ANCHE DOVESSI ESSERE NERA COME LA PECE…
Dunque Signore, io sono una pecora sui prati della vita
e Tu sei il Pastore che mi guarda, mi ama
e mi prende sulle sue spalle nel caso io non ce la facessi più.
Dunque Gesù, io sono patrimonio del tuo cuore e nessun lupo potrà mai sbranarmi.
Potrà avvicinarsi, mettermi paura, minacciarmi, farmi sentire un nulla.
Potrà tentare di convincermi che Tu sei affaccendato con altre pecore migliori di me;
pecore più brave che meritano il Tuo abbraccio.
Potrà farmi vedere con ansia tutti i possibili deserti che potrei attraversare
e potrà persino dirmi che io non merito niente perché troppi sbagli hanno macchiato il mio manto.
Ma non potrà mai togliermi dal tuo Amore per me.
Potrei essere io a pensarlo, pecora fragile e mai convinta di Te.
Ma non Tu, pastore amante di ogni esile mia mossa.
Dunque Signore Tu non ti stanchi mai di me.
Tu mi conosci ed io Ti conosco.
Non so bene dove siano i nostri appuntamenti
ed i nostri abbracci.
Ma saranno sicuramente più numerosi dei miei dubbi.
E mentre io faccio elucubrazioni su di Te
e mi affaccendo per trovarTi nei prati che attraverso,
Tu mi accarezzi il manto e sorridi della mia inutile ansia.
Ed anche se non sono bianca e pura,
Tu mi avvicini a Te con un abbraccio senza trattative.
E posso dire a tutti i lupi interiori che i vorrebbero sola e persa:
“Anche dovessi essere nera come la pece,
il cuore del mio Gesù batterà sempre vicino al mio
e le se mani mai smetteranno di accarezzarmi”.
Chiudo gli occhi e mi do il permesso di essere me stessa.
M.C.