Dio non è un sogno, ma fa sognare!

image2“Prof, secondo lei un sogno potrebbe cambiarle qualcosa? Mi spiego meglio…

Se lei ha paura di una cosa ed il giorno successivo sua madre si sveglia dicendole che ha sognato quella cosa di cui lei ha paura, come reagirebbe?

Le faccio un esempio; se lei ha paura di avere un tumore e il giorno dopo sua madre le dice che ha sognato che lei ha un tumore, cosa farebbe??

Oppure se lei ha paura di essere rimasta incinta ed il giorno dopo sua madre le dice che ha sognato che lei è incinta?

Coincidenze?

O forse è un segno per farci capire che dobbiamo fare qualcosa?

Forse mi sto solamente montando la testa, ma ammetto che questa cosa mi sta facendo preoccupare molto, e toglie in me la sicurezza che pensavo di avere”

TYP-475910-3314008_chinatiger_01Daniela: stai tranquilla!!! Quando mi è arrivato il tuo messaggio su WhatsApp  ero al supermercato e, appena l’ho letto, mi sono messa da una parte, tra gli scaffali, per risponderti e tranquillizzarti subito! Non vorrei che una mia alunna si ritrovasse convinta di avere un tumore. perché la sua mamma l’ha sognato.

Te lo ripeto: stai tranquilla! Senza dubbio la possibilità di prevedere il futuro “leggendolo” nei sogni è una fantasia che ricorre nell’ immaginario delle persone. Ma la spiegazione razionale lascia poco spazio ai dubbi: si tratterebbe solo di semplici coincidenze, per quanto inquietanti o intriganti possano essere. I sogni premonitori non sarebbero altro che intuizioni, previsioni, ipotesi che il nostro cervello elabora nella fase del riposo.

Sei meno preoccupata, ora?

misteri_cervelloSembra, infatti, che durante il giorno il nostro cervello è capace di registrare innumerevoli dettagli e informazioni, spesso senza rendersene conto. Tutti questi dati vengono immagazzinati ed elaborati durante la fase del sonno, creando scenari e situazioni in cui potremmo trovarci in futuro.

Più che di “preveggenza” sarebbe quindi meglio parlare diintuizione”!
Una specie di “deduzione” fatta in modo inconscio, basata su ciò che ci capita durante il giorno. Spesso potrebbe trattarsi anche di desideri inconsci, una proiezioni delle nostre aspirazioni, anche recondite e inconsapevoli.

Tutto ok, quindi Daniela, per il “possibile” e “semplice” sogno della tua mamma?

Comunque, tutto quello che ti ho appena scritto, lo diceva anche la Bibbia più di duemila anni fa, con il linguaggio di allora!

GIUSEPPE INTERPREATA I SOGNI DEL FARAONE“Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la mente di una donna in doglie.
Se non sono inviati dall’Altissimo in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti avevano in essi sperato.”
(Siracide 34)

La Bibbia è più razionale e concreta di tanti uomini di oggi;  già 2000 anni fa aveva le idee ben chiare a proposito di sogni premonitori.

E come se non bastasse, anche Zaccaria (un profeta dell’Antico Testamento) scrive  che «i sogni mentiscono e danno un vano conforto» (Zc 10,2).

Hai letto bene, però, il brano del Siracide? Hai visto che cosa dice ad un certo punto?

Se i sogni non sono suscitati da Dio stesso, non ci dobbiamo perdere tempo con elucubrazioni inutili. Quindi questo significa che, in certe occasioni,  Dio può comunicare anche attraverso i sogni!

A quanto pare Dio non è un sogno, ma fa sognare! 

rivista_pittura_i000653L’elenco dei sogni  nella Bibbia sarebbe lungo.

Dal famosissimo sogno di Giacobbe (Genesi 28, 10-22), nel quale vede la scala che unisce cielo e terra e sente la parola con la quale Dio stabilisce un patto con lui (decisivo per la sua vita), ai sogni di Giuseppe, con i quali Dio lo informa sulla nascita miracolosa di Gesù, sulla necessita della fuga in Egitto per  salvare la vita del bambino e sulla possibilità di ritornare in patria dopo la morte di Erode.

Sui numerosi sogni di un altro Giuseppe (il figlio di Giacobbe) scommetto invece che ci hai visto il cartone “Giuseppe, il re dei sogni”!

Potrei continuare per ore, ma il succo del discorso è questo: Dio fa sognare e, qualche volta, si serve del sogno per «parlare» all’uomo.

Non per mettere paura, ma per avvertire, aiutare, consigliare!

Certo; bisogna essere equilibrati e sintonizzati con Dio, per evitare autosuggestioni inutili, tenendo sempre ben presente che il mezzo di comunicazione  principale e normale tra Dio e l’uomo è la Parola, rivolta a persone sveglie!

Cara Daniela, lo sapevi che per esempio, San Giovanni Bosco aveva dei messaggi ben precisi da parte di Dio? Poi li utilizzava quando era ben sveglio, per il bene degli altri.

copIo scoprii questa cosa curiosa un po’ di anni fa, quando un mio amico mi regalò un libro intitolato “I sogni di don Bosco”.

Quell’estate, leggendo il libro tutto d’un fiato, entrai nel modo di comunicare di Dio con San Giovanni Bosco.

Gli aveva fatto questo dono: siccome questo santo avrebbe dovuto aiutare tanti ragazzi in gravi difficoltà, Gesù, fin da quando era piccolino, lo guidava con dei sogni ben precisi, per incoraggiarlo ad andare avanti senza sbagliare un colpo. Era troppo urgente quello che lui avrebbe dovuto fare su questa terra!!!

Se ti va, in rete trovi un po’ di questi sogni, in questo link: http://www.donboscoparrocchia.pcn.net/nuovo/doc/basilica_parla/sogni_donbosco.pdf

Te ne metto qui solo uno (che veramente sembra avere i tratti più di una visione che non di un sogno, ma a don Bosco succedeva anche questo), per incuriosirti un po’, tralasciando il famosissimo sogno che lui fece a nove anni e che gli cambiò la vita: quello te lo devi leggere e gustare da sola!

Don Bosco poi, li raccontava ai suoi ragazzi, per incoraggiarli, proteggerli, avvertirli e guidarli nel loro cammino. Li voleva tutti in Paradiso e faceva del tutto perché anche loro non sbagliassero un colpo.

Lascio la parola a Don Bosco (ho omesso, per brevità, alcuni suoi particolari)…

«Perché ognuno di noi abbia la sicurezza che è Maria Vergine che vuole la nostra Congregazione, vi racconterà non già la descrizione di un sogno, ma quello che la stessa Beata Madre si compiacque di farmi vedere.

383276_Il-viale-del-giardinoUn giorno dell’anno 1847, avendo io molto meditato sul modo di far del bene alla gioventù, mi comparve la Regina del cielo e mi condusse in un giardino incantevole…C’era un pergolato che si prolungava a vista d’occhio, fiancheggiato e coperto da rosai in piena fioritura. Anche il suolo era tutto coperto di rose. La Beata Vergine mi disse:Togliti le scarpe! , e quando me le ebbi tolte, soggiunse:

Va’ avanti per quel pergolato; è quella la strada che devi percorrere.

Cominciai a camminare, ma subito mi accorsi che quelle rose celavano spine acutissime, cosicché i miei piedi sanguinavano. Quindi fatti appena pochi passi, fui costretto a ritornare indietro.

Qui ci vogliono le scarpe , dissi allora alla mia Guida.

Certamente, mi rispose, ci vogliono buone scarpe.

Mi calzai e mi rimisi in via con un certo numero di compagni, che avevano chiesto di seguirmi. Il pergolato appariva sempre più stretto e basso. Molti rami si abbassavano e si alzavano come festoni; altri pendevano perpendicolari sopra il sentiero. Erano tutti rivestiti di rose, e io non vedevo che rose ai lati, rose di sopra, rose innanzi ai miei passi. Mentre ancora provavo vivi dolori ai piedi, toccavo rose di qua e di là, sentendo spine ancor più pungenti; e mi pungevo e sanguinavo non solo nelle mani, ma in tutta la persona. Al di sopra anche le rose che pendevano celavano spine pungentissime, che mi si infiggevano nel capo. Tuttavia, incoraggiato dalla Beata Vergine, proseguii il mio cammino.

Intanto tutti coloro che mi osservavano, dicevano: Oh, come Don Bosco cammina sempre sulle rose! Egli va avanti tranquillissimo; tutte le cose gli vanno bene. Ma essi non vedevano le spine che laceravano le mie membra. Molti preti, chierici e laici, allettati dalla bellezza di quei fiori, si erano messi a seguirmi con gioia, ma quando sentirono la puntura delle spine, si misero a gridare: Siamo stati ingannati!

Percorso un bel tratto di via, mi volsi indietro e con dolore vidi che mi avevano abbandonato. Ma fui tosto consolato perché vidi un altro stuolo di preti, chierici e laici avanzarsi verso di me dicendo: – Eccoci: siamo tutti suoi, siamo pronti a seguirla». 

Don Bosco continua dicendo che, giunto in fondo al pergolato, si trovò con i suoi in un bellissimo giardino, dove lo circondarono i suoi pochi seguaci, tutti dimagriti, scarmigliati, sanguinanti.

Allora si levò una brezza leggera, e a quel soffio tutti guarirono come per incanto. Soffiò un altro vento e si trovò attorniato da un numero immenso di giovani, assistiti da molti preti e coadiutori che si misero a lavorare con lui. 

Intanto si vide trasportato con i suoi in una «spaziosissima sala di tale ricchezza che nessuna reggia al mondo può vantarne l’uguale. Era tutta cosparsa e adorna di rose freschissime e senza spine dalle quali emanava una soavissima fragranza. Allora la Vergine SS. che era stata la mia guida, mi interrogò:

Sai che cosa significa tutto ciò?

– No, risposi vi prego di spiegarmelo.

Allora Ella mi disse: Sappi che la via che hai percorso tra le rose e le spine significa la cura che tu hai da prenderti della gioventù: tu vi devi camminare con le scarpe della mortificazione. Le spine per terra rappresentano le affezioni sensibili, le simpatie e le antipatie umane che distraggono l’educatore e lo distolgono dal vero fine, lo feriscono, lo arrestano nella sua missione, gli impediscono di raccogliere meriti per la vita eterna. Le rose sono simbolo della carità ardente che deve distinguere te e tutti i tuoi coadiutori. Le altre spine significano gli ostacoli, i patimenti, i dispiaceri che vi toccheranno. Ma non vi perdete di coraggio. Con la carità e la mortificazione tutto supererete e giungerete alle rose senza spine.

Appena la Madre di Dio ebbe finito di parlare, rinvenni in me e mi trovai nella mia camera»

2e19296fff37693b165ff7a369d6fd8b-300x199Carissima Daniela, non permettere ad un sogno (fosse anche della tua mamma)  di farti preoccupare (neanche la tua mamma, lo vorrebbe); permetti invece al sogno di don Bosco di farti risollevare:  voi giovani siete ne cuore di Dio e lui suscita in continuazione delle persone che vi dicano, con passione:

“Il tuo destino è il Paradiso!!!”

 

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