Buon viaggio Joseph!
Buon ritorno a Casa!
Continua a leggere Buon viaggio!
Buon viaggio!
Buon viaggio Joseph!
Buon ritorno a Casa!
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Buon viaggio Joseph!
Buon ritorno a Casa!
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“Oddiooo!!! Ma chi è?!!!”
La strada è di montagna ed è buio pesto. Io freno un po’ e Roberta, seduta accanto a me, spalanca gli occhi e si gira indietro per cercare di vedere chi cavolo era quella sagoma nera spuntata all’improvviso nel lato sinistro della strada.
Dietro Margherita e Giulia si zittiscono, indecise se l’ombra sia innocua o no. Margherita ha nove anni, Giulia due e sono con noi per cercare un angolo di terra dove poter vedere bene la volta stellata di agosto.
Proseguiamo e ci fermiamo vicino ad un monastero isolato.
Ma ci sono due lampioni. Due di numero. Ma noi cerchiamo il buio perfetto.
Decidiamo di tornare indietro per prendere un altro bivio.
“Ora dovremmo rivedere la sagoma nera Cri!”
“Rallento così vediamo chi è, dai!”
“Eccolo! E’ laggiù zia!!!” urla Margherita da dietro.
La sagoma è immobile. Le passiamo accanto. E’ di spalle e non si muove. Sembra una statua nera. Fissa. Come bloccata. Ma quando le siamo proprio accanto, vediamo chi è. E’ un monaco. Probabilmente arrivato fin lì dal suo monastero. Un monaco con lo sguardo fisso sulle stelle. Neanche si volta un poco quando passiamo noi. E’ fermo. Fisso sul cielo.
Le nostre luci hanno rovinato il buio perfetto, ma non la sua contemplazione perfetta.
“Quando provate dolore nell’anima guardate le stelle. Quando vi sentite tristi, quando qualcuno vi offende, quando non vi riesce qualcosa o vi sovrasta la tempesta interiore, uscite fuori e rimanete a tu per tu con il cielo” (Pavel Florenskij).
Quel monaco è in estasi, a tu per tu con il cielo.
“Bimbe, tra un po’ ci fermiamo ed anche noi staremo ferme ferme a guardare le stelle!”
“Nonna, ma è buio!”
“Deve essere così, Giulia!” Continua a leggere “Quando provate dolore nell’anima, uscite fuori e guardate le stelle” (Pavel Florenskij)
“La messa è finita. Andate in pace”
Nei primi banchi c’è un ragazzo con la sindrome di down che si alza ed invece di uscire come tutti, va verso l’altare. Io sono seduta lateralmente all’altare; lui non mi vede ma io sì.
Lo vedo muovere appena percettibilmente le labbra mentre fissa, sorridendo, il crocifisso e gli bisbiglia qualcosa con fare confidenziale.
Gli sta dicendo parole che sanno di segreto. Di intimo. Ma anche di divertente. Quel ragazzo ha un modo di fare molto complice con quel crocifisso.
Alla fine gli fa un grande sorriso, alza il pollice destro in alto, fa l’occhietto a Gesù e gli dice: “Ok, eh! OK!”
Quell’occhietto sigilla un patto.
Io non so di che si tratta ma il sorriso soddisfatto del ragazzo all’uscita dalla chiesa, è tutto un programma di certezza e tranquillità.
Bellissimo!
Tutti gli studi di teologia del pianeta e tutti i ritiri spirituali del mondo sono racchiusi in quel pollice alzato, in quel sorriso ed in quell’“Ok! Ci siamo capiti! Conto su di te! Mi raccomando!”
Quel ragazzo mi ha portato nel mondo incantato della genuinità.
Come Forrest Gump mi ha lasciato addosso una nostalgia pazzesca per la purezza.
Come Tommaso d’Aquino mi ha ricordato che Dio è infinitamente semplice.
Come Alda Merini mi ha cantato la bellezza dell’esser nudi.
“La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercé di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
…Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.” Continua a leggere Ok Gesù!
“…E poi vorrei sapere anche se, secondo te, esiste una specie di paradiso per gli animali… Altrimenti la loro vita che senso avrebbe?”
E’ un ragazzo curioso ed intelligente, quello che mi scrive. Ora rispondo, ma con una premessa.
In genere quando ci facciamo questa domanda, pensiamo al gattino tanto carino che abbiamo a casa, al cagnolino che fa oramai parte della famiglia, al delfino che è così intelligente…ma se vogliamo realmente rispondere a questa domanda, dobbiamo immettere nell’elenco degli amici animali, anche le zanzare, i serpenti, i pidocchi, le pantegane, i dinosauri…
Eh eh eh; è tutto un po’ meno romantico, ma certamente più completo!
Adesso, con l’immagine davanti agli occhi di tutti gli animali che la nostra madre terra ci ha fatto conoscere, dall’inizio della storia ad oggi, possiamo tentare di dare una risposta.
Era il 2008 e Benedetto XVI, alla Sistina, aveva appena battezzato tredici bambini. Continua a leggere In paradiso ci sono gli animali?