Pian piano ci prepara, portandoci alla divisione ed alla paura …
Poi, come se fosse naturale, ci fa danzare nervosamente con la rabbia e le nostre istintive reazioni…
Prosegue, mettendoci in bocca frasi piene di superbia, che ci portano a giudicare tutto e tutti…
Ed infine giunge alla sua vittoria finale; far entrare l’odio dalla porta principale della nostra anima.
Basta leggere le frasi che girano sui social ed è chiaro come sia facile cadere in questa trappola (d’altra parte, se non fosse facile, tante guerre le avremmo evitate).
Ora, come un tragico déjà–vu facilmente prevedibile, i muri della divisione si ergeranno nei nostri cuori, lasciando fuori ciò che ci rende veramente uomini: la capacità di amare e riflettere bene.
Ecco allora arrivare l’istintiva voglia di trovare il capro espiatorio. Chi lo troverà nella religione, chi nell’ignoranza, chi in poteri occulti e chi negli islamici in toto.
Dietro l’angolo, ecco approfittare del momento, la perenne voglia di dare sentenze definitive… e le urla stanno già invadendo il mondo: “Togliamo di mezzo questa o quella cosa, quelli lì o quegli altri, e tutto sarà risolto!”
Ebbene: vinceranno questa guerra coloro che non si faranno cambiare l’anima; coloro che non si abbruttiranno con la presunzione che crede di capire tutto, con la rabbia che acceca, con la paura che divide, con l’ignoranza che insuperbisce.
Faremo tutto ciò che è in nostro potere, per esserne i vincitori. Non dobbiamo dare alla violenza (sia fisica che verbale) il potere di dividerci e di farci odiare. Non dobbiamo dare alla guerra il potere di guidare la nostra anima.
Restiamo uniti come quei francesi che, uscendo in piena emergenza dallo stadio, cantavano la loro Marsigliese, per farsi coraggio e rimanere uniti.
Uniti! Belli e brutti, atei e credenti, alti e bassi, intelligenti e semplici, grandi e piccoli, biondi e mori…
Cantiamo insieme al mondo: siamo nati per essere fratelli. Per stare insieme. Per volerci bene. Per essere felici. Ed anche dovessimo cantare in un coro piccolo, andrà bene lo stesso.
Prendiamo in mano il timone dei nostri pensieri e continuiamo a migliorare questo mondo, iniziando dal nostro piccolo mondo interiore, senza voler insegnare chissà che cosa, agli altri.
Iniziamo dal non mettere nelle nostre bacheche frasi che sanno di sarcasmo, aggressività, di saccenza, di vendetta… Iniziamo a non puntare il dito (approfittando della situazione), ma adoperiamoci per spargere intelligenza ed empatia a piene mani. Vogliamo chiamarlo amore?
PROMEMORIA
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari
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