Quando ero piccola avevo paura del buio. Entravo nella mia camera e accendevo subito la luce per il timore che, sotto il letto, qualcuno potesse essersi nascosto. Poi, una volta sotto le coperte, mi coprivo fin sopra la testa ed il leggero peso della trapunta mi rassicurava.
Ora che sono grande ho paura del buio che è dentro di me. Quel buio che mette in risalto solo le tue mancanze. Capita solo a me?
Vorresti essere sempre generosa, ma poi ti assale quell’egoismo ancestrale che mette dei muri che neanche tu desideri.
Vorresti essere serena riguardo al futuro, ma poi il timore di ciò che potrebbe accadere si fa largo nella tua mente, senza chiedere neanche il permesso di entrare.
Vorresti riuscire a portare a termine i propositi fatti con tanta buona volontà, ma poi la fragilità butta giù tutto quel castello di carte costruito quasi fino in cima.
Ti eri ripromessa di essere un po’ “più”…e ti ritrovi ad essere un po’ “meno”.
Il buio, quando siamo grandi, è quell’oscura onda nera che entra nel nostro mondo interiore, togliendoci il sonno tranquillo o la forza rigenerante.
Ma la vigilia di Natale, a casa di mia madre, ho letto un libriccino piccolissimo.
Era appoggiato sul tavolo della cucina ed ho iniziato a sfogliarlo. Così; giusto per fare. Ma aneddoto dopo aneddoto, non riuscivo più a staccarmene.
Si intitola “Detti e Aneddoti”; sono tutte storie vere capitate a Madre Speranza ed a chi ha avuto la fortuna di starle vicino.
Racconta una ragazza che un giorno, turbata per alcuni pensieri che le erano venuti in mente, non era andata a fare la Comunione e diceva tra sé: “Gesù, quanto mi dispiace, oggi non ti posso venire a ricevere, però chiederò alla Madre il permesso per andare in Parrocchia, lì mi confesserò e farò la Comunione”.
All’improvviso Madre Speranza le si avvicina dicendo: Continua a leggere Abbiamo bisogno di luce che ci riscaldi l’anima di tenerezza