Ad ogni singola creatura è destinata almeno una goccia di misericordia!

E’ sabato 2 aprile 2005.
Sono le ore 21:37.
Giovanni Paolo II chiude gli occhi alla terra e li apre al Cielo.
Ma facciamo un passo indietro e raccontiamo un intreccio storico dal finale affascinante per la sua coincidenza.
 
E’ il 25 agosto 1905.
Siamo a Glogowiec, in Polonia.
Nasce Helena Kowalska. Terza di dieci figli di semplici contadini, è una ragazza allegra e vivace. Ha solo quattordici anni quando si trasferisce come “donna di servizio” presso una famiglia di Aleksandrow.
L’anno seguente confida a sua madre di voler entrare in convento: i suoi sono assolutamente contrari. Per quattro anni tenta, ma viene rifiutata da vari istituti religiosi. Finché diciannovenne viene accettata nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia. Diventa suora prendendo il nome di Maria Faustina. Svolge mansioni umilissime. E’ una giovane suora che passa pressoché inosservata. Si direbbe insignificante.
Ma a Dio piace confondere un po’ la logica del mondo e sceglie proprio lei per un’esperienza mistica unica, vissuta in una perfetta normalità. Sarà un’esperienza segreta fino al momento della morte (il 5 ottobre 1938, alla vigilia della Seconda guerra mondiale).
Oggi sappiamo che una delle più grandi mistiche del XX secolo è vissuta in un convento di Cracovia, lavorando in silenzio nelle cucine (ammalata di tubercolosi).
 
 
E’ il 22 febbraio 1931.
Sette anni prima della sua morte. È sera. Siamo nella sua cella. Suor Faustina Kowalska racconterà nel suo diario:
“La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te. Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà (…) Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori.”
Suor Faustina all’inizio proverà a dipingere il quadro da sola. Ci metterà tutta la buona volontà, ma non le riuscirà. Non sapendo come fare è disperata. Lei non era una pittrice.
Da una parte c’era Gesù che la spingeva a fare il quadro, dall’altra c’erano i superiori che non le credevano.
Alla fine l’aiuterà in modo determinante il suo direttore spirituale, don Michal Sopocko, che contatterà un pittore suo vicino di casa, Eugeniusz Kazimirowski.
L’artista, saputo di questa missione così particolare, ci metterà circa sei mesi per completare l’opera. Per tutto il periodo lavorerà sotto la supervisione della suora e del prete. Suor Faustina sarà sempre particolarmente esigente e chiederà continuamente correzioni o aggiunte di dettagli, per ottenere un’immagine il più possibile fedele alla visione.
 
 
E’ il 28 novembre 1958.
Siamo a Roma. Suor Faustina è oramai morta da vent’anni e quella che è l’attuale Congregazione per la Dottrina della Fede, emana un Decreto in cui stabilisce due cose: 1. proibire la diffusione delle immagini e degli scritti che presentano la devozione della Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina; 2. essere demandata alla prudenza dei vescovi il compito di rimuovere le predette immagini che eventualmente fossero già esposte al culto”.

 
Sono i primi anni ’60.
E’ in atto il Concilio Vaticano II. Un giovane vescovo di Cracovia chiamato Karol Wojtyla, appena quarantenne, consegna al Cardinale Ottaviani una nuova traduzione del diario di una certa Suor Faustina Kowalska, morta circa 23 anni prima.
Inizia così una procedura che porterà al ritiro (finalmente!) della proibizione. E’ il 15 aprile 1978. Scriveranno: “tenuti presenti i molti documenti originali non conosciuti nel 1959, considerate le circostanze profondamente mutate e tenuto conto del parere di molti ordinari polacchi”. Insomma, una specie di: “ci siamo sbagliati perché le traduzioni del Diario che avevamo erano poco fedeli all’originale”.
Poco tempo dopo Karol Wojtyla verrà proclamato Papa.
 
 
E’ sabato 30 aprile 2000.
Karol Wojtyla, oramai diventato Papa, celebrerà la canonizzazione di suor Faustina Kowalska, dicendo a tutti: facciamo festa “per” e “con” santa Faustina! Nell’omelia ripeterà le parole che Gesù diceva alla ragazza: “L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia”.
 
E’ il 17 agosto 2002.
Siamo a Kraków-Lagiewniki, in Polonia.
Giovanni Paolo II è alla Dedicazione del santuario della Divina Misericordia. Dirà: «Quanto bisogno della Misericordia di Dio ha il mondo di oggi! In tutti i continenti, dal profondo della sofferenza umana, sembra alzarsi l’invocazione alla Misericordia… Qui passavo ogni giorno andando a casa dal lavoro alla Solvay e avendo ai piedi un paio di zoccoli. Mai avrebbe immaginato che quel ragazzo con gli zoccoli, un giorno, avrebbe consacrato la basilica della Divina Misericordia nel luogo dove tante volte aveva sostato in preghiera».
 
E’ sabato 2 aprile 2005.
Sono le 21.37 e Karol, il ragazzo che aveva amato dalla sua giovinezza l’immagine di Gesù Misericordioso, muore nella festa dedicata alla Misericordia di Dio.
La festa fortemente voluta da lui che mai si era dimenticato di suor Faustina e dei suoi dialoghi con Gesù, descritti nel Diario.
La “Domenica della Misericordia” sarebbe stata, per sempre, la domenica seguente alla Pasqua.
Gesù risorge e poi ci ama.
Ci è vicino.
Anche quando capiamo le patate.
“Una volta, in noviziato, avendomi la Madre Maestra destinata alla cucina delle figliole, mi affrissi assai di non essere in grado di maneggiare le marmitte, che erano enormi. La cosa più difficile per me era quella di scolare le patate; talvolta ne versavo fuori la metà.
Quando lo dissi alla Madre Maestra, mi rispose che poco alla volta mi ci sarei abituata e avrei fatto pratica. Questa difficoltà tuttavia non scompariva, giacché le mie forze diminuivano ogni giorno e, per mancanza di forze, al momento di scolare le patate, mi tiravo indietro. Le suore si accorsero che evitavo quel lavoro e se ne meravigliavano enormemente, non sapendo che non ero in grado di aiutarle, nonostante mi impegnassi con tutto lo zelo e senza riguardo di me stessa. Durante l’esame di coscienza di mezzogiorno, mi lamentai col Signore per la diminuzione delle forze. Fu allora che udii dentro di me queste parole: «Da oggi in poi, ti riuscirà assai facile; accrescerò le tue forze». La sera, venuto il momento di scolare le patate, m’affrettai per prima, fiduciosa nelle parole del Signore. Afferrai la marmitta con disinvoltura e scolai le patate con facilità.
Ma quando sollevai il coperchio per farne uscire il vapore, invece delle patate notai nella marmitta interi fasci di rose rosse, così belle che non riuscirei a descriverle.
Mai prima d’allora ne avevo vedute di simili. Rimasi stupefatta, non potendo comprenderne il significato; ma in quell’istante udii in me una voce che diceva: «Il tuo duro lavoro Io lo trasformo in mazzi di stupendi fiori, mentre il loro profumo sale su fino al Mio trono».
Da quel momento cercai di scolare le patate non solo durante la settimana assegnatami in cucina, ma feci di tutto per sostituire le mie compagne durante il loro turno. E non solamente in questo, ma in ogni altro lavoro faticoso cercavo di essere la prima a dare una mano, avendo sperimentato quanto ciò fosse gradito a Dio” (dal Diario di Santa Sr.Faustina Kowalska)
 
Non so cosa state facendo in questo momento.
Vi immagino seduti a leggere questo post.
E poi?
Cucinare, mangiare, leggere, piantare un fiore, preparare qualcosa per il lavoro, fare la lavatrice, fare una doccia, parlare con un’amica, giocare con un bimbo, piangere per un dolore…
Qualsiasi cosa farete, Gesù è risorto ed ha voluto questa Festa della Misericordia perchè sapessimo che lui ci guarda, ci ama e accarezza continuamente.
 
C’è una cosa che mi ha sempre affascinato.
In ebraico la misericordia di Dio si esprime con la radice r-h-m, da cui il termine ebraico rahamim, plurale o accrescitivo di rehem, utero, seno materno.
In questa lingua biblica, quindi, misericordia ha il significato di “uteri”, al plurale, o meglio ancora di “grande utero”, un’unione vitale con il cordone ombelicale di Dio.
Alla luce di questo, riesce più facile comprendere il passo in cui è scritto:
“Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai “(Isaia 49,15)
 
Il giorno della morte di papa Giovanni Paolo II?
Proprio nella Domenica della Misericordia, la festa che lui aveva tanto voluto.
Una coincidenza straordinaria.
“L’ultima ora è piena di Misericordia per noi”, scrisse Helena- Faustina.
Ed alla fine è venuta lei stessa a prendere per mano quel giovane studente di Cracovia, poeta e operaio, per portarlo nell’abbraccio della Misericordia di Dio.

Chi desidera essere avvisato dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere “mi piace” nella pagina facebook “In te mi rifugio”https://www.facebook.com/intemirifugio o iscriversi alla mailing list.  La pagina Facebook dedicata al libro èhttps://www.facebook.com/intemirifugio.it/ 14915612_1002423623217969_4965364228076507795_nAcquistare il libro “IN TE MI RIFUGIO” è semplice! O in una qualsiasi libreria (se ancora non ce l’hanno, basta ordinarlo: “In te mi rifugio”, Casa Editrice Shalom, codice del libro: 8745, il costo è 7 euro) O chiamando direttamente la Casa Editrice Shalom (Numero Verde 800 03 04 05) – tenendo conto che per ordini inferiori a 12 euro si pagano le spese di spedizione  http://www.editriceshalom.it/it/catalog/product/view/id/12479/s/in-te-mi-rifugio-riflessioni-sulla-vita-e-sulla-fede-in-punta-di-mouse/category/1500/O su IBShttps://www.ibs.it/in-te-mi-rifugio-riflessioni-libro-maria-cristina-corvo/e/9788884044211O su Amazonhttps://www.amazon.it/rifugio-Riflessioni-sulla-punta-mouse/dp/8884044219

 20161216_154739Il libro “Nei luoghi di Francesco per incontrare Dio” è in vendita nel sito http://www.if-press.com/It/Libro/7/22/Nei_luoghi_di_Francesco_per_incontrare_Dio

 

Lascia un commento