Ciao san Giuseppe.
Ti posso salutare così?
Come se fossi un mio amico di cammino, oggi ritrovato.
Io un po’ mi ti immagino alle prese con i tuoi dubbi ed i tuoi sogni.
Sballottato tra l’amarezza di quel che vedevi
e la voglia di credere a quel che sognavi.
Maria, la tua ragazza amatissima, incinta.
Incinta di chi?
Quante notti hai passato a pensare?
Quante ore hai passato a pregare?
Chi, meglio di te, può insegnarmi a credere nei sogni di Dio per me?
Qui, sulla terra, vediamo un po’ per volta
ed immaginarsi la sorpresa che tutti ci attende,
non è facile.
Ma tu puoi aiutarci.
Tu ce l’hai fatta!
Quante volte avrai pianto da solo, dandoti dello stupido all’idea di voler sognare.
Eppure l’hai fatto!
Se il mondo ti voleva far sentire tradito da Maria,
Dio ti faceva volare fino a Lui.
Aver fiducia in Dio farà anche cadere le lacrime, qualche volta.
Ma il centuplo non ci è stato promesso invano.
San Giuseppe, fammi sognare.
Prendimi per mano, e portami fino a Lui.