Mi presento: mi chiamo ************. Ho scoperto il tuo blog per caso e ogni volta che ti leggo, mi sento trasportare in un’oasi di pace.
Due anni fa ho perso il lavoro: sono stata licenziata senza un reale motivo. Forse la persona sopra di me mi temeva, o forse ero troppo onesta. Ma non ho commesso nulla di grave per cui si potesse arrivare ad un licenziamento: anzi! Ho lavorato e fatto più del dovuto, soffrendo e stringendo i denti…poi è arrivata una nuova figura sopra a me e ce l’ha messa tutta per togliermi di mezzo.
La cosa più bella di questa situazione è che è avvenuto all’inizio della Settimana Santa: ero felice, in un certo senso, perché anch’io, a modo mio, avrei partecipato alla Crocifissione di Gesù. Infatti, non ho fiatato: ho firmato il licenziamento, senza versare una lacrima perché pensavo a Gesù.
Però, al contrario di Gesù, io non sono risorta, né dopo 3 giorni né dopo quasi 2 anni, perché mi trovo ancora senza lavoro, nonostante migliaia di ricerche e colloqui fatti… L’ultimo risale a marzo scorso, durante la Settimana Santa 2016.
Pensavo fosse la volta buona per cambiare vita, per uscire da questa depressione.
Ho fatto un bel po’ di chilometri per potermi presentare al colloquio (nonostante la pioggia battente). Ero restìa a presentarmi, ma mi trovavo in chiesa per gli esercizi spirituali il giorno in cui avrei dovuto prendere la decisione se andare al colloquio o meno e, nel mentre, ho sentito il prete che diceva di “andare”: ovviamente lui era ignaro di ciò che potevano significare quelle parole per me… e così ho fatto!
Ero felice perché finalmente Dio stava realizzando la sua promessa, fatta due anni fa.
E invece mi ritrovo ancora una volta nell’infelicità più profonda. Perché non si è fatto più sentire nessuno e ovunque busso, nessuno mi apre e se qualcuno mi dà una piccola speranza, poi me la toglie.
Non ho avuto vita facile. Colpi di scena a non finire… una serie di lutti a non finire… una convivenza con una persona cattiva che mi ha distrutta psicologicamente… lavoro e non lavoro.
Ad oggi mi chiedo: che ne è della mia vita? Non posso costruire niente perché ogni cosa è una dura lotta.
Dio pare non udire le mie preghiere e le mie sofferenze… Quando avrò un po’ di pace? Un po’ di serenità? Quando potrò costruire la mia vita?
Ma la domanda che voglio farti è: come si fa ad avere fede in Dio, nonostante tutto? Come faccio ad alzarmi con un sorriso? Io prego, insisto, ma a volte non riesco a vedere la luce… Cado nel pessimismo e divento cupa e nervosa!
Hai una parola per me?
Carissima ************, ho omesso il tuo nome per tutelare la tua privacy, ma non ho cancellato quasi niente del tuo scritto: è tutto troppo importante, per capirti.
E poi…saremo in tanti a rispecchiarci in te. Le tue domande finali, infatti, ce le siamo posti in molti.
Con le difficoltà quotidiane che ci costringono a fare doppi salti mortali, come si fa a vivere serenamente? Come si fa ad avere una forte fede in Dio (che, diciamocelo, non è che ci aiuti molto con il suo giocare a nascondino)? Come si fa ad essere felici, nonostante tutto?
Non credo ci sia una risposta adatta a tutti, poiché ogni nostra vita è un vangelo a sé. Ognuno di noi ha episodi, incontri e pensieri, assolutamente unici nell’universo e Dio vi entra in modo altrettanto unico ed originale. Insomma: esiste un copyright per la storia della salvezza di ciascuno di noi.
Però una cosa è sicura: siamo tutti destinati ad essere quel vincitore che riceverà da Dio “… una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi la riceve” (Ap 2,17).
Un nome nuovo che rappresenterà la nostra più autentica “essenza”; vittoria gioiosa, raggiunta attraverso l’unione tattica tra la creatura ed il suo Creatore.
Un incontro intimo tra Dio e noi che nessun altro potrà mai copiare (né, tanto meno, giudicare).
Solo Lui e noi, infatti, conosciamo le variabili nascoste ed i misteriosi intrecci che hanno intessuto la nostra esistenza.
Una cosa, invece, è certa: ognuno di noi è destinato a vincere. Anzi: predestinato (Ef 1) a vincere, perché “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8, 28).
Vincere sul dolore di ieri, per farlo diventare la forza di domani.
Vincere sulla paura del futuro, perché in ogni giornata, Gesù ci terrà la mano.
Vincere su tutti coloro che ci dicono “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il maestro?”, per concentrarci su quel “Non temere, continua ad avere fede…” (Mc 5, 36).
Vincere sui pensieri negativi, le preoccupazioni e le ansie, per affrontare il mondo intero con una sola mano, tenendo l’altra in quella di Dio. Una stretta di mano vitale per chi cerca il coraggio di andare avanti, senza vivacchiare e senza abbandonarsi, sfinito, in un angolo buio di vita.
Il coraggio di vivere bene può venire a noi, solo come un dono della “Vita” stessa.
Quel Gesù che ha detto “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, non ci abbandonerà a noi stessi, stretti dalla paura e schiacciati dalla tentazione di pronunciare, da perdenti, la famosa frase “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, di manzoniana memoria.
Pregare, parlare, chiedere, dialogare con Dio, ogni secondo.
Poi alzare le antenne per accogliere i segni e le persone che Dio ci manda.
Ed infine, se è vero quel che dice san Massimiliano Kolbe “Nelle opere divine nulla di grande nasce senza dolore”, possiamo smettere di farci impaurire dalla sofferenza.
Non è bella, non ci piace e nessuno la vuole (nemmeno Dio!), ma non sarà lei ad avere l’ultima parola. Dio è dalla parte della nostra felicità e ci vuole vincitori.
Forza e coraggio quindi!
I sorrisi più belli li ho sempre visti nelle vite più difficili: sono quelli di chi sa trasformare il dolore in forza.
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me”
Chi desidera essere avvisato su Facebook dei nuovi post che si mettono in questo Blog, può mettere MI PIACE nella pagina IN TE MI RIFUGIO https://www.facebook.com/intemirifugio
Cara “anonima”,
vivo esattamente quello che tu descrivi.Corro anch’io il rischio di finire per strada,la mia è una piccola attività e non ho riserve
Sono anni che le cose vanno male,ho alle spalle una relazione che mi ha devastata (violenza domestica) e questa lotta sembra non finire mai!Sono come un soldato in trincea che resiste e prega in attesa che arrivi il generale Gesù con i rinforzi!!Anche per me piccoli e grandi colpi di scena,momenti in cui le cose sembrano sistemarsi magicamente e poi tutto salta,incontri che sembrano provvidenziali e poi non lo sono;oppure veri e propri piccoli miracoli che mi danno respiro momentaneo però non risolvono la situazione generale e che mi fanno nascere ancora più domande…Quando leggo San Paolo che ci esorta ad essere sempre lieti mi arrabbio,mi chiedo che senso abbia questa esortazione e dico a Gesù di smetterla coi giochetti e di soccorrermi una volta per tutte.,poi ad un tratto nei momenti più disparati la gioia mi assale;guardo le cambiali che scadono,i conti in rosso,Equitalia etc.etc.Mi chiedo anche se ho fatto qualcosa di male,se c’è qualcosa in me che non va come cristiana e perchè a gente lontana da Dio ed indifferente agli latri le cose vadano bene.UNa cosa è certa:non posso vivere senza pregare e senza DIo
Carissima Germana, quant’è dura la vita. Nella preghiera in cui si esorta Maria ad aiutarci perché siamo in una “valle di lacrime”, si capisce bene in che lotta quotidiana siamo. Eppure se Gesù ci esorta ad essere gioiosi, un qualche segreto, da qualche parte, ci sarà pure.
E’ molto bello il libro “E GIOIA SIA” di Chiara Amirante.
In questo link potrai leggere gratuitamente le prime pagine di questo libro.
Vai!!!! 🙂
http://api2.edizpiemme.it/uploads/2014/02/9788856636499-e-gioia-sia.pdf
Ciao, Germana. Scusa se rispondo solo ora, ma mi sono accorta adesso della tua risposta, perché stavo facendo un giro sul blog di Cristina in cerca di una “risposta” alle tante mie domande..
Come sempre, il mio spirito si risolleva e devo ringraziare Cristina per il suo modo di andare nel cuore delle cose.
Mi dispiace per la tua situazione, è più dura della mia. Ma mi rivedo nel tuo stato d’animo: anch’io ultimamente ho avuto l’impressione che i miei problemi stessero per trovare la soluzione, ma per un motivo o per un altro, la soluzione scappa e mi ritrovo quasi allo stesso punto.
Anche io mi arrabbio e vado in crisi, facendo i tuoi stessi pensieri; ma proprio come te, c’è una cosa di cui non riesco fare a meno ed è: pregare e cercare Dio.
E’ una cosa che mi fa stare bene, mi mantiene calma e paziente e mi dà la certezza che in un modo o nell’altro, ce la faremo! Pregherò anche per te! 😉
Cara Tania, un po’ di giorni fa sono venuta a conoscenza di questa testimonianza scritta nel giornale “Manna dal Cielo” Te la voglio far conoscere! 🙂
Mio padre è un predicatore del Vangelo. Nella mia famiglia non mancano problemi economici, ma il mio papà fa finta di nulla, come se il problema non esistesse. Dice sempre che Dio provvederà e il suo sorriso è sempre stato contagioso.
Effettivamente fino ad oggi, non ci è mai mancato il necessario anche se le retribuzioni dei predicatori sono particolarmente basse. Ciò non ha mai frenato la generosità di mio padre quando doveva dare soldi a qualcuno.
Ricordo che una volta mio padre si è recato a predicare in una piccola chiesa.
Quando tornò a casa, mia madre lo salutò affettuosamente e gli chiese come era andato l’incontro. L’argomento lo entusiasmava sempre e così cominciò a raccontare la sua ultima esperienza.
Dopo una lunga disamina, l’argomento improvvisamente si indirizzò sulle finanze familiari. Mia madre gli chiese: “Ti hanno rimborsato i soldi spesi per la benzina?”
Mi pare ancora di vedere il volto di mio padre mentre sorrideva – guardando il pavimento. «Beh….», borbottò.
Mia madre indietreggiò e lo guardò fisso negli occhi.
Mio padre disse: “Il pastore sta attraversando un brutto periodo. I suoi bambini sono così bisognosi che mi si è spezzato il cuore. Ho sentito che era giusto regalare a loro il rimborso per la benzina.
Mia madre, che aveva il cuore tenero, lo guardò attentamente per un istante e poi sorrise dicendo: “Sai che se Dio ti ha detto di farlo, per me va bene”.
Tempo dopo, accadde l’inevitabile: rimanemmo completamente senza soldi. Non disponevamo di risparmi a cui poter attingere per superare quel momento difficile. La situazione però, doveva restare dentro le mura domestiche. “Nessun credente della comunità doveva essere informato della nostra difficoltà. Altrimenti come si poteva dare gloria a Dio”? Era questo il rimbrotto del mio papà!
Inoltre, mio padre non voleva andare dalla sua mamma pensionata e vedova, a chiedere dei soldi e mia madre concordava con lui. Allora mio padre riunì la famiglia in camera per pregare.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri: fu lui a pregare per primo: “Signore, hai promesso che se ti fossimo stati fedeli, non ci avresti dimenticato nel tempo del bisogno. Ora ti chiediamo di aiutarci. Provvedi Tu ai nostri bisogni, Tu puoi ogni cosa”.
Allora, avevo dieci anni e quel giorno guardavo la scena e ascoltavo attentamente. Che cosa accadrà? Mi chiedevo se Dio avesse ascoltato la preghiera di papà.
Il giorno dopo giunse inaspettatamente per posta un assegno da mille euro. Davvero, andò proprio così. E non solo in quell’occasione, ma molte altre volte, vidi il Signore gareggiare in generosità con mio padre.
No, Dio non ci ha mai fatto diventare ricchi, ma la mia giovane fede è cresciuta facendo passi da gigante. Ho imparato che non puoi essere più generoso del Signore!
“Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante” (Lu 6:38).
E’ bellissima questa testimonianza! Ci dà la forza di credere che se ci affidiamo a Dio, tutto è possibile. 🙂
Infatti, in quest’ultimo periodo, dopo le ennesime cadute, in cui mi arrabbiavo con Dio, sono riuscita a capire il perché di tante mie difficoltà: ho la tendenza a tenere tutto controllo, per cui, quando pregavo, più che un dialogo con Dio, era uno schema dettagliato di come Dio doveva fare le cose che gli chiedevo.
Poi ho capito il messaggio di Dio per me: ossia, lasciarmi andare alla sua Provvidenza.
Stò imparando a farlo dalle piccole cose, e devo dire che riesce a fare le cose meglio di me! Grazie, Cristina! 🙂
“Tra le mani di Dio tutto riesce, tutto si volge in bene. Mediante queste cose che atterriscono la natura egli regola e prepara il compimento dei suoi più alti disegni”. Questa frase non è mia ma di Jean Pierre de Caussade in “L’abbandono alla Provvidenza Divina”. Riconcilia con la vita. Un abbraccio! <3
Ciao Cristina,ciao Tania
leggo i vostri commenti solo adesso,evidentemente wordpress non manda l’avviso di nuovi post!!Il libro di Chiara ce l’ho da diverso tempo,alla prima lettura mi ha generato un senso di “rifiuto”,ho il rifiuto infatti per chi ti dice “la felicità non dipende da fattori esterni,è un fatto interiore” etc.La mia risposta è che essere felici se hai perso il lavoro,ti hanno sfrattato etc.etc.non è naturale,va bene non dipendere troppo da fattori esterni,ma nemmeno si possono dimenticare le esigenze base dell’essere umano;lo riprenderò comunque perchè dopotutto Chiara è una santa (almeno secondo me)e quindi val la pena di ascoltarla.Inoltre storie come quella che riporta Tania (il pastore che vive di Provvidenza),mi fanno rabbrividire.Vivere di Provvidenza vuol dire questo?non avere certezze,dover chiedere senza sapere dove e come arriverà il necessario?Oltretutto leggo queste storie di interventi provvidenziali sempre in relazione a soggetti che conducono una vita consacrata o quasi,il pastore del racconto,San Giovanni Calabria,il Cottolengo a Torino etc. E per le persone normali allora non esiste la Provvidenza?
Vi racconto cosa mi sta succedendo in questi giorni:sembra esserci una piccola svolta,è arrivata una risposta positiva da una delle banche che avevo interpellato,avrò un pò di “ossigeno”.Non è nulla di risolutivo,i problemi strutturali restano,però posso riprendere un pò fiato.E’ sparita l’angoscia,ma con l’angoscia è sparito anche il fervore nella preghiera,mi sentivo più vicina a Dio prima ,anche se Lo insultavo,se mettevo in dubbio le Sue parole.Ho quasi paura a dirlo perchè non voglio che quel periodo ritorni,ma forse per quanto riguarda la relazione che avevo con Lui era meglio prima….
Forse è una tentazione del demonio,forse non devo affidarmi alle mie “sensazioni” per valutare la mia relazione con Dio,o forse la mia fede è più misera di quello che pensavo,cercavo solo la soluzione ai miei problemi,ed una volta ottenuta..
Dio vi benedica
Prego per voi
Ciao Germana!
Come darti torto? Quando non hai certezze, quando si ha paura di non sapere come fare per andare avanti, è inevitabile avere sentimenti di tristezza e sconfitta. E’ naturale ed umano.
C’è un detto che dice: “L’uomo propone, Dio dispone”. Io penso sia questa la Provvidenza.
Ad esempio, oggi ho letto un mio vecchio diario ( amo scrivere diari perché nei momenti come questo, quando sono giù, rileggo la mia “vita” e mi accorgo di come tutte le volte che anche le situazioni più nere si sono sistemate, quindi riesco a riprendere fiducia in Dio e nella sua Provvidenza): era fine 2009 e avevo più o meno gli stessi problemi, forse anche di più: abitavo in un’altra città, avevo problemi sul lavoro, avevo il conto perennemente in rosso, affitto, bollette e rata da pagare; mi sentivo sola perché non avevo molti amici. Quando parlo con Dio, scrivo e gli avevo chiesto di aiutarmi a trovare un altro lavoro migliore per consentirmi di risolvere tutti i miei problemi economici, trovare degli amici fidati. Poi sono successi molti fatti e lì per lì non mi sono ricordata più di quello che avevo scritto; fatto stà che a fine 2010, trovai un altro lavoro, tornai nella mia città di origine e ripresi i contatti con i vecchi amici. In più avevo la mia famiglia vicina! All’epoca, non avrei mai “desiderato” tornare al paesello d’origine però in quel periodo avevo bisogno di risolvere problemi più impellenti. Rileggendo quelle pagine oggi, mi sono accorta che Dio provvede sempre, anche se non sempre coincide coi nostri sogni! Ciò non significa stare fermi e inerti senza muovere un dito, ma collaborare con Dio! 🙂
E’ che forse per le persone “normali” come noi, viene un pò difficile lasciarsi andare con estrema fiducia, ma credo che prima o poi arriveremo a quel “livello”.
Un’altra cosa che mi spinge a fidarmi di Dio, nonostante le mie giornate “no”, è la sua “alleanza” che ha stretto con me, tanti anni fa e che stringe con ognuno di noi: mi ha detto che realizzerà ciò che ha promesso; quindi, perché dubitare?
La Bibbia e la vita stessa sono testimonianze di tutte le cose immense che fa Dio per noi.
Per quanto riguarda i tuoi “dubbi” sull’intensità della preghiera: non preoccuparti: succede a tutti, anche ai Santi è successo. Non abbatterti: continua lo stesso a pregare!
ps posso consigliarti la Novena delle Rose di Santa Teresa di Lisieux: è una semplice preghiera ma che infonde gioia e contentezza. L’ho iniziata in un momento in cui mi sentivo a pezzi, ma mi ha ridato la pace del cuore. Prova, e vedrai! 🙂
Ps però, non vedo l’ora di sapere cosa dirà Cristina: riesce sempre a trovare le parole giuste e ridonare la speranza. 🙂
Cara Tania, scusa se intervengo così raramente e così in ritardo ma sono impegnata con la casa editrice che farà di questo blog, un libro!
Ho dei tempi strettissimi per rivedere le ultime cose e così rimango indietro con le risposte. Ma ti leggo…vi leggo… e così quando ho visto che hai nominato la Novena delle Rose, mi sono messa a cercare un articolo su una testimonianza su questa novena. Una testimonianza che mi aveva colpita tanto al punto che, poi, dopo aver letto l’articolo di Famiglia Cristiana, andai a comprarne il libro. Molto molto bello anche il libro. Metto il link: vale la pena leggere! 🙂 http://www.stpauls.it/fc08/0806fc/0806fc44.htm
Ciao Tania,
la preghiera che ho rivolto ultimamente è stata:”Gesù ti prego,prenditi cura di me”
Ho voglia di sentirmi come una bambina che cammina mano nella mano con il papà ,sentire che nulla di male può accadermi perchè Lui si prende cura di me
Mentre recitavo questa preghiera dicevo a me stessa:”si sta già prendendo cura di te stupidina,però tu non te ne accorgi”.Di questa affermazione sono pienamente convinta,ma non riesco a viverla,come si fa?
Tania più ti leggo e più mi ricordi me!!
Dio benedica te,Cristina a tutti quelli che passano su questo sito
Ciao Germana!
Anche io in questi giorni, nonostante le mie buone intenzioni di confidare in Dio, sono più giù del solito: me ne accorgo appena mi sveglio la mattina perché tornano i pensieri tristi e da lì mi comprometto tutta la giornata.
Mi ripeto sempre che è tutto sotto controllo, ma a volte viene difficile anche a me sentire l’amore di Dio nella mia vita ed inizio con una serie di paranoie mentali: mi dico che allora non so amare e né me né gli altri; che probabilmente i miei peccati e miei errori sono talmente grandi (nonostante le confessioni e nonostante la mia conversione) che proprio mi è impossibile vivere qualcosa di bello.
Ammiro Cristina e tante persone come lei che riescono a sentire questa unione nonostante le difficoltà della vita. 🙂 a credere e confidare pienamente in Dio. 🙂
Ps lo sai che, proprio grazie a Internet e grazie alla ricerca di Dio, ho stretto delle buone amicizie con persone che non ho mai visto?! 🙂 consolandoci e supportandoci a vicenda? e durano da anni?
Penso che non sia un caso se Dio in qualche modo ci ha fatto conoscere.
Ciao carissime,
ho riletto il post ed ho notato una cosa che prima mi era sfuggita:Il Vangelo di Marco ci sfida,ci sfida aprgare oltre ogni evidenza,la bambina è morta e Gesù invita Giaro a continuare ad aver fede,aspettare il miracolo oltre ogni evidenza..,pregare ogni oltre evidenza..
Anche per me i pensieri cupi si alternano ad inspiegabili momenti abbandono,ieri sera ad esempio,per la prima volta da tanto tempo il mio cuore durante la preghiera era leggero,volevo solo ringraziare e lodare…Poi oggi man mano l’umore è scemato.Anch’io mi chiedo:”ma lamia fede è davverocosì debole?”Sono così lontana da Dio?Ho tali peccati di cui non mi rendo conto che mi offuscano l’anima e tutto questo nonostante la mia clamorosa conversione,il mio cambio totale di vita,la preghiera,i sacramenti frequenti etc. e Dio ci vuole tutti santi..stai fresco!!
Anch’io trovo tato conforto,ispirazione da contatti nati su internet,sui siti come questo di Cristina che reputo un dono di Dio
La mai mail è g.libera@virgilio.it,sentiamoci in privato se ti va!
Carissima Germana, sono impegnata nelle ultime cose per far diventare questo blog, un libro (dovrebbe andare in stampa il prossimo mese) ed è solo questo il motivo del mio ritardo nelle risposte. Ma vi leggo con grande interesse. Riguardo alla fede, leggiti queste parole di Ermes Ronchi, sulla fede. E’ molto molto bello! http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Il%20Vangelo/La%20potenza%20di%20un%20granellino%20di%20fede.aspx?Rubrica=Il%20Vangelo
Ora vado a scrivere un pezzo per il blog: ho promesso alla diretta interessata che le avrei risposto prima di domenica: non so se ci riuscirò ma ci provo. Un grandissimo abbraccio!
Uauuuu! Un libro tratto dal blog! E’ meraviglioso!
Questa riflessione di Ermes Ronchi volevo leggerla stanotte, quando mi sono coricata. Ma ero troppo stanca ma l’ho letta adesso!
Ho letto con piacere, invece, e un pò di “invidia” la testimonianza di quel ragazzo che dopo aver fatto la novena delle rose è guarito. 🙂
Da quando ho scoperto questa novena e santa Teresina, vengono sempre fuori.
Ps anche io ho visto continuamente delle rose; ancora oggi succede. Addirittura, il primo giorno della novena mi è sembrato di sentire l’odore di rose.
Ma niente più: la mia “grazia” per ora non è avvenuta. L’unica cosa bella che ho provato è stata gioia e contentezza che durano ancora oggi. E non è poco.
Ps ultimamente mi stò interessando a Joyce Meyer: stò leggendo qualcosa e quando posso, ascolto le sue conferenze.
Grazie ai suoi consigli, mi ritrovo spesso di buon umore. Non mi alzo più col pessimismo cronico e stò imparando a contrastare i pensieri negativi.
Tu, Cristina, ne hai mai sentito parlare?
Un abbraccio e tanti auguri per il tuo libro! 🙂
Che bello Cristina, un libro!!
Non vedo l’ora di comprarlo!lo avresti mai detto quando hai iniziato il blog?E’ senz’altro un aprova del fatto che Dio benedice il tuo operato
Bello l’articolo di Ronchi,forse però mi h amesso un pò di tristezza.Il punto è ch evoglio smuovere uan montagna ,vorrei smuoverla una volta per tutte,buttrala amare e non pensarci più,andare avanti passo per passo può essere logorante…Mi interrogo (Ancora una volta!!) sulla Provvidenza,mi chiedo :è qualcosa che dobbiamo invocare o è qualcosa che c’è già a cui basta solo affidarsi?Sai come mi vedo?Come una che si ostina a camminare in salita con un grosso carico sulle spalle mentre accanto c’è un amico in auto che le dice “salta su,dai”,ma lei si ostina ad andare a piedi!!
Complimenti ancora per il libro!!
Tutto è iniziato un anno fa… 🙂 Abbiamo fatto amicizia, io e te, cara Cristina! 🙂
E ne sono immensamente felice!
Ti ringrazio infinitamente e mi scuso se ogni tanto ti avrò assillato coi miei problemi e i miei dubbi.
Tra l’altro oggi mio padre avrebbe fatto gli anni, per cui la scoperta del tuo blog e la nostra amicizia li considero dei suoi regali.. 🙂
Ma sono “cresciuta” molto dal primo giorno in cui, prendendo coraggio e mettendo da parte la timidezza, ti ho scritto.
Oggi il mio rapporto con Dio è migliorato, nonostante i miei problemi materiali non risolti..
Ma ho fede in Lui e so che presto si aprirà una porta anche per me.
Ti voglio bene! 🙂