Il privilegio di insegnare ad un fiore delicato

1920470_10205440639646306_8546483038911121344_nRicordo ancora la prima volta che sentii parlare di Sait. La scuola era iniziata da due giorni ed io ero in viaggio verso Assisi, quando mi squillò il cellulare.

“Pronto?”

“Ciao Cri, sono Laura”.

“Ciao Laura!!! Dimmi pure”.

“Senti, stamattina ho fatto per la prima volta lezione in 1B. Ma tu ci sei già andata? Hai conosciuto Sait?”

“Sait? E chi è Sait? No, ancora non ci sono andata in 1B e…”

fioredifferenteindividualitfrasescr“Senti Cri; tu devi assolutamente conoscere Sait! E’ un ragazzo fantastico della prima classe. Conosce il greco, parla l’ebraico, canta in modo divino…stamattina io ero a bocca aperta! Ma quando ci andrai in quella classe? Io non vedo l’ora di sentire la tua impressione! E quel ragazzo bisogna valorizzarlo assolutamente!!!”

Laura è la mia collega di italiano entusiasta del lavoro che fa e perennemente desiderosa di valorizzare ogni suo studente. E quel giorno, in una sola ora di lezione, aveva intuito subito la bellezza dei petali che adornavano quel fiore delicato chiamato Sait.

C_0_articolo_469392_listatakes_itemTake_0_immaginetakeUn ragazzo che se fa le scale senza tenersi forte nel corrimano, ha paura, ma che poi non teme dire la sua di fronte all’intera scuola riunita in Assemblea Generale.

Un adolescente che sa sorridere sempre a tutti, anche se la vita sembra che a lui non abbia sorriso affatto.

Sait che, quando ascolta qualcosa che gli piace, ripete tra sé e sé le singole parole come fossero pezzi preziosi di un puzzle da costruire piano piano ma che poi, quando studia da solo, è capace di imparare il greco, l’ebraico e l’arabo.

Un alunno che è capace di vedere in tutti dei lati positivi e che quando parla ha sempre scintille di generosità da spargere a piene mani intorno a lui; anche quando gli altri hanno mani vuote di amore.

Sait che, appena può, esce dalla sua aula per venire nella mia e lasciare un senso di meraviglia nei ragazzi lì presenti, con le sue mini conferenze sulla teologia o sul sociale.

Io lo chiamo il mio fiore delicato mentre stamattina, un mio alunno, lo ha chiamato la mascotte della scuola.

Un po’ di giorni fa Sait è venuto a trovarmi in aula e mi ha detto: Continua a leggere Il privilegio di insegnare ad un fiore delicato