Il tumore al seno dal punto di vista dei figli

7 ottobre 2020. Prime lezioni dell’anno. Voglia di ri-conoscerci dopo mesi di Didattica a Distanza e vacanze estive.

“Qual è il tuo colore preferito Anna?”

“Celeste prof, perché mi ricorda il cielo”

“Ed a chi somigli di più?”

“Alla mia mamma… ho i suoi stessi occhi…ed io…ecco…”

Improvvisamente, senza nessun apparente motivo, Anna inizia a piangere a dirotto davanti a tutti. Non riesce a trattenersi.

Vorremmo abbracciarla ma…il Covid… però le sue amiche la guardano con occhi che trasmettono amore intenso. Anna si soffia il naso ma non riesce a smettere di gettare delicatissime lacrime sulla sua maglietta.

La classe è in rispettosissimo silenzio e le regala tutto il tempo per calmarsi. Molti hanno gli occhi lucidi. Alcuni piangono.

Prof, è che…è che mia madre ha un tumore al seno ed ora sta facendo la chemio ed io ho tanta paura!” dice tutto d’un fiato Anna ed io l’abbraccio più che posso con lo sguardo.

Non è la prima volta che mi capita una situazione simile.

Era il 2012 e stavo passando nel corridoio della scuola quando incontrai Gaia. Tutta sola e sconsolata. Che succede Gaia?”. E di nuovo quel pianto che racconta la disperazione.

Rammento che Gaia, quel giorno, non riuscì a parlarmi. Piangeva e basta. Io rimasi in silenzio, dando alle sue lacrime il diritto di scendere, senza l’obbligo di spiegazioni.

Un po’ di giorni dopo entrai in aula e Gaia mi consegnò una lettera.

La lessi con calma. Erano tre pagine di scrittura fitta fitta. Ma il succo del discorso era in poche righe: Prof, ci ho pensato tanto ed ho capito che non riuscirò mai a parlare di questa cosa, così le scrivo. Oramai ho ben chiaro che per vivere ci vuole coraggio. Mia mamma ha un tumore al seno ed io sono distrutta. Prima nonna e adesso mamma. All’inizio non volevo crederci. Ora ho una paura incredibile. Me la stringo forte e l’abbraccio non so quante volte. Le dico che le voglio bene duecento volte al giorno, perché non saprei cosa fare senza di lei”. 

Con il ricordo delle lacrime di Anna e in compagnia di quelle di Gaia, entro nell’aula della quinta. Lezione di religione. Parliamo dei “Guerrieri della Luce”. Ricreazione. Restiamo tutti in aula: finestre spalancate, aria pulita che entra, distanziamento rispettato e cuori che continuano a dialogare.

Ragazze, oggi ho fatto lezione con l’anima ancora umida di lacrime di una persona che ha appena scoperto di avere la mamma malata. Voi lo sapete che ottobre è un mese tutto rosa, perchè dedicato alla prevenzione del tumore al seno? E lo sapete che sono ancora tante le donne che non aderiscono alla Campagna di Prevenzione? E’ assurdo vero? Voi cosa fareste e direste, per convincerle tutte?”

Raramente ho passato dieci minuti di ricreazione in modo così commovente e con la schiettezza lì, al nostro fianco.

“Prof, è che i genitori non si rendono conto di quanto siano importanti per noi” dice Maria Teresa alzandosi in piedi con modo deciso, per far risaltare ancora di più il nucleo fondante delle sue parole.

Ma neanche noi figli ci rendiamo conto di quanto siamo importanti per loro obietta Carolina.

Prof, lo sa che io ho abbracciato mia madre, per la prima volta, a sedici anni? Da allora lo faccio sempre. Le dico che le voglio bene … ma per anni non l’ho fatto. Mi vergognavo. Spesso ero arrabbiata con lei. Poi un giorno ho voluto cambiare. E da lì in poi…!” Si commuove Laura. E’ entrata anche lei nel Giorno delle Lacrime.

Sa prof, a volte parlo con mio padre…quanto mi piace parlare con mio padre! A volte parliamo insieme ed io ho come attimi di consapevolezza che non lo potremo fare per sempre e …”. C’è bisogno che scrivo che Rosella, a questo punto, si è commossa al solo pensiero del padre?

Prof, anche se un genitore è assente, è comunque importante!”

Dicono che i motivi per cui le donne non fanno prevenzione, siano essenzialmente cinque: la paura dei risultati degli esami (34%) e la pigrizia (31%), seguono l’imbarazzo (24%), la convinzione di non averne bisogno (21%) e la mancanza di tempo (15%).

La cosa peggiore del cancro non è quello che fa a te ma quello che fa alle persone che ami.

Se l’amore per te stessa non basta, concentrati su quanto ami i tuoi figli.

Fai prevenzione.

A proposito: la mamma di Gaia? E’ guarita grazie alla prevenzione ed ora sta bene. La mamma di Anna? Sta facendo un cammino di guarigione e le auguriamo tanta vita!

Mai cedere il timone della nostra vita alla paura.

E anche dovesse venire la tempesta, ci sarà sempre chi ci soffierà accanto per cambiare il vento o chi ci regalerà un turbante per essere più bella di prima.

Quando la vita non ti fa stare al meglio, c’è chi del suo meglio continuerà a fare, perché il meglio vogliamo farlo tornare!

Viva la vita!

 

 

 

 

 

 

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