“Basta con le storie dei santi. E’ ora dei peccatori!”

NZO“Lo deve leggere assolutamente! Basta con le storie dei santi; è ora dei peccatori! Dopo millenni che non compro un libro ho avuto una forza attrattiva che mi ha obbligato a comprarlo”

E mi spedisce una foto scattata al libro che ha appena acquistato. “VOLETE SAPERE CHI SONO IO? Racconti dal carcere”.

La settimana scorsa, su whatsApp, mi è arrivato questo messaggio da parte di Daniele, un mio alunno. Ovviamente lo comprerò: sono curiosa!

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Daniele è un po’ speciale: intelligente ed ironico, sensibile e razionale, spirituale e pragmatico. Raramente ho conosciuto persone con tutte queste caratteristiche. Quindi con lui ho sempre avuto un feeling particolare.

E’ quindi ovvio che, con il suo provocatorio messaggio, sia riuscito a incuriosirmi.  Pensavo: in genere facciamo dicotomie chiare nella nostra vita:

detenuti/liberi

cattivi/buoni

prima/dopo

dentro/fuori

http://www.dreamstime.com/royalty-free-stock-photography-chinese-chess-image17521377In apparenza tutto sembra semplice, come quando si gioca a scacchi o si formano le squadre di“ Palla prigioniera”.

I gruppi sono due e, alla fine, ci sono i vincitori ed i perdenti. Chiarissimo!

Ma nella realtà le sfumature tra il bianco e il nero sono milioni quanti sono gli esseri umani.

E ci sono almeno tre motivi per cui dovremmo astenerci da fare queste semplicistiche differenziazioni nette. 

La prima ragione è semplice: “Siamo tutti potenziali malfattori, e nel profondo dell’animo quelli che mettiamo in prigione non sono più cattivi di chiunque di noi. Hanno ceduto all’ignoranza, al desiderio, alla collera, malattie da cui anche noi siamo affetti, per quanto in misura diversa. Il nostro dovere è di aiutarli a guarire. (Tenzin Gyatso -Dalai Lama-)

Siamo tutti potenziali malfattori: quant’è vero! Ma a voi non capita mai di pensare: “Se gli altri sapessero…!” 1979958523

Ognuno di noi ha ben chiaro come è fatto “dentro” e facciamo del tutto perché gli altri non conoscano la nostra vera realtà.

tumblr_l3ontnzoKF1qzs5wwo1_400 Io, per esempio, ho una lotta interiore intensissima: dal mattino (quando vorrei alzare il dito medio all’anziano di turno che mi va in giro a trenta all’ora facendomi far tardi) alla sera (ogni tanto ho anche programmato di ammazzare marito o qualcuno dei tre figli, ma poi mi sono fermata in tempo!).

 

 

Il secondo motivo per evitare azzardate divisioni tra bianco e nero, è che quasi tutti siamo 183113_10151558745567964_24986767_ngià prigionieri.

Reclusi, per lo più, nelle nostre inutili paure (e le paure, si sa, da che mondo è mondo, generano mostri).

Viviamo sotto il peso di fardelli psicologici che ci privano della libertà, ancor più delle catene del detenuto.

Dalla paura, poi, derivano una serie di conseguenze da metter…paura. Appunto. L’aggressività, l’ansia, la gelosia, il razzismo, le guerre…

Dobbiamo essere consapevoli che il cuore ha le sue prigioni che neanche l’intelligenza riesce ad aprire! 

Il terzo motivo è che possiamo imparare tanto dagli sbagli che ci rinchiudono in galera (di qualsiasi tipo di galera si tratti).proverbio-africano-700x521 Anzi, quelli che credono di non sbagliare mai, i perfettini, spesso, diventano insopportabilmente moralisti.

Chi ha sbagliato, invece, è costretto a scegliere: o sprofondare del tutto o elevarsi e cambiare (qualcuno la chiama “conversione”).

Ma per elevarsi succede come quando stai seduto per terra da tanto tempo e ti devi rialzare in piedi con i muscoli tutti indolenziti dalla posizione tenuta troppo a lungo; è più facile se qualcuno ti porge la mano per farti rimettere in piedi. E magari, con l’aiuto di quella mano, ce la fai pure fare a darti una spinta per fare quel salto in alto che serve a sgranchirti definitivamente.

rialzarsi-forse-un-giorno-dd1da343-3f1b-4f61-b2f6-b0bf877eee07 E quando sei in piedi, succede anche che ti venga naturale dare una mano a quelli che sono vicino a te, ancora seduti per terra, per aiutarli a rialzarsi.

Non ti passa manco per l’anticamera del cervello di metterti a giudicare e a guardarli dall’alto in basso, perché tu ti sei appena sollevato dal loro stesso livello.

Questi meccanismi psicologici Gesù li conosceva perfettamente ed è stato chiarissimo: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei” (Giovanni 8,7). 532200365Questa frase la dice di fronte ad una donna sbattuta per terra, davanti a lui, terrorizzata perché la stavano per lapidare, in quanto accusata di adulterio. Gesù è di fronte ai “perfettini” del tempo (farisei, sadducei & c.) che gli chiedono che cosa ne pensasse della condanna a morte che avevano appena pronunciato. Gli dicono pure che tale regola era stata prescritta da Mosè (mica da un Pinco Pallino qualsiasi). lapidazione

Gesù sapeva bene che, in quel tempo, la prassi ebraica stabiliva che a scagliare la prima pietra fosse uno dei testimoni accusatori. Uno che aveva visto, insomma! Questo si faceva affinché gli accusatori si prendessero la responsabilità della morte del condannato.

Gesù praticamente risponde: “Ok, uccidetela, Ma a scagliare la prima pietra dovrà essere un testimone, “perfettino”, senza peccato. Uno che la possa guardare dall’alto in basso, sentendosi moralmente ineccepibile da tutti i punti di vista.”

Gesù chiede loro una situazione impossibile per ogni essere umano! adulteraUn vangelo apocrifo riporta che, mentre Gesù rispondeva loro, contemporaneamente, per terra, con il dito sulla polvere scriveva i loro peccati. Così acquista un senso anche quel particolare riportato dall’evangelista. Loro parlavano e Gesù scriveva…scriveva…ma che si scriveva? 

 

Caro Daniele, il fatto è che la vita di ogni santo è il racconto del suo essersi alzato in piedi con tanta fatica. ec25d0b99f5452698991c6bd43cde3dc

Sono storie di prigionieri, liberati. Si trovano storie di conversioni meravigliose (così come sono certa che ne troverò altrettante nel libro che mi hai consigliato di leggere).

untitledComunque, hai visto che anche tu, nel tuo messaggio, hai fatto la dicotomia tra santi e peccatori?

Ma chi sono i santi?

O i peccatori?

Siamo tutti, entrambi!

 

Siamo tutti poveri di tutto. Ci diamo un gran daffare per avere bei vestiti, belle case, una reputazione eccellente…ma davanti a Dio rimaniamo povere creature, peccatori fragili bisognosi del suo aiuto.

Non abbiamo bisogno di persone da invidiare o di oggetti da esibire. Abbiamo bisogno solo di Qualcuno che sia più potente dei soldi e di ogni essere umano qui sulla terra. E’ LA” Presenza che non ci lascia mai orfani!

Abbiamo bisogno di non sentirci abbandonati nella squadra dei perdenti!

lunedi7Abbiamo necessità di toccare la mano che ci rialzerà da per terra, sgranchendo i muscoli della nostra anima intorpidita, triste e pronta alla resa.

 

Quando siamo per terra, avviliti e stanchi, non abbiamo vergogna di mostrarci come realmente siamo. L’apparenza è una preoccupazione dei perfettini, che temono di scendere malamente dal loro piedistallo e non sanno che quella loro paura già li tiene prigionieri.

Invece i deboli, i prigionieri, gli “sbagliati”, proprio perché possiedono il senso di bisogno di Dio, già sono liberi interiormente!  

1926699_695977367151134_1046488321_nIl carcere è un ambiente che mi ha sempre affascinata, per il desiderio di riscatto che può mettere nel cuore di una persona. Gesù stesso ha detto che è venuto per liberare i prigionieri! Ed ha ribadito che, alla fine del mondo, ci giudicherà anche in base al livello di accoglienza che avremo avuto verso i carcerati. Tutti i carcerati (perché le prigioni possono essere tante!)  

flyAbbiamo ali immense per volare: dobbiamo spiegarle e dar loro una decisa inclinazione verso la meta. Può capitare di rallentare il volo o, addirittura, di scendere in picchiata pieni di paura, ma poi risaliamo più forti e coraggiosi di prima.

Alcune volte, però, ci schiantiamo al suolo. E’ da quel momento in poi che dobbiamo decidere se arrenderci all’idea che non potremo volare mai più o se rivolgerci a Colui che le ali ce le ha create per chiederGli di risanarcele.  

 

Se crederai, se avrai fede in Lui, le tue ali torneranno ad aprirsi al Cielo della Vita! Gesù è venuto per liberare i prigionieri e riconquistare il terreno rubato dal diavolo. Ci ha detto: “Abbi fede in Dio e scegli pensieri che generano vita”.

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Dio ci ha assicurato “Io so i pensieri che medito per voi: pensieri di gioia e di speranza, per darvi un avvenire!” (Ger. 29,11).

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Lasciamoci liberare da Dio! Il diavolo sa bene che se impariamo a scegliere i pensieri giusti e a rifiutare quelli sbagliati, non avrà più alcun potere su di noi. Proverà a fermarci, a condannarci, a scoraggiarci e a farci sentire in colpa. Ma noi abbiamo Gesù dalla nostra parte e la sua forza entrerà in noi, tagliando le nostre catene e rendendoci definitivamente liberi!

 

Forza e coraggio che Gesù l’ha promesso: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.(Gv 8) 16

P.S. Se vuoi, ti faccio conoscere una storia di liberazione, dalla vera protagonista. Se vuoi, continua a leggere. Se vuoi, guarda cosa fa Gesù quando qualche “prigioniero” si avvicina a Lui!

“L’influenza dell’hard-rock unitamente a tutte le esperienze vissute a partire dalla mia infanzia avevano terribilmente indurito il mio cuore.

La dipendenza dall’alcool e dalla droga era soltanto la punta dell’iceberg; ma le situazioni in cui mi cacciavo per procurarmeli e le cose che facevo sotto il loro effetto erano una vera tragedia. So di aver sfiorato la morte diverse volte.

Ma non è stato sempre così, anzi…

Quelli che mi conoscono dicono che sono stata l’incubo peggiore che possa capitare a dei genitori. All’età di 12 anni mi sono unita ad un gruppo chiamato “Hoods”. Tra i 12 e i 21 anni ero quasi perennemente “in viaggio” grazie a due espedienti: l’alcool e la droga.

Una sera, i miei amici devono aver creduto che fossi sul punto di andarmene; così vollero sbarazzarsi di me prima che morissi in casa loro, decidendo di abbandonarmi, mentre non ero cosciente, in una casa disabitata. Nelle vicinanze c’era solo un’altra casupola, dove abitava una donna sola, una credente. Ad un certo punto, Dio la condusse in cucina per prendere un bicchiere d’acqua; attraverso la finestra, la donna vide fermarsi un’auto e tre uomini trascinare una ragazza dentro la casa disabitata, per andarsene poi a tutta birra. Immediatamente, avvertì la polizia.

All’ospedale i medici dissero che se mi avessero trovata anche solo un quarto d’ora dopo sarei morta.

A 15 anni sono scampata dal trascorrere l’eternità all’inferno… per una manciata di minuti.

Mi misero in una comunità di recupero per un anno, poi, respinta dai miei, iniziai a lavorare in un bar per sette sere a settimana per pagare l’affitto. Alla fine degli studi superiori decisi di iscrivermi all’università, perché non volevo certo finire i miei giorni come cameriera.

Una mattina, mentre andavo a lezione, vidi alcuni uomini che da dietro un tavolo distribuivano dei libricini blu agli studenti. Uno di loro me ne diede uno. Quando vidi che si trattava di un Nuovo Testamento rimasi scioccata e lo buttai in fondo al mio armadio, decisa a non leggerlo per nessun motivo. Perché non l’ho subito gettato nell’immondizia? Non lo so…

Poco tempo dopo mi accorsi di essere incinta. Tutti pensavano che abortissi ma, visto che non facevo mai quello che gli altri si aspettavano da me, decisi di tenere il bambino.

Così mi ritrovai all’università, sola, incinta, alcolizzata e drogata.

Avevo comprato molti libri che avrebbero dovuto aiutarmi ad uscire dai miei guai, ma non vi trovai niente di niente. Non sapendo più che “pesci prendere” andai a cercare il piccolo Nuovo Testamento e mi misi a leggere.

Non sapevo molto di Gesù, e nemmeno della Bibbia. Iniziai a leggere il vangelo di Matteo, poi quello di Marco. Fui sorpresa perché mi sembrò di ricominciare la stessa storia. Quando iniziai il vangelo di Luca, ricominciai daccapo ancora una volta! Se guardo al mio passato, posso vedere come ognuno dei vangeli ha posto in me un fondamento ogni volta più solido.

Sapevo senza ombra di dubbio che tutto quello che c’era scritto era vero. A poco a poco, Gesù conquistò il mio cuore. Più andavo avanti nella lettura della Bibbia, più essa mi dimostrava ciò che era bene e ciò che era male e quanto Dio non sopportasse il peccato. A volte, smettevo di leggere perché mi sembrava che ogni parola mi condannasse; poi, però, tornavo alla Bibbia per soddisfare la mia sete di Dio.

Nel maggio del 1981, mi laureai in informatica e tornai a Badbush per partorire. Jasmina nacque il 12 Agosto 1981. Finalmente avevo uno scopo nella vita.

Un anno dopo, mi trasferii a Aberdeen, nel Dakota del Sud. Di fronte a casa mia c’era un parco. Un giorno, mentre portavo a spasso Jasmina, notai una piccola chiesa ed ebbi il desiderio di entrarvi. Mi sentii subito ben accolta e decisi di tornarvi ogni domenica.

Imparai a conoscere meglio il Signore Gesù, sia mediante la lettura della Bibbia sia attraverso i messaggi del pastore. Desideravo rispondere all’appello per la conversione e una domenica sera mi alzai per andare incontro a Gesù e riceverlo nel mio cuore.

Fu il giorno più bello della mia vita.

Tutti i presenti si misero dolcemente a cantare “Così qual sono, io vengo a Te”. Rimasi lì, in piedi, piangendo per il rimorso, per la gioia, per il sollievo. Poi, dopo che il pastore ebbe pregato per me, tornai a casa con un cuore nuovo.

Per la prima volta, mi sentivo pulita, leggera, in pace con Dio e con me stessa. Questo accadeva a Pasqua del 1983.

Da quel momento in poi, la mia vita è davvero cambiata.

Tre anni più tardi, Dio ha reso la mia gioia completa: un giovane della chiesa di Aberdeen mi ha chiesto di sposarlo. Ci siamo stabiliti a Fruitdale; Steve e Mag si sono aggiunti alla famiglia.

Che dono prezioso fu quel piccolo Nuovo Testamento! Mi ha guidata verso la salvezza e verso una nuova vita. So che il mio passato è morto e che in Cristo sono una nuova creatura.

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(tratto dal sito www.srifugio.it)

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2 commenti su ““Basta con le storie dei santi. E’ ora dei peccatori!””

    1. Una canzone di Lucio battisti diceva: “Lo scopriremo solo vivendo!”. Lo scopo della nostra vita c’è e Dio lo sa, per questo ci ha donato una scintilla della vita che è in Lui.
      Il problema è che Lui lo sa…ma noi no!
      E’ decisamente più avvantaggiato di noi!
      Proprio per questo fidarsi di Lui, conviene.
      Lo scopo della tua vita?
      Lo scoprirai attraverso i fatti che ti accadranno, le intuizioni che avrai, le strade che sarai obbligata (a volte a malincuore) a prendere, i desideri e le passioni che nasceranno dentro di te…sarà una continua scoperta fino all’ultimo istante della tua vita. Spesso senza capirci più di tanto, lì per lì, ma fa niente. Arriverà il momento che tutto sarà chiaro!
      Grazie per seguire questo Blog…siete in tanti e mi piace moltissimo condividere con tanti le cose che mi (ci) passano per la mente e il cuore.
      Ti dico uno scoop!:D
      Mi ha contattata una casa Editrice: questo Blog diventerà un libro!!!
      Stiamo curando i singoli capitoli con i miei studenti (li faccio lavorare anche d’estate, prof disumana che sono!) e sto facendo preparare a loro le foto che metteremo nel libro.
      A suo tempo scriverò tutto nel Blog!!!
      L’obiettivo?
      Parlare di vita e di fede a tutti ma, in particolare, ai ragazzi.
      Chissà se ci riusciremo?
      UN abbraccio!!!

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