bene. Hai visto mai che, tramite il tuo sguardo ottimista, anche io non mi veda un po’ come gli abitanti di Tessalonica? Sempre più vicina a Te.

“E tutto quello che fate, sia di parola e di fatto, fatelo in nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre” (Colossesi 3:17).

Tutto Signore? Cioè: proprio tutto? Anche quando faccio la spesa, leggo un libro, mi trucco il mattino, saluto qualcuno, ascolto una canzone, mangio un arancio, racconto una cosa…tutto lo dovrei fare in nome di Gesù? Nell’anno passato non ci sono riuscita proprio su tutto. E’ inutile che fingo. Però ti assicuro che mi farebbe tanto piacere riuscirci. Fare tutto in nome del Signore Gesù è come far camminare abbracciati, sotto la pioggia, il mio “io” e “Dio”.

La senti la pioggia?

L’ombrello chi lo tiene? Io o Te?

Scherzooo! Tienilo Tu che vedi meglio la strada!

 

“Grazie a Dio per il suo dono indescrivibile!” (2 Corinzi 9:15).

Signore, a volte porto la mia fantasia fino alla sua più estrema latitudine e immagino il mio incontro con Te. Mi vedo guardare gli attimi della mia vita terrena, vicinissima a Te. Praticamente dentro Te. Io lo so che quel giorno vedrò ogni Tuo aiuto quotidiano sulla terra. Che indescrivibile dono è la vita! Signore, ti chiedo una cosa: potresti anticipare un pochino quella visione perfetta? Solo un pochino. Giusto per avere un granello di senape di fiducia in Te. Giusto per vivere serena e tranquilla, come una bambina in braccio a sua madre (Salmo 130).

 

“Ti ringrazio, Signore, di tutto cuore; racconterò tutte le tue meraviglie.” (Salmi 9:1).

L’alba che ho visto in vacanza, il tramonto che ho fotografato da casa, l’amicizia che mi ha sorretto, l’amore di mio marito che non si ferma, il lavoro trovato, la guarigione insperata, la telefonata inattesa, la parola buona rigenerante, le opere d’arte che ho ammirato, la sabbia bianca del deserto che ho calpestato, i viaggi che ho fatto…e pure le lacrime asciugate, i momenti di depressione superati, la sensazione di fallimento attraversata, gli errori ripetuti e gli sbagli stupidi che non mi hanno comunque schiacciata, le notti insonni e buie, la paure del futuro per cose mai accadute, quando ti ho gridato “Non ce la faccio più”… tutto è stato perfetto fino ad ora. Grazie!

 

“Perché tutte le cose derivano da lui, ed esistono grazie e per lui. A lui la gloria per sempre! Amen.” (Romani 11:36)

Io ci sono, grazie a Te.

Tutto quel che mi circonda, deriva da Te.

La mia intelligenza, deriva da Te.

I miei occhi, derivano da Te.

Il mio…la mia…le mie…i miei…

Niente è mio e tutto è Tuo.

Che gran liberazione, mio Signore!

Se tutto è Tuo, io non devo difendere niente di quel che ho e che sono. Posso far rilassare la mia ansia e fare un brindisi al nuovo anno che viene: la festa è a casa Tua ed io sono tua ospite!

 

“Il signore è la mia forza e il mio scudo; in lui confida il mio cuore e sono soccorso; quindi, il mio cuore esulta, e lo ringrazierò con il mio cantico.” (Salmo 28,7)

Ecco Signore, questa è la cosa a cui tengo di più; confidare in Te totalmente e godermi rilassata il viaggio della vita. Grazie in anticipo per quel che potrai fare, a dispetto e nonostante la mia testarda e maniacale voglia di avere sempre tutto sotto controllo.

 

“Entrate dalle sue porte ringraziando e nei suoi atri con lode. Dategli grazia, benedite il suo nome.” (Salmi 100, 4)

Sono pronta.

Sono prontissima e voglio farlo.

Ho la musica nel sangue che già canta e le scarpe ai piedi che già danzano.

Sono pronta per il Te Deum Laudamus.

Questo 31 dicembre desidero entrare nelle Tue porte, ringraziandoti per il miracolo della vita che è in me.

Da qualche parte ho letto che le tre qualità che aiutano ad essere cristiani, sono: la gratitudine, la gioia della vita e mettere Te al centro di tutto.

Signore, voglio entrare nei tuoi atri, lodandoti.

A mezzanotte brinderò all’abbondanza della vita e benedirò il tuo nome.

A mezzanotte e oltre.

Buon anno Signore!

 

 

IL SIGNORE DELLA DANZA (Sidney Carter)

Danzate, ovunque voi siate, dice Dio,
perché io sono il Signore della danza:
io guiderò la danza di tutti voi.
Dovunque voi siate,
io guiderò la danza di tutti voi.

Io danzavo il primo mattino dell’universo,
io danzavo circondato dalla luna, dalle stelle e dal sole,
disceso dal cielo danzavo sulla terra
e sono venuto al mondo a Betlemme.

Io danzavo per lo scriba e il fariseo,
ma essi non hanno voluto seguirmi;
io danzavo per i peccatori,
per Giacomo e per Giovanni,
ed essi mi hanno seguito
e sono entrati nella danza.

Io danzavo il giorno di sabato,
io ho guarito il paralitico,
la gente diceva che era vergogna.

Mi hanno sferzato
mi hanno lasciato nudo
e mi hanno appeso ben in alto
su una croce per morirvi.

Io danzavo il Venerdì,
quando il cielo divenne tenebre.
Oh, è difficile danzare
con il demonio sulle spalle!

Essi hanno sepolto il mio corpo
e hanno creduto che fosse tutto finito,
ma io sono la danza
e guido sempre il ballo.

Essi hanno voluto sopprimermi
ma io sono balzato ancora più in alto
perché io sono la Vita
che non può morire:
e io vivrò in voi e voi vivrete in me
perché io sono, dice Dio,
il Signore della danza.

 

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